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Il Decreto Sud è legge: ecco le principali misure

 

IL DECRETO SUD E' LEGGE

Zone Economiche Speciali, iper ammortamento e misure per favorire la nascita di nuove imprese: sono queste alcune principali misure contenute nel decreto Sud approvato in via definitiva alla Camera lo scorso 2 agosto 2017. 

 

1) PROROGATO L'IPER AMMORTAMENTO

 

Il decreto Sud ha esteso di ulteriori 2 mesi - dal 31 luglio al 30 settembre 2018 - il termine di consegna dei beni in iperammortamento.

Resta ferma la condizione che gli investimenti dovranno riferirsi a ordini accettati dal venditore entro la data del 31 dicembre 2017 e che, entro la medesima data, sia anche avvenuto il pagamento di acconti in misura non inferiore al 20%.

 

2) ZONE ECONOMICHE SPECIALI 

 

Il provvedimento disciplina le procedure e le condizioni per l’istituzione in alcune aree del Paese di zone economiche speciali (ZES).

 

La zona economica speciale è definita come un’area geograficamente delimitata e chiaramente identificata, da definire con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per il Mezzogiorno e sentiti il Ministro dell'Economia e le Regioni interessate. Queste aree saranno dotate di agevolazioni fiscali aggiuntive e potranno essere costituite anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e comprendente almeno un'area portuale.

 

Le imprese potranno usufruire di semplificazioni amministrative e in caso di investimenti all’interno delle ZES potranno utilizzare il credito d’imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi nel Mezzogiorno nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro. Inoltre l’agevolazione per tali zone è estesa fino al 31 dicembre 2020

 

Le agevolazioni saranno revocate se le imprese non mantengono la loro attività nella ZES per almeno 7 anni (termine elevato durante l’iter di conversione rispetto ai 5 anni originari) dopo il completamento dell’investimento.

 

 

3) MISURA  Resto al Sud  PER LA NUOVA IMPRENDITORIALITA GIOVANILE

 

Il provvedimento prevede strumenti di incentivazione rivolti ai giovani dai 18 ai 35 anni in Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e che vogliano costituire nuove imprese.

 

La misura in particolare è rivolta ai giovani residenti, al momento della presentazione della domanda, nelle suddette regioni, ovvero che vi trasferiscano la residenza entro 120 giorni dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria, e che mantengano nelle stesse regioni la residenza per tutta la durata del finanziamento.

 

Per ottenere l’agevolazione i giovani non dovranno aver fruito di incentivi pubblici nazionali, rivolti all’autoimprenditorialità, nel triennio antecedente la domanda di finanziamento. Inoltre non possono essere titolari di attività di impresa in esercizio alla data di entrata in vigore del DL 91/2017 (21 giugno 2017). 

 

Inoltre, è stato specificato che al momento dell'accettazione del finanziamento e per tutta la durata del rimborso dello stesso, il beneficiario, pena decadenza, non deve risultare titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

 

Altra importante innovazione introdotto in sede di conversione ha interessato la soglia massima dell’incentivo erogato, elevata da 40 mila euro a 50 mila euro per singolo richiedente già costituito o da costituire in forma di impresa individuale o di società. La misura può arrivare fino ad un massimo di 200 mila euro - ai sensi e nei limiti del regime “de minimis” di cui ai Regolamenti (UE) n. 1407/2013 n. 717/2014 - per le domande presentate da più richiedenti che si costituiscono o sono già costituiti in società, ivi comprese le società cooperative.

 

I finanziamenti sono erogati per il 35% a fondo perduto e per il 65% sotto forma di prestito a tasso zero da rimborsare, complessivamente, in 8 anni di cui i primi 2 di preammortamento.

 

Possono essere finanziate le attività imprenditoriali relative a produzione di beni nei settori del turismo, dell'artigianato e dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi, ivi compresi i servizi turistici. Sono escluse dal finanziamento le attività libero-professionali e del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell'attività di impresa.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

 

 


 

Industria 4.0

 

 

 Innoviamo il futuro 

Automazione e digitalizzazione in azienda

Sfide e opportunità dell'Industria 4.0 

All'evento - introdotto e coordinato dal presidente dell'Associazione Roberto Bornioli - hanno partecipato il presidente della Piccola Industria di Confindustria Sardegna Giovanni Bitti, gli imprenditori Lorenzo Sanna di Macomer e Mario Pinna di Nuoro. A tracciare il quadro tecnico sugli strumenti finanziari e agevolativi a disposizione delle imprese è stato il professionista Francesco Murroni di Tortolì. In rappresentanza dell’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras ha partecipato il Capo di gabinetto Simone Atzeni. È intervenuto in video-conferenza il presidente della Piccola Industria di Confindustria Alberto Baban.

 

 IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA 

 

  GLI INTERVENTI  

 

APERTURA DEI LAVORI - SALUTI E INTRODUZIONE 

 

 

ROBERTO BORNIOLI

Presidente Confindustria Sardegna Centrale 

 

Buongiorno a tutti, saluto e ringrazio tutti presenti. Vorrei presentarvi e ringraziare i relatori della giornata: è in collegamento via Skype il presidente della Piccola Industria Alberto Baban; Simone Atzeni il capo di Gabinetto dell’Assessorato all’Industria, Giovanni Bitti presidente della Piccola Industria Sardegna, Francesco Murroni al quale abbiamo affidato l’intervento di natura tecnica e poi le testimonianze aziendali da parte degli imprenditori: Lorenzo Sanna  della Foi aziende del settore agroalimentare attiva nell'area industriale di Macomer e Mario Pinna, titolare dell'azienda Taulara di Pratosardo. Ringrazio per la partecipazione in questa giornata anche una rappresentanza delle classi dell’ITS Fondazione Sardegna di Macomer accompagnate dal Preside professor Raffaele Franzese.

Questo evento è inserito nell'ambito del Progetto Impres@, un’iniziativa itinerante ideata e realizzata dalla nostra Associazione con il sostegno della Camera di commercio di Nuoro e ha l’obiettivo di promuovere le imprese della Sardegna Centrale e il suo territorio. La giornata di oggi è dedicata alle tematiche dell'innovazione e dell'Industria 4.0: puntare sull’innovazione tecnologica e adattare i modelli organizzativi ai nuovi scenari è fondamentale per competere nei mercati ed è indispensabile che le imprese siano attrezzate. È fondamentale capire le grandi trasformazioni in corso e conoscere le opportunità date dalle nuove tecnologie dell’Industria 4.0. Questi sistemi sono oggi disponibili a costi più bassi e la loro implementazione in azienda è sostenuta da importanti incentivi fiscali. Stiamo parlando di sistemi digitali, come per esempio, software, sensori, connessioni wireless, stampa 3D, e nuovi processi produttivi e organizzativi. Grazie a queste tecnologie, le fasi di produzione saranno guidate dalla gestione, dall’analisi e dall’uso intelligente di elevate quantità di dati, dall'uso di sistemi di intelligenza artificiale, robotica e molto altro. Sono tecnologie che coinvolgono non più soltanto le grandi realtà industriali ma soprattutto le piccole e le medie imprese che anche attraverso il Piano Industria 4.0 hanno l’opportunità di investire in sistemi digitali che possono rendere l’azienda più efficiente e competitiva. Attivato a marzo scorso, il programma di agevolazioni del Governo è stato fortemente richiesto da Confindustria proprio facilitare per gli investimenti e stimolare una maggiore produttività nelle aziende, anche in quelle più piccole. Ciò anche sulla scia di quanto accade in altri Paesi, come Stati Uniti, Francia e Germania che hanno già adottato provvedimenti a sostegno dell’innovazione digitale nelle PMI

All'interno del progetto, la nostra Associazione ha deciso di coinvolgere – insieme alle imprese - anche le scuole, in particolare le classi 4^ e 5^ dell’Istituto Tecnico Alessandro Volta di Nuoro dell’indirizzo Istituto Industriale e l’IPSIA. Con loro abbiamo svolto quattro tour aziendali, visitando alcune importanti realtà imprenditoriali del nostro territorio, di eccellenza, aziende che hanno già fatto o hanno intenzione di avviare interventi nell’ambito delle tecnologie innovative: Antica Fornace Villa di Chiesa e Tirrenogas nell'area industriale di Bolotana e le aziende dell'area industriale di Siniscola, Buzzi Unicem e Sarflex. 

La giornata di oggi è interamente dedicata ai temi dell’industria 4.0, dell’innovazione, dell’automazione, della digitalizzazione. Queste tecnologie sono le scommesse del futuro. Si parla di 4^ rivoluzione industriale, e quella che è in corso è una rivoluzione vera e propria perché cambiano i processi produttivi e si innalza la qualità media della vita. Questa rivoluzione industriale è fondamentale per le imprese e per la nostra società.

Nell'ambito dell'iniziativa abbiamo voluto inserire uno spazio informativo, un corner informativo a disposizione delle imprese interessate a utilizzare gli strumenti previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 e non solo. Vi ringrazio per l'attenzione. Lascio ora la parola a Giovanni Bitti, presidente della Piccola Industria di Confindustria Sardegna. 

 

 

 GIOVANNI BITTI 

Presidente Piccola Industria Confindustria

 

La prima rivoluzione industriale si sviluppa alla fine del 18° secolo con l’utilizzo di macchine azionate con l’energia elettrica e a vapore. Con la seconda rivoluzione industriale si sviluppa la produzione di massa attraverso l’utilizzo della catena di montaggio si svolge all’inizio del 20° secolo. La terza grande trasformazione nei modi di produzione si sviluppa con l’introduzione dei robot e dei computer e ITC per automatizzare ulteriormente la produzione ai fine degli anni 70. La quarta rivoluzione industriale la stiamo vivendo noi oggi, e consiste nella connessione tra sistemi fisici e digitali, nell’utilizzo di macchine intelligenti collegati ad internet.

Industria 4.0 come occasione per ripartire Per industria italiana, costituito soprattutto da piccole e medie industrie, lo sviluppo di industria 4.0 rappresenta la strada per recuperare competitività. La trasformazione digitale modifica radicalmente il modo di fare impresa e impatta su tutta la filiera produttiva, dai processi produttivi ai rapporti di fornitura alla logistica al magazzino. Industria 4.0 rende le nostre aziende più efficienti e capaci di intercettare le richieste dei mercati consentendo persino di prevederle. Per le piccole e medie imprese è una grande occasione per ripartire e recuperare competitività. Certo, servono investimenti, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione. Occorre riorganizzare i processi produttivi e stare attenti ai mercati in continua evoluzione. Il principale obiettivi per cui Confindustria ha dialogato con l’esecutivo è stato di creare un sistema per l’innovazione e la ricerca che consenta di aumentare il potenziale innovativo di tutto il sistema produttivo. (continua)

Leggi l'intervento integrale in allegato

 

 

ALBERTO BABAN 

Presidente Piccola Industria Confindustria 

 

Vi ringrazio per avermi invitato anche se via etere ma del resto siamo nella 4^ rivoluzione industriale, quella delle connessioni, quindi è più giustificato il fatto che siamo presenti anche in questo modo. La 4^ rivoluzione industriale è una grandissima opportunità e mentre, forse, noi siamo concentrati e abbiamo l’idea che questa rivoluzione sia solo tecnologica, in realtà sta emergendo un cambiamento radicale di tutto il mondo.

La fase di globalizzazione sta emergendo e che ci sta ponendo di fronte a un cambiamento non solo delle produzioni ma soprattutto del consumo e dei consumatori. Cerco di costruirvi qualche esempio: uno dei protagonisti assoluti dei primi anni 2000 è sicuramente stato un continente che prima di quel tempo, probabilmente non era così presente, si chiama Cina e attualmente è diventato in più grande produttore mondiale di hi-tech ed è un paese che nei prossimi 5 anni stima di importare 8 mila miliardi di dollari di merce in più. è una paese che avrà 700 milioni di viaggiatori in più e che oggi già incide per il 30 % della crescita mondiale globale.

Questo nuovo attore dell’economia globale ha cambiato molte regole del gioco, e soprattutto la dinamica e la dimensione del mercato. Questa idea della dimensione di mercato è proprio un primo pilastro che ci deve far comprendere che così il 4.0. Mentre prima sembravano ambienti così distanti e lontani, oggi grazie al mondo delle tecnologie e alle connessioni, non lo sono più. L’elemento di novità è che questo grande bacino di utenza, con l’utilizzo delle tecnologie diventa un mercato accessibile a tutti e quindi l’idea di riuscire a comprendere che quello che si produce non ha più limiti – se non quello dell’accettazione del mercato - è la vera dimensione della 4^ rivoluzione industriale. Questo modello di interazione tra macchine che dialogano tra di loro e scambiano dati, sta definendo un nuovo mercato.

Il superamento del livello di numero di macchine interconnesse rispetto a quello che già conosciamo (quello dei telefoni) in realtà sta definendo un enorme nuovo mercato. Che cosa si venderà? Si venderà la macchina meccatronica, d’automazione fatta in Italia, oppure oltre la macchina saremo in grado di vendere la connessione tra i dati e quello che può trasmettere la macchina (es. la manutenzione preventiva, i dati sulla produttività, i dati sul rischio del funzionamento della macchina e tutti i dati che riguardano la sua vita produttiva)? Una mole di dati enorme che diventeranno un mercato. Non esisterà più limite tra manufatto e servizi. Da una parte abbiamo il grande pilastro della DEMOGRAFIA: l’utenza, i nuovi consumatori che comprano in una maniera assolutamente diversa.

Il caso emblematico è quello di Amazon che racchiude il 70 % di tutta la nostra economia italiana quotata in borsa, ed è un’azienda che è partita vendendo su e-commerce dei libri e che adesso è diventata un’azienda che ha 300 milioni di utenze. Vende prodotti, non costruisce prodotti ma scambia dati e interagisce con il consumatore che si abitua a comprare quel prodotto/servizio su internet.

È un consumatore 4.0. Bisogna fare attenzione, sicuramente, sull’evoluzione delle tecnologie ma forse bisogna fare ancora più attenzione sull’evoluzione del mercato nella sua dimensione e nel cambiamento del consumatore (come e dove compra).

Un esempio molto interessante per la Sardegna è la rivoluzione nei sistemi di booking degli Hotel. Pensate che Airbnb oggi è il più grande possessore di stanze al mondo, senza averle di proprietà (ne ha più di 650.000 ) mentre tutti i leader delle catene alberghiere arrivano a 630.000 circa.

Airbnb ha puntato sul nuovo modello di interazione del consumatore, che ha capito cosa voleva il consumatore. Credo sia necessario costruire una cultura sul 4.0. La rivoluzione 4.0 ci può vedere protagonisti perché fortunatamente il brand Made in Italy è ancora molto forte, il riconoscimento delle nostre produzioni e delle nostre capacità sono note a tutto il mondo, noi però dobbiamo costruire questo modello culturale diverso con l’imprenditore e per l’impresa. Dobbiamo raccontare in maniera diversa la nostra azienda.

Saranno interessate da questa rivoluzione tutte quelle aziende snelle, veloci, che comprendono i cambiamenti. Sono assolutamente convinto che ci sia un’opportunità enorme per le imprese del nostro paese. Adesso tocca a noi riuscire a comprendere come interagire con questo enorme mercato: con l’utilizzo delle nuove tecnologie, con un racconto diverso, con una volontà di riuscire ad imparare continuamente. Queste occasioni sono preziosissime perché ci mettono a confronto, ci fanno conoscere esperienze di eccellenza e di successo. Grazie alla Confindustria per l’invito, collaboriamo assieme per far capire ai nostri imprenditori che cos’è la 4^ rivoluzione industriale.

 

 

 

 LE TESTIMONIANZE DEGLI IMPRENDITORI 

 

MARIO PINNA

Taulara - Pratosardo

Taulara S.r.L. oggi attiva a Pratosardo prende nome dalla bella isola di Tavolara, nel golfo di Olbia, in quanto cominciò ad operare nel 2000, ad Agrustos, frazione di Budoni. Inizialmente, in collaborazione con una importante impresa nazionale, Taulara forniva servizi di back office e front office. I nostri soci digitalizzavano il flusso dei documenti cartacei provenienti da alcune delle principali società telefoniche, assicurative, e di altro genere. Taulara riceveva le immagini attraverso la rete, le indicizzava, rendendole ricercabili in un sistema di visualizzazione e le processava ulteriormente in base a tipologie, funzioni, e servizi.

In quella fase gli operatori erano circa ottanta. A quell'epoca, le aziende committenti (Telecom, Omntel, varie assicurazioni, già allora, avevano chiare le economie e l’efficienza derivanti dalla gestione digitale dei loro dati.

Nel contempo Taulara costituì anche una divisione per offrire servizi di gestione informatizzata documentale verso le PP.AA. e i privati. Fu un’esperienza interessante per l’ottima risposta, specie da parte dei Comuni: digitalizzazione e gestione informatizzata della documentazione corrente, pratiche degli uffici tecnici, progetti di oo.pp., registri di stato civile. E ancora: ordinamento degli archivi storici e gestione informatizzata dei documenti di maggior pregio: un grande patrimonio di informazioni su come era la vita nei nostri centri tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: l’identità di cui nei convegni andiamo tanto orgogliosi!

Avevamo iniziato a recuperare questo patrimonio, persino con cantieri di lavoro per giovani disoccupati e a renderlo consultabile liberamente on line con accesso dai siti dei comuni committenti: potete averne qualche esempio visitandone qualcuno dal nostro sito: www.taulara.com 

Poi è arrivata la grande gelata finanziaria a danno degli enti locali e tutto si è quasi fermato. Contestualmente la Regione ha azzerato le risorse di bilancio già esigue negli anni precedenti.

Oggi gran parte di quel patrimonio si va sbriciolando nell’umidità dei seminterrati, dimenticato e inaccessibile. Nel 2006 Taulara fu trasferita a Nuoro, assumendo come proprio core business quello di fornire ad enti ed aziende servizi di gestione del patrimonio documentale fisico e digitale.

Chiarisco: ogni Istituzione o Azienda o Libero Professionista si trova oggi a gestire i propri dati in parte in formato cartaceo e in parte digitaleTale dualismo rischia di protrarsi per molti anni perché una massa imponente di dati è su carta.

E non c’è neppure da illudersi che i dati su carta invecchieranno presto e si potrà mandarli al macero: le procedure di scarto sono complesse e molti documenti sono a conservazione illimitata, ad es. le cartelle cliniche, altri documenti hanno valenza storica sono tutelati dal Codice dei Beni Culturali. In quegli anni ci siamo posti proprio il problema di quali soluzioni offrire per unificare la gestione delle due tipologie di archivi, uno cartaceo che viene da lontano e sopravvive e uno digitale che cresce ogni giorno (continua) 

Leggi l'intervento integrale in allegato

 

LORENZO SANNA

Foi - Macomer

La FOI nasce nel 1997 ed è ora parte del gruppo Auricchio che ha sede legale a Cremona e sede operativa a Macomer. Noi esportiamo in tutto il mondo soprattutto negli Stati Uniti e nel New Jersey dove la FOI è proprietaria di un importatore. Parto dall’esperienza dell’azienda Foi per darvi un’idea di ciò che significa industria 4.0 per un’impresa. Che cosa vuol dire per noi Industria 4.0. Oltre alla sede centrale l’Auricchio comprende 5 siti produttivi, la Foi a Macomer e altre due società in Italia e un’altra all’estero.

Ogni azienda aveva un sistema operativo a se stante. Nel caso della Foi, un vecchio sistema ancora basato sul programma DOS. Da qualche tempo c’è la necessità di uniformare tutte le procedure. Inizialmente pensavamo di ammodernare i vecchi sistemi già presenti, collegandoli con piattaforme esterne. Oggi, grazie alla presenza delle tecnologie dell’industria 4.0 il gruppo ha deciso di fare il grande salto e ha spinto verso un’unica piattaforma con tutti i sistemi interconnessi. Certo, fare il salto non è facile per chi ha già trenta di lavoro alle spalle. E il salto lo stiamo facendo con il supporto di una società che è tra le prime a livello mondiale in questo settore. Le modalità di lavoro del vecchio sistema operativo saranno completamente stravolte.

Partiremo presto con il sistema operativo unico per tutte le aziende che lavorerà in multilingue. Questo sistema ci darà tantissime possibilità, nel nostro caso che lavoriamo nel settore agroalimentare, ci permetterà di offrire un prodotto molto più garantito per l’utenza. Oggi, non c’è interconnessione tra gli scaffali e il sistema, occorre quindi digitare manualmente numero di lotto, e altre informazioni sul prodotto. Questa modalità implica la possibilità di errore. Con l’industria 4.0 sarà possibile un nuovo sistema operativo che consenta il collegamento tra lo scaffale e il sistema operativo stesso. Il dialogo è bidirezionale e non prevede avanzamenti se non c’è aderenza tra tipo di lotto e altre informazioni. Se c’è un minimo errore non ti consente di andare avanti.

Questo porterà un risparmio enorme in termini di tempo, qualità del prodotto e reputazione aziendale, riducendo al minimo le possibilità di errore. Un errore o un danno in una forma compromette la garanzia di un intero lotto che equivale a 800 forme. Con un notevole danno economico e di immagine. Abbiamo avuto la presentazione ufficiale qualche giorno fa, e devo dire la verità che mi sono un po’ spaventato. È un sistema che modifica il nostro modo di lavorare e offre varie funzioni, possibilità, permette la tracciabilità della singola forma, e tanto altro.

Mi sono reso conto che il salto più grosso da fare non è tanto nel sistema operativo e tecnologico ma è di tipo culturale. Il salto dovremmo farlo anche e soprattutto nella nostra testa. Ho visto tanti neolaureati che in due secondi riescono a capire quali siano le enormi potenzialità che queste tecnologie sono in grado di offrirci. A chi ha più esperienza e ha più anni di lavoro alle spalle, viene più difficile capire che cosa si può fare e quali siano le potenzialità di queste tecnologie. Ciò che ho detto ai miei colleghi è che per sfruttare a pieno le caratteristiche di queste tecnologie dobbiamo sognare e pensare in grande. Se non cambiamo la testa non riusciamo a farlo.

 

 

 

  IL PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0  

 

FRANCESCO MURRONI 

Intervento tecnico

 

Il Piano Industria 4.0 è lo strumento con il quale il Governo ha voluto incentivare il sistema economico industriale, in modo da indirizzarlo verso le opportunità della quarta rivoluzione industriale. Il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l'innovazione e la competitività. Ciò è avvenuto potenziando e prorogando misure già operanti e attraverso nuove misure. 

Nel corso dell'intervento sono stati approfonditi i dettagli tecnici delle misure contenute nel Piano nazionale Industria 4.0 che contiene una serie di misure fiscali per l'innovazione e la competitività. In particolare: 

INNOVAZIONE

1) Super e Iper Ammortamento;
2) Credito d'imposta R&S;
3) Nuova Sabatini;
4) Patent Box;
5) Start up e PMI innovative

COMPETITIVITA'

1) Fondo di Garanzia;
2) ACE (Aiuto alla Crescita Economica);
3) IRES, IRI e contabilità per cassa;
4) Salario di produttività

 

 

  SCENARI FUTURI  

ROBERTO CAPELLI

Deputato 

La commissione attività produttive della Camera dei Deputati di cui faccio parte si è occupata negli ultimi 8 mesi del programma di sviluppo dell’industria 4.0. Abbiamo sentito il mondo in audizione: dalla Corea alla Cina fino all’India. La Cina è sicuramente importante, ma l’India ha dato molto di più e ci sta portando, poi, al passo successivo: si è parlato dell’ingresso della robotica in tutta la nostra vita: uno tra i tanti esempi è quello delle automobili.

Ormai più che lo stile si vende la tecnologia dell’auto che possono frenare nel momento in cui noi siamo distratti, possono indicarci le distanze del parcheggio, cose impensabili fino a poco tempo fa.

Io vorrei soltanto segnalare due cose che abbiamo e stiamo valutando ancora in commissione: dobbiamo entrare in questo nuovo mondo con la conoscenza e con la preparazione, dobbiamo essere competitivi, dobbiamo produrre tecnologia 4.0 e non soltanto acquistarla e saperla gestire.

Non dobbiamo pensare all’approccio 4.0 solo come consumatori e utilizzatori. Ma dobbiamo cercare di innovare le nostre idee e le nostre imprese. Noi della Commissione ci siamo occupati di come aiutare le nuove idee delle nuove imprese, il manufatto va trasportato e va venduto. Vorrei dire anche una cosa ai giovani: entrare in questo mondo vuol dire conoscere, prepararsi ed essere competitivi a livello mondiale. Le istituzioni devono dare gli strumenti ai giovani per formarsi, per studiare, per conoscere.

L’Istituzione deve aiutare il 4.0 con l’infrastrutturazione materiale (fibra, velocità delle comunicazioni, strade, trasporti, praticabilità del trasferimento della merce) credo che in questo caso il governo italiano abbia fatto passi da gigante per l’industria 4.0 cercando di mettere a disposizione le risorse che poi Regioni e gli attori dello sviluppo devono sapere utilizzare. Per stare al passo bisogna conoscere e basare le nostre risorse sull’investimento alle persone, sulle menti e sulla ricerca.

 

SIMONE ATZENI  

Capo di Gabinetto Assessorato regionale all'Industria

 

(...) Voglio fornirvi due dati per far capire quanto siamo in ritardo e quanto dobbiamo correre. Vi cito i dati di uno studio di comparazione 2011 – 2016 sul tasso di penetrazione delle tecnologie digitali nelle PMI, studio più importante in questo campo.

Nel 2011 la media di penetrazione di internet nelle PMI europee era del 15 %. Una quota che l’UE misure avrebbe voluto portare al 30 per cento entro il 2015. I risultati sono deludenti, perché soltanto la Svezia e la Repubblica Ceca hanno raggiunto il 25 per cento. La media UE è del 22 per cento. Francia e Spagna sono al 15 per cento. Italia al 7 per cento. La Sardegna sta appena meglio dell’Italia, anche se i dati non sono comparabili, perché vicina all’8 per cento. I dati sono comunque molto preoccupanti. Perché significa che ogni 100 PMI, solo 8 accedono ordinariamente a internet. 

Eppure, come ci ha ricordato il presidente Baban poco fa, in questo minuto mentre io sto parla, abbiamo 48 ore di nuovi video su You Tube, 700mila interazioni su facebook, 200milioni di poste elettronica che stanno viaggiando. Siamo in un ritardo fortissimo che va a impattare anche sul contesto locale. Il mondo è cambiato. 

A questi ritmi è evidente, che per stare sul mercato le nostre imprese devono essere dotate di banda larga. Siamo in ritardo fortissimo, che va impattare sui contesti locali. Il mondo è cambiato e per competere dobbiamo stare al passo.

Il problema non è tanto fare industria 4.0 ma piuttosto capire se ci sono le basi per farlo. Le basi per farlo ci sono un po’ ma mancano varie cose.

Per esempio, parliamo inglese pochissimo e se ne accorgono le nostre imprese che fanno internazionalizzazione. Il secondo aspetto sono le infrastrutture. 

Sul tema della banda larga, vediamo di spiegare bene che cosa è successo. Il tema della banda larga nelle zone industriali, e stiamo parlando della ZIR Pratosardo, ZIR Siniscola, e delle aree ricadenti sotto il Consorzio industriale provinciale di Nuoro nei suoi tre agglomerati. La banda larga è assente ovunque, in media, se consideriamo larghezza di banda a velocità comparabili con la velocità massima della media europea, un po’ c’è ma in media è assente. (continua) 

* Leggi l'intervento integrale in allegato

 

  CORNER INFORMATIVO  

Nel corso dell’evento era aperto uno SPAZIO INFORMATIVO in cui consulenti esperti di finanza agevolata hanno dato informazioni e chiarimenti sugli strumenti e le agevolazioni previste dal Piano nazionale Industria 4.0 per le imprese che intendono avviare investimenti nel digitale (iper e super-ammortamento, Nuova Sabatini,credito d’imposta R&S, start up e PMI innovativi, credito di imposta al Sud).

Che cos'è? 

Per industria 4.0 si intende un’industria fortemente digitalizzata, interconnessa con i propri clienti e col proprio ecosistema, capace di sfruttare le opportunità dei big data, dell’e-commerce, dell’Internet delle cose (IoT), software, piattaforme e soluzioni integrate. 

 

  INDUSTRIA 4.0 & SCUOLE  

 

In concomitanza con l'evento sono stati organizzati alcuni tour aziendali nell'area industriale di Bolotana e nell'area industriale di Siniscola.

In particolare all’interno del progetto IMPRESA è stato coinvolto l’Istituto Tecnico Superiore A. Volta di Nuoro: in due giornate gli studenti delle classi IV e V del Tecnico Industriale I.T.I. e del Professionale IPSIA hanno visitato l’Antica Fornace Villa di Chiesa e la Tirreno Gas nell’area industriale di Bolotana e la Buzzi Unicem e la Sarflex nell’area industriale di Siniscola. Aziende complesse che hanno avviato di recente o intendono avviare nel prossimo futuro investimenti nelle tecnologie dell’Industria 4.0. Inoltre, 

Al convegno era inoltre presente una rappresentanza della Fondazione ITS Sardegna - Istituto Tecnico Superiore di Macomer. Insieme al presidente della Fondazione ITS Sardegna di Macomer hanno partecipato gli studenti dei corsi per tecnici dell’efficienza energetica e dell’agroalimentare.

 

  LE AZIENDE COINVOLTE  

 

ANTICA FORNACE VILLA DI CHIESA

Guarnizioni industriali - Bolotana

BUZZI UNICEM

Cemento e calcestruzzo - Siniscola

F.O.I.

Agroalimentare - Macomer

SARFLEX

Metalmeccanico - Siniscola

TAULARA

Servizi digitali - Nuoro

TIRRENO GAS

Energia - Bolotana

 

 

 

 

 

 

ASSEMBLEA PUBBLICA 2017

 

 

 

 

 

 

ASSEMBLEA PUBBLICA 2017 

 

Nuoro 10 marzo 

 

Auditorium Museo del Costume ISRE

 

 

 

 

 

 

                          I PARTECIPANTI                       

 

 

Tantissimi gli ospiti che hanno partecipato all'Assemblea pubblica 2017 organizzata dalla nostra Associazione venerdì 10 marzo all'auditorium del Museo del costume a Nuoro. La location scelta non è casuale. Il Museo del Costume rappresenta un simbolo della cultura sarda, il più grande museo etnografico della Sardegna e uno dei più visitati dell’Isola. Questa scelta è in continuità con le nostre azioni a sostegno dell’industria culturale.

Circa 300 tra imprenditori, autorità e sindaci del Territorio, insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni e della politica, del mondo delle associazioni e dei sindacati, studenti e cittadini.

Ospite d'onore della giornata il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia - per la prima volta a Nuoro - per raccogliere l'appello degli imprenditori del Nuorese e dell'Ogliastra, territori ancora in difficoltà dopo la dura crisi degli ultimi otto anni.

Ai lavori - coordinati dal presidente dell'Associazione Roberto Bornioli - sono intervenuti come relatori l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu e il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu

Tra i consiglieri regionali erano presenti Pietro Pittalis e Franco Sabatini e con loro il parlamentare Bruno Murgia e l’ex presidente della Regione Sardegna Angelo Rojch. Assieme all’Assessore all’industria anche il Capo di Gabinetto dell’Assessorato Simone Atzeni.

Al completo il Direttivo dell’Associazione (Giovanni Bitti, Massimiliano Meloni, Valentino Monni, Massimo Spena, Giuseppe Mastio, Mauro Pattarozzi, Paolo Fadda, Paolo Langiu e Lorenzo Sanna), molti imprenditori della Giunta e i past president con Luigi Ledda, Riccardo Devoto e Salvatore Nieddu.

