Essenzialità sito industriale di Ottana. Confindustria: ancora punti critici

Di seguito pubblichiamo la nota stampa diffusa nei giorni scorsi dalla nostra Associazione in merito al nuovo regime di essenzialità ipotizzato per il sito industriale di Ