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Mosaico 2011-2012
- Venerdì, 22 Gennaio 2016 17:45
- Scritto da Francesca Puddu
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MOSAICO
Insieme per le imprese, insieme per il territorio
Il progetto
MOSAICO nasce come strumento di promozione e valorizzazione delle imprese e anche come metodo di analisi dei limiti e delle potenzialità di ciascun territorio. L’idea è nata pensando alle tante aziende di eccellenza delle nostre province spesso penalizzate dalle pesanti criticità del contesto in cui operano. Con questo obiettivo la nostra Associazione - tappa dopo tappa - è andata nei territori, ne ha scandagliato i problemi e messo in risalto le potenzialità. E lo ha fatto in modo itinerante organizzando eventi nei vari centri delle province di Nuoro e Ogliastra. Da Macomer a Fonni, Tonara, Lanusei, Orosei, Siniscola, Nuoro e Tortolì, tutti i principali centri della Sardegna centrale hanno ospitato un'edizione di MOSAICO, la campagna promossa da Confindustria Sardegna Centrale per dare voce alle imprese e promuovere e valorizzare il territorio.
INTERVISTA AL PRESIDENTE ROBERTO BORNIOLI
Quali sono gli obiettivi del progetto?
MOSAICO è un percorso attraverso i territori ideato per dare voce agli imprenditori. Il senso non è quello di organizzare convegni per snocciolare numeri che conosciamo fin troppo bene e piangersi addosso: abbiamo dato un taglio operativo e denso di proposte. Abbiamo detto cosa c’è, cosa manca e suggerito cosa si potrebbe fare in ogni territorio. Lo hanno detto soprattutto i nostri imprenditori con le loro testimonianze durante i convegni.
Quali sono state le novità?
MOSAICO è stato molto innovativo nella forma grazie alle testimonianza aziendali e all’uso dei video che in ogni tappa hanno fotografato l’economia dei territori. Ma ci sono state forti novità anche sui contenuti: è vero, abbiamo parlato di agroalimentare, di turismo, di lapideo, di metalmeccanico e delle carenze nelle aree industriali, argomenti di cui Confindustria si è sempre occupata. Al tempo stesso però abbiamo allargato per la prima il nostro raggio d’interesse e di azione anche a temi, settori e territori diversi: abbiamo parlato di valorizzazione dell’ambiente a fini turistici e produttivi, di marchi d’area e di parchi (sostenendo per esempio il modello Tepilora); abbiamo parlato dei problemi delle aziende di trasformazione delle carni su cui grava la spada di damocle della peste suina; ma anche di industria della cultura, dei problemi delle zone interne (dove abbiamo organizzato due eventi) e delle valenze dell’area di Pratosardo (cui è stata dedicata un’intera tappa territoriale).
MOSAICO può essere considerato “un collante” tra le varie realtà produttive?
MOSAICO è sicuramente un importante momento di confronto dal quale nel corso di ogni tappa sono emerse proposte operative e coordinate. Oggi nessuno può permettersi il lusso di guardare alla finestra gli eventi. Non basta disporre di risorse economiche, strumenti e bandi. Serve un adeguato coordinamento degli interventi, in modo da correggere eventuali inefficienze e monitorarne i risultati.
Qual è stata la risposta dei territori e delle imprese?
C’è stata una grande partecipazione che ha superato le nostre aspettative. Fin dal primo incontro sono state centinaia le persone che hanno mostrato interesse partecipando ai convegni. Segno di un bisogno diffuso di farsi ascoltare che abbiamo cercato di colmare con un approccio mirato e operativo. Alla settima tappa di Tonara, per esempio, hanno partecipato più di 300 persone tra imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione e un’europarlamentare. L’evento suscitò allora un grande interesse anche dei media.
Quale, invece, la risposta del mondo politico e delle istituzioni?
In generale, devo dire che i tempi della politica sono ancora molto diversi da quelli delle imprese. Sono stati molti i sindaci, gli amministratori, i consiglieri e assessori regionali che hanno raccolto il nostro invito e partecipato a MOSAICO. Devo però segnalare che, nonostante la disponibilità all’ascolto, l’azione politica è stata debole. Più che a una politica del fare, fatta di azioni concrete e incisive, assistiamo a una politica degli annunci, distante dalle imprese e spesso bloccata da una burocrazia asfissiante e dalla farraginosità della macchina amministrativa. Discorso a parte per i sindaci, naturalmente, in prima linea nel far fronte alle emergenze e con pochi mezzi per risolverle.
MOSAICO può quindi rappresentare un esempio virtuoso: un progetto pilota che dovrebbe diventare comune e costante sul territorio, per diffondere nelle aziende la possibilità di dialogare fra loro e di confrontarsi direttamente con le istituzioni. MOSAICO ha senza dubbio dimostrato quanto la comunicazione e la conoscenza fra le parti, in qualsiasi sistema sociale ma anche economico, siano fondamentali per la crescita, la soluzione dei problemi di interesse generale e lo sviluppo di nuove idee. Il bisogno di essere ascoltati degli imprenditori; la necessità della politica di toccare con mano le questioni di cui si deve occupare; la presa di coscienza che è impossibile andare avanti e affrontare le nuove sfide del mercato globale senza fare sistema: sono tutti elementi messi in luce da MOSAICO che non dovranno più tornare nell’ombra. Ora servono ulteriori passi in avanti a partire da questi risultati.
Sono stati raggiunti risultati concreti ?
Alcuni risultati sono stati raggiunti. Tra questi rientra senz’altro la costituzione, nel febbraio 2013, del contratto di rete MANNA Gustosardegna che riunisce otto importanti aziende dell’agroalimentare operative nel Nuorese e in Ogliastra. Anche grazie al nostro forte pressing, la Regione ha poi allargato l’ambito territoriale delle Aree di crisi a Irgoli e Orosei e inserito la Barbagia-Mandrolisai tra i Territori Svantaggiati per il sostegno a investimenti e ampliamenti aziendali, infrastrutture e formazione. E soprattutto, l’esperienza delle sette tappe di MOSAICO ha fatto emergere in tutta la sua urgenza la necessità di elaborare un Progetto ad hoc per la Sardegna centrale e le sue zone interne, un’idea che ha trovato riscontro in un documento ufficiale che abbiamo consegnato a tutti i candidati alla Presidenza della Regione alle elezione del 16 febbraio 2014.