Assieme al presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu erano presenti anche Maurizio De Pascale e Marco Santoru, presidente e direttore Confindustria Sardegna meridionale e Pierluigi Pinna presidente Confindustria nord Sardegna.

Tra le autorità presenti in sala anche il prefetto di Nuoro Daniela Parisi, il vice-questore di Nuoro Giusy Stellino, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Saverio Ceglie, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Nuoro Antonello Urgeghe e il comandante della Polstrada Giacinto Mattera.

Oltre in sindaco di Nuoro Andrea Soddu, hanno partecipato i primi cittadini di Lanusei Davide Ferreli, il sindaco di Desulo Gigi Littarru, il primo cittadino di Fonni Daniela Falconi, il vicesindaco di Nuoro Sebastian Cocco, il vicesindaco di Belvì Maurizio Cadau. Per il Consiglio comunale di Nuoro erano presenti, il presidente Fabrizio Beccu e il consigliere Pierluigi Saiu.

Presenti anche il presidente e direttore della SFIRS Paolo Sestu e Gabor Pinna, il Commissario del Consorzio Industriale di Prato Sardo Gabriele Leoni con il direttore Giuseppe La Ruffa, il presidente del Consorzio Operatori Pratosardo Gianni Pittorra e il direttore della cassa edile di Nuoro Stefano Serra; presenti anche Gianluca Sini del Confidi Sardegna e Fabio Soru rappresentante Agrifidi sardegna. In sala anche alcuni funzionari del Banco di Sardegna, main sponsor della nostra Assemblea: il vicedirettore generale Franco Tomasi, il direttore della filiale di Nuoro Giannina Balia e il direttore Maurizio Barabino.

Dal mondo delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati erano presenti il presidente di Legacoop Totoni Sanna e il presidente di Confapi Mirko Murgia, Michele Fele segretario CISL, Salvatore Pinna segretario CGIL, Sedda Antonio e Katy Contini per la Femca-Cisl. In rappresentanza del Comitato Provinciale INPS era presente Gianfranco Mussoni con alcuni componenti del comitato.

È stato motivo di grande soddisfazione e orgoglio constatare la larga partecipazione di numerosi imprenditori e aziende associate e non del territorio. Tra le tante indichiamo: Mastio Giuseppe srl, Sirustec, Eurozinc, Enrico Devoto sas, Spena Computer, Certy, Tipico, Profenda, Assigea, Edilfer, Ottana Energia, Idee Marmo, Fattorie Gennargentu, Hotel Taloro, Casteldoria Terme, Monni Gesuino srl, Imondia, Frida, Unicolor, Eurospin, Panificio Sacchi, G.F. snc, Golosio, Buzzi Unicem, Cancellu, Demartini, Sigma Industrie Grafiche, Europrint, EG Industrie Grafiche, Aecos, Trispower, Foi Auricchio, Ilisso Edizioni, Cooperativa Progetto H, Sirius Technology, Pattarozzi, P.S Costruzioni, Omer srl, MEM Informatica, Imifabi, Amatori srl, Officina Ladu, Tirrenogas, Telesardegna, C.L.M, GV Orosei Marbles, Euromarmi srl, Marmi Scancella e SIMG, SF.Sardapan, MIC srl. Con loro anche gli imprenditori di Openjobmetis, Eurocontact, Solution, Poste Italiane, Enel, Etjca.

Continua la nostra collaborazione con le scuole del territorio. All'incontro erano presenti anche una rappresentanza delle classi quinte dell’Istituto Volta di Nuoro accompagnate dal professor Gianfranco Tore, dell’Istituto Tecnico Agrario Brau di Nuoro, l’Istituto Tecnico Industriale di Tonara accompagnati dalla docente Debora Todde, con le quali abbiamo avviato una collaborazione su una seri di progetti legati all'alternanza scuola – lavoro.

 

                    APERTURA DEI LAVORI                  

 

Discorso introduttivo di Roberto Bornioli, presidente di Confindustria Sardegna Centrale

 

Buongiorno a tutti e benvenuti. Ringrazio tutti gli imprenditori presenti, le Autorità, gli Assessori, i consiglieri regionali e gli illustri ospiti.

Sono davvero contento di aprire questo nostro incontro e dare a tutti voi il benvenuto per aver accolto il nostro invito in questo luogo simbolo della cultura sarda, il più grande museo etnografico della Sardegna e uno dei più visitati dell’Isola. Questa scelta è in continuità con le nostre azioni a sostegno dell’industria culturale.

Un pensiero particolare lo voglio riservare al nostro Presidente Vincenzo Boccia che ringrazio di cuore anche a nome di tutti gli imprenditori associati per essere qui con noi oggi in questo giorno così importante per la nostra Associazione. Per noi è motivo di orgoglio poterlo ospitare alla nostra Assemblea pubblica. La sua presenza qui oggi rappresenta per noi un segnale forte di incoraggiamento, di vicinanza alle imprese e di grande attenzione per il nostro territorio e per la nostra piccola Associazione.

Un sentito ringraziamento va anche all’Assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras che oggi sostituisce il Presidente della Regione Francesco Pigliaru che si sta lentamente riprendendo dopo il lungo periodo di assenza per motivi di salute e che non è potuto essere tra noi. A lui va il nostro caloroso saluto.

Ringrazio infine il Presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu e con lui i Presedenti delle altre territoriali presenti in sala e il sindaco di Nuoro Andrea Soddu e con lui tutti i sindaci cui va il nostro riconoscimento per il ruolo che svolgono quotidianamente soprattutto nelle piccole comunità locali e in questo particolare momento storico..

Sono infine onorato di ospitare l’intervento del Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Carlo De Vincenti che ha accolto il nostro invito a partecipare alla nostra assemblea e che – non potendo essere qui oggi – interverrà con un video messaggio.

Nella Sardegna centrale è racchiuso un grande potenziale che occorre sostenere e valorizzare per far ripartire con più forza l’economia di tutta la Sardegna. E non può esserci una ripartenza senza la spinta propulsiva e benefica che soltanto le imprese possono dare.

Ecco perché la nostra Organizzazione ha voluto dedicare un evento così importante per la nostra vita associativa a un tema che riteniamo prioritario per tutta la Sardegna e per il futuro delle imprese. Il nostro è l’ennesimo accorato appello: il Nuorese, l’Ogliastra e le loro zone interne necessitano, ora più che mai, della massima attenzione politica.

Se ne parla da troppo tempo ma i problemi rimangono sempre gli stessi senza soluzione: non possiamo più permetterci una Sardegna a più velocità, a chi troppo e a chi niente. E’ fondamentale che le imprese e i territori siano messi nelle condizioni di competere ad armi pari nei mercati.

Ora do la parola al sindaco di Nuoro Andrea Soddu e al presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu per gli interventi introduttivi. Grazie e buon lavoro.

 

                                I SALUTI                               

 

Estratto dell'intervento di Andrea Soddu

Sindaco di Nuoro

 

... La giornata di oggi è l’occasione per ribadire una considerazione: siccome non possiamo abbandonare il 60 per cento del territorio del Paese e non possiamo eliminare il grado di infrastrutturazione sociale e culturale del 60 per cento del Paese, dobbiamo riproporre con forza – con la stessa forza che ha guidato nel dopoguerra l’affermarsi della questione meridionale – la questione delle aree interne, quelle con minore densità abitativa, più povere e che vanno spopolandosi. Chiediamo con forza che le aree interne – non solo della Sardegna ma d’Italia e d’Europa – siano al centro di studi e investimenti pari a quelli che nel passato sono stati fatti per il Mezzogiorno d’Italia per riequilibrare gli squilibri.

Questo si può fare soltanto con la politica. La politica non può essere succube del dinamismo economico e finanziario. La politica deve tornare a guidare i processi e porsi l’obiettivo del riequilibrio territoriale. È un fatto di democrazia, è un fatto di vitalità del Paese, di attrazione nel futuro di investimenti che si devono disseminare in tutto il territorio nazionale.

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Estratto dell'intervento di Alberto Scanu

 

Presidente Confindustria Sardegna 

...  se non creiamo quelle pre-condizioni – che in un territorio come questo mancano – purtroppo assisteremo a una parte del paese che riuscirà ad andare avanti e un'altra parte che rimarrà indietro.

Parliamo di industria digitale e di necessità di avere la fibra e noi sappiamo che le ns aree industriali per esempio non hanno la fibra ottica. Proprio ieri sono uscite fuori le classifiche e anche in questo l’italia non è avanti. Non possiamo pensare a un industria digitale e poi non abbiamo il collegamento con la fibra ottica. Abbiamo i server nelle nostre aree industriali che non funzionano.

Ecco, tutti gli studiosi di demografia ci dicono che in Sardegna nel 2050 ci saranno 1 milione e 200 mila abitanti. Io sono convinto che non sarà così, perché la popolazione mondiale cresce e questo territorio molto probabilmente verrà abitato da persone che sceglieranno di vivere in Sardegna e da aziende e imprenditori che vorranno insediarsi qui. Insomma, dovremmo sicuramente avere la capacità di smentire gli studiosi di demografia.

Io penso che ce la potremo fare perché nonostante tutti questi dati negativi che ho citato dobbiamo dire grazie a tutti i nostri straordinari imprenditori e oggi avremo un esempio – come quelli del filmato che vedremo tra poco – che nonostante tutto, con umiltà, passione, coraggio ci danno speranza per il nostro futuro.

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 IL VIDEO 

 

Le testimonianze degli imprenditori                 

 

   

 

 

 

  

 

  

 

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                           LE RELAZIONI                         

 

 

 

 

  L'intervento del presidente  

   Roberto Bornioli   

 * Estratto

 

«Caro Vincenzo, cara Maria Grazia, autorità, gentili ospiti, cari imprenditori. Il tema scelto per l’assemblea di questo anno è tra quelli che mi stanno più a cuore. La crescita della Sardegna centrale e delle sue aree interne è uno dei punti cardine per la nostra Associazione, un nodo che ritengo cruciale per lo sviluppo dell’intera Sardegna. Non ci può essere una ripresa solida e sostenibile nella nostra Regione se non verrà concretamente affrontato e risolto il problema di questi territori.

Lo scorso anno si è svolto un grande dibattito su questo tema, culminato con il seguitissimo convegno “Un Masterplan per le zone interne” che ad ottobre abbiamo organizzato a Fonni alla presenza del presidente Pigliaru. Ma oggi constatiamo con quanta rapidità i riflettori si siano di nuovo spenti senza aver avuto segnali dalla Regione rispetto ai problemi evidenziati e alle proposte fatte. E la situazione non è affatto migliorata. Anzi, giorno dopo giorno, le difficoltà di queste aree si percepiscono con maggiore chiarezza ed evidenza. Perché il fenomeno dello spopolamento si è saldato con la crisi economica, e ha reso molto più critica la situazione di queste aree.

I nostri sono territori di grande storia, cultura e tradizioni e in essi è custodita l’identità più profonda della nostra Isola. Non possiamo rassegnarci al declino. Occorre intervenire subito prima che si arrivi a un punto di non ritorno. Da questa urgenza e consapevolezza è nato il tema centrale dell’Assemblea di quest’anno: il titolo scelto per questa giornata vuole sottolineare due aspetti. Da una parte, al pari del Mezzogiorno, occorre intervenire per colmare le debolezze strutturali che penalizzano le aree interne. Lo spopolamento, accompagnato da una progressiva desertificazione produttiva e da croniche carenze infrastrutturali, ostacolano le imprese e la crescita economica».

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  L'intervento del ministro per la Coesione territoriale   

   Claudio De Vincenti

* Estratto

«... Il 2017 può e deve essere un anno di svolta per la vostra isola. Oltre all’impianto dei Patti per il Sud, ci tengo a ricordare un intervento che abbiamo realizzato in interazione con Confindustria e con il presidente Boccia e che abbiamo messo in pratica con il decreto legge da poco approvato dal Parlamento.

Il decreto n. 243/2016 ha introdotto un rafforzamento del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno. Rafforzando sia la percentuale di credito di imposta (45% per le piccole impresa, 35% per le medie, 25% per le grandi imprese) sia ampliando la base di calcolo perché abbiamo fatto in modo che gli investimenti che sono riconosciuti ai fini del credito sono calcolati ora senza più detrarre gli ammortamenti su altri investimenti realizzati dall’impresa.

Io credo che questo possa essere uno strumento molto importante anche e soprattutto per la Sardegna ...»

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 Il Dossier Aree interne.

Sei proposte per far ripartire il Nuorese e l'Ogliastra

 

Durante i lavori il presidente Roberto Bornioli ha consegnato all'assessore regionale all'Industria Maria Grazia Piras e al presidente Vincenzo Boccia il Dossier sulle aree interne elaborato dall'Associazione e in cui sono state illustrate le sei proposte di Confindustria per invertire le tendenze in atto e far ripartire i territori dell'interno creando nuove occasioni di sviluppo e crescita. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  L'intervento dell'assessore regionale all'Industria   

   Maria Grazia Piras   

* Estratto

«... Ecco perché dico che questo è il nostro piano di rinascita. Per la prima stiamo risolvendo il problema energetico della Sardegna. Forse oggi gli imprenditori non l’hanno ma uno dei leit motiv al quale assistiamo è che le imprese sarde muoiono perché pagano costi energetici troppo alti. È vero tutto questo, ed per questo che me lo sono posto come obiettivo principale, e lo stiamo raggiungendo. Questo è un fatto non una promessa. Avete parlato anche nelle interviste di infrastrutture, sulle infrastrutture abbiamo un progetto importantissimo, sulle infrastrutture abbiamo previsto interventi 550 milioni di euro per la Sardegna. Solo per il Nuorese e l’Ogliastra abbiamo messo in campo un Piano di infrastrutture da 127 milioni di euro. Abbiamo programmato interventi per 31 milioni per l’Ogliastra su Abbanoa.

Abbiamo approvato progetti per la manutenzione per le strade di 50 milioni, per l’Ogliastra e Nuorese sono stati stanziati 12 milioni. Tra progetti, strade e progetti Abbanoa sono stati stanziati 248 milioni di euro solo per Nuorese e Ogliastra. È questo un piano per il Nuorese e per l’Ogliastra? Io credo di si, è una parte del progetto. Se parliamo di infrastrutture e di metano, non stiamo parlando anche di infrastrutturazione per Nuorese e l’Ogliastra?  ...» 

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 La replica del presidente Bornioli all'assessore Piras 

«L'assessore Piras è molto battagliera e rispetto anche ai primi tempi lo è ancora di più. Tra le cose dette, tante sono condivisibili, per tante altre rimando al video delle interviste e alle testimonianze degli imprenditori, perché i problemi esistono e non si può evidentemente negarlo. Ci sarebbero tante cose da dire ma non possiamo battere e ribattere. Voglio fare però almeno un’osservazione sul tema della cultura, la formazione e l’istruzione.

Questa non è materia di competenza dell’assessore Piras e quanto sto per dire non ricade specificamente sotto la sua responsabilità. L’assessore ha fatto giustamente riferimento al Progetto Iscol@, un progetto sull’edilizia scolastica assolutamente condivisibile, i soldi vanno spesi e diamo atto che questo progetto è stato messo in campo dalla Regione. Nella mia relazione, e come qualche imprenditore ha sottolineato, quando ho fatto riferimento al tema della cultura, ho voluto sottolienare in particolar modo i tagli che continuamente vengono fatti e sono stati fatti agli istituti e agli enti culturali e formativi nel Nuorese e in Ogliastra, la mia specifica zona di competenza.

Pensiamo a quanto accaduto all’Università nuorese - per esempio - cui sono stati tagliati i fondi.

L’ITS di Macomer, l’Istituto tecnico Superiore che forma tecnici specializzati per l’efficienza energetica e l’agroalimentare - settori chiave per la nostra economia - che forma tecnici specializzati che potrebbero assunti dalle imprese - non solo ha visto tagliati i fondi in maniera significativa ma addirittura uno dei due corsi è stato disconosciuto dall’assessore alla cultura. Pochi giorni fa, l’assessore è stato sostituito, e auspico che la Regione riveda questa decisione. Perché il corso sull’agroalimentare è per noi fondamentale, in una zona – il Marghine – in cui c’è un polo per l’agroalimentare.

L’Ailun ha visto i fondi tagliati: il contributo regionale era di 1 milione, in quattro anni siamo arrivati a 600mila euro, con 100mila euro all’anno di tagli. Attenzione, non solo da parte di questa Giunta regionale, anche dalle precedenti.
E penso anche ai soldi al MAN e all’ISRE – dove ci troviamo oggi - e alla biblioteca Satta. C’è un fenomeno di continui tagli alle risorse per questi enti.

Ci sono cose positive e cose negative. Almeno questo lo volevo sottolineare. Poi ci sarebbero tanti discorsi da affrontare. Io spero si faccia tesoro delle testimonianze degli imprenditori e delle proposte contenute nel documento che abbiamo consegnato oggi all’assessore, sempre con uno spirito collaborativo e costruttivo. Perché - come abbiamo detto prima - questo è il nostro stile».

 

 

 

 

 L'intervento del presidente nazionale di Confindustria    

   Vincenzo Boccia    

* Estratto

 

... Noi di Confindustria vogliamo riportare la questione meridionale tra le questioni nazionali. Perché una società aperta che include è una società che non può avere una questione di emarginazione. Deve avere un’idea diversa.

Abbiamo ritenuto di eliminare all’interno di Confindustria i comitati del Mezzogiorno. Qualcuno ci ha criticato perché non aveva capito che cosa volevamo fare. Volevamo realizzare un’idea nell’interesse dell’industria italiana in cui il Mezzogiorno diventasse una grande opportunità di confronto con tutti i colleghi del nord, del centro e del sud del Paese perché ritenevamo che la specificità “Mezzogiorno” doveva diventare un’opportunità e non un elemento di emarginazione.

E infatti devo dire che anche eliminando quella specificità di genere, cioè della questione Mezzogiorno – siamo riusciti ad aprire un dibattito in Confindustria in cui siamo pari tra pari e in cui Confindustria esprime un imprenditore del Mezzogiorno a capo della confederazione perché non ha necessità di questioni di genere. ....

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                            GLI OMAGGI                          

 

 

 

La maschera del Mamuthone

 

La nostra Associazione ha omaggiato il presidente Boccia con la maschera dei Mamuthones realizzata dall’artigiano Ruggero Mameli di Mamoiada.

La maschera è un vero e proprio simbolo dell’identità, delle tradizioni e della storia della Sardegna ed in particolare delle zone interne e della Sardegna centrale.

 

Il cesto con i prodotti della rete Gusto Sardegna

C'erano tutti i prodotti tipici dell'agroalimentare di qualità all'interno del cesto che la rete Gusto Sardegna ha offerto in omaggio al presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia e all’Assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras.

La rete d'imprese Gusto Sardegna è nata all'interno della nostra Associazione a marzo 2013 e raggruppa otto aziende dell'agroalimentare tipico di qualità.

Dai formaggi ai salumi, dal vino cannonau ai dolci tipici dalle semole alle seadas al pane carasau, il cesto omaggio conteneva i prodotti di Fattorie Gennargentu, Mulino Brundu, biscottificio Tipico, Esca dolciaria, cantine Gostolai, La fattoria del Gennargentu, Sardinia Food e il panificio SardaPan.

 

Il libro “Il barone delle industrie nuoresi” dalla collana "I grandi dell’imprenditoria in Sardegna”

A ciascun relatore è stato donato il volume “Il barone delle industrie nuoresi” dello studioso Paolo Fadda. Il libro racconta la storia di Franceschino Guiso Gallisai pioniere dell'industria nella Sardegna centrale e tra i fondatori della Confindustria Nuoro-Ogliastra. 

 

Tra la fine dell'Ottocento e la metà Novecento Gallisai dà il via a numerose iniziative imprenditoriali in anni in cui l´industria era ancora bambina, e in una terra assai sterile di spirito d´impresa.

 

Gallisai diviene così il fondatore di una saga familiare che porterà il brand Guiso-Gallisai ad identificarsi, per quasi un secolo, con la città di Nuoro, divenendone, con le sue industrie, decisivo volano della crescita in modernità e progresso civile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA RASSEGNA STAMPA 

In questa sezione sono stati raccolti i principali articoli pubblicati dalla stampa regionale sull'Assemblea pubblica 2017. 

 

 

CONFERENZA STAMPA | Nuoro, 6 marzo 2017 | Il Consiglio Direttivo dell'Associazione ha convocato una conferenza stampa per presentare il Dossier elaborato dall'Associazione sulle aree interne "Sei proposte per un rinascimento della Sardegna centrale e delle aree interneCLICCA QUI

 

La Nuova Sardegna Appello di Confindustria: serve una strategia regionale per le aree interne - Vai all'articolo CLICCA QUI

 

Unione Sarda Serve un piano per far ripartire i territori dell'internoVai all'articolo CLICCA QUI

 

Videolina Le zone interne si spopolano anche di aziende. Confindustria: la Regone si svegli Vai al servizio CLICCA QUI

 

TGR Sardegna Zone interne al palo Vai al servizio CLICCA QUI(min. 7'32) 

 

Cronache Nuoresi Grido di allarme di Confindustria: il centro Sardegna è un deserto industriale  Vai all'articolo CLICCA QUI

 

FocuSardegna A Nuoro arriva il presidente di Confindustria nazionale Vincenzo Boccia - Vai all'articolo CLICCA QUI

 

 

 

 

 

ASSEMBLEA PUBBLICA | Nuoro, 10 marzo 2017 | Si è tenuta stamattina l'Assemblea pubblica dell'Associazione "Zone interne. Il Mezzogiorno d'Italia. Sei proposte per un rinascimento delle zone interneCLICCA QUI

 

La Nuova Sardegna Il numero uno di Confindustria al capezzale della crisi nuorese - Vai all'articolo CLICCA QUI

 

Unione Sarda Intervista al presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia. Turismo e agroalimentare per rilanciare le zone interneVai all'articolo CLICCA QUI

 

Videolina Il leader di Confindustria a Nuoro. Puntate su insularità e infrastruttureVai al servizio CLICCA QUI

 

TGR Sardegna Zone interne. Mezzogiorno dell'Isola - Vai al servizio CLICCA QUI (min. 1') 

 

Tele Sardegna Zone interne. Regione e Governo senza alibiVai al servizio CLICCA QUI

 

Cronache Nuoresi Aree interne dimenticate. Ennesimo grido di allarme degli imprenditori: si intervenga definitivamenteVai all'articolo CLICCA QUI 

 

Sardinia Post Confindustria, Boccia. La Sardegna, laboratorio economico del Paese Vai all'articolo CLICCA QUI

 

L'evento è stato seguito in diretta su Facebook da Radio Nuoro Centrale 

 

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA | Nuoro, 14 marzo 2017 | Appello al Consiglio regionale. Subito una legge sulle aree interne CLICCA QUI

 

La Nuova Sardegna L'allarme di Bornioli: la Regione acceleri o il territorio muore  Vai all'articolo CLICCA QUI

 

Unione Sarda Vertenza aree interne: Confindustria incalza la Regione -Vai all'articolo CLICCA QUI - 

 

Vistanet L'appello di Confindustria al Consiglio regionale: subito una legge e interventi concreti per le aree interne -Vai all'articolo  CLICCA QUI

 

 

 

 

 

GLI SPONSOR 

 

Ringraziamo per il contributo dato alla realizzazione dell'evento il main sponsor Banco di Sardegna. Ringraziamo inoltre tutte le aziende che hanno sostenuto l'iniziativa e tra queste: Alimenta, Clinica Tommasini, Consorzio Sinergia, Corstyréne Italie, Arees Edilfer Eurozinc, Etjca, IMIFabi, Mereu Auto, Marmi Scancella, S.I.M.G., Quark Mondo Natura, RNC, Tirreno Gas, rete Gusto Sardegna e rete Latitudine Arbatax.

 

 

 

 

 

 

 

Nuovi principi contabili | Disponibili le linee guida di Confindustria

In collaborazione con SPORTELLO EEN-COSME ELSE 

Per informazioni sul Progetto dell'Unione Europea COSME ELSE CLICCA QUI

 

NUOVI PRINCIPI CONTABILI

Disponibili le linee guida

 

Pubblichiamo in allegato le Linee guida sulla prima applicazione dei nuovi principi contabili che Confindustria ha redatto in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Il documento fornisce indicazioni operative e suggerimenti pratici che auspichiamo siano di ausilio alle imprese e le supportino nella gestione della delicata fase di transizione ai nuovi principi contabili.

I nuovi principi contabili sono stati introdotti dal D.Lgs. 18 agosto 2015, n. 139, in recepimento della Direttiva 2013/34/UE, e sono applicabili dai bilanci di esercizio aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2016.

Le novità introdotte cambiano volto al bilancio e stimolano le imprese a dotarsi di più efficaci processi interni di controllo e di valutazione dei rischi finanziari. 

Le linee guida offrono soluzioni operative concrete alle casistiche più frequenti. 

 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - SPORTELLO EEN-ELSE 
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

BANDO PSR Misura 4.2. –SOSTEGNO A INVESTIMENTI A FAVORE DELLA TRASFORMAZIONE/COMMERCIALIZZAZIONE E/O DELLO SVILUPPO DEI PRODOTTI AGRICOLI

BANDO PSR Misura 4.2.

SOSTEGNO A INVESTIMENTI A FAVORE DELLA TRASFORMAZIONE/COMMERCIALIZZAZIONE E/O DELLO SVILUPPO DEI PRODOTTI AGRICOLI

La presentazione delle domande dal 05.12.2016.

OGGETTO Investimenti indirizzati a realizzare, ammodernare e razionalizzare le strutture produttive dedicate alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, a migliorare gli standard qualitativi, a sviluppare nuovi prodotti ed affrontare nuovi segmenti di mercato.

SOGGETTI AMMISSIBILI I beneficiari della sottomisura 4.2 sono le imprese agroindustriali e le imprese agricole singole o associate. Le imprese agroindustriali sono quelle operanti nel settore delle industrie alimentari (codice Ateco 10), delle industrie delle bevande (codice Ateco 11) e nel settore della trasformazione del sughero. Sono escluse imprese che svolgono la sola commercializzazione.

PROGETTI FINANZIABILI Sono ammessi investimenti realizzati esclusivamente in Sardegna, che:

-riguardano la trasformazione, la commercializzazione e/o lo sviluppo dei prodotti agricoli, ad

eccezione dei prodotti della pesca.

-sono proposti da imprese agricole singole che dovranno riguardare la trasformazione o

commercializzazione prevalente di prodotti aziendali;

-sono proposti da imprese agricole associate che dovranno riguardare la trasformazione o

commercializzazione prevalente di prodotti conferiti dai soci.

Gli investimenti dovranno essere realizzati esclusivamente in Sardegna. Il piano degli investimenti dovrà essere riportato in un business plan, il quale deve altresì dimostrare la sostenibilità economica dell’intero intervento.

AGEVOLAZIONE CONCESSA Contributo in conto capitale nella percentuale del 40% degli investimenti riconosciuti ammissibili. Il contributo massimo per azienda è fissato in € 3.000.000,00 per l’intera durata del PSR. Per le imprese agricole il volume di investimento del singolo progetto non può in ogni caso superare 12 volte la Produzione Standard Totale (PST) dell’azienda mentre per le imprese agroindustriali l’importo massimo è pari a 10 volte il fatturato annuo (calcolato come media degli ultimi tre anni, se disponibili i relativi bilanci, ovvero di periodi inferiori per le imprese di recente costituzione). Per le imprese agroindustriali di nuova costituzione il volume di investimento per singolo progetto non può superare € 500.000,00.

SPESE AMMISSIBILI

a. acquisizione, costruzione o miglioramento di beni immobili;

b. acquisto di macchinari e attrezzature fino a copertura del valore di mercato del bene;

c. spese generali direttamente collegate alle spese di cui alle lettere a) e b) e in percentuale

non superiore al 10% degli investimenti ammessi a contributo;

d. investimenti immateriali.

In particolare sono ammessi investimenti per:

-la costruzione, la ristrutturazione e il miglioramento di strutture e impianti;

-la costruzione e il miglioramento di fabbricati;

-investimenti per l’acquisto di macchinari, impianti o attrezzature funzionali alla lavorazione e

trasformazione del prodotto agricolo;

-la realizzazione di impianti per il trattamento delle acque reflue;

-il risparmio e l’efficientamento energetico;

-investimenti immateriali.

PROCEDURA

Valutativa con procedimento a sportello.

La presentazione telematica della domanda sul SIAN prenota le risorse sulla base dell’ordine cronologico e sulla base dell’autovalutazione dei criteri di selezione, attingendo al contenitore pertinente in base al relativo livello di priorità. Punteggi e posizione sono assegnati a fine dell’istruttoria. Rettifica del punteggio di autovalutazione sono ammessa in caso di errori palesi, informando l’ufficio istruttore competente. Ai fini della determinazione dell’ordine cronologico, rileva la data di presentazione della rettifica alla domanda.

1) la somma totale dei fondi disponibili viene suddivisa in 3 quote, pari al 40%, al 33% e al 27%. La prima (40%) è riservata a domande con priorità alta, la seconda (33%) a domande con priorità media e la terza (27%) a domande con priorità bassa, 2) ogni domanda può attingere dalla quota pertinente, in base al punteggio;) in caso di esaurimento delle risorse ogni classe di priorità, può attingere dalle risorse eventualmente disponibili nelle classi di punteggio inferiori; 4) le domande senza copertura verranno sospese in attesa di eventuali spostamenti di risorse non utilizzate dalle classi superiori o di economie che dovessero liberarsi; 5) qualora alla chiusura del bando le risorse assegnate ad una classe di punteggio non risultino completamente utilizzate, le risorse residue potranno essere impiegate per il finanziamento di progetti della classe immediatamente inferiore; 6) le economie che dovessero liberarsi verranno utilizzate per finanziare progetti nella stessa classe di priorità o superiore, con priorità in base all’ordine di presentazione; in assenza di progetti da finanziare nella stessa classe di priorità o in quella superiore, le economie verranno utilizzate per i progetti in quelle inferiori. 7) l’utilizzo delle economie sarà possibile fino al bando successivo, pertanto a quella data la “lista d’attesa” delle domande senza copertura finanziaria verrà chiusa; le domande non finanziabili al termine delle fasi precedenti potranno essere ripresentate nel bando successivo; in tal caso, potranno essere riconosciute eventuali spese sostenute dopo la presentazione della prima domanda.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Adesione a sistemi di qualità:

a) L’azienda aderisce a sistemi di qualità punti 1

b) L’azienda applica il metodo di produzione biologica punti 1

c) L’azienda trasforma materia prima destinata a prodotto di qualità punti 1

Adesione a forme di aggregazione della produzione e dell’offerta:

-Il richiedente è una organizzazione di produttori, o organismo di filiera punti 2

-Il richiedente è socio di una organizzazione di produttori, o organismo di filiera punti 1

Comparto produttivo interessato dagli interventi:

- Ovicaprino, ortofrutta e vitivinicolo punti 3

- Bovino da latte, bovino da carne, suinicolo, olivicolo, cerealicolo punti 2

- Altri settori punti 1

- Il prodotto ottenuto dalla trasformazione è compreso nell’allegato I del trattato punti 2

- Il prodotto ottenuto dalla trasformazione non è compreso nell’allegato I del trattato punti 1

Il punteggio max è 10, il minimo 2. Il progetto deve possedere almeno due criteri di priorità. I livelli

di punteggio sono raggruppati in 3 classi:

-Priorità alta: punteggio compreso tra 7 e 10;

-Priorità media: punteggio compreso tra 4 e 6;

-Priorità bassa: punteggio compreso tra 2 e 3.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Rossana Basolu
Telefono: 0784 233325
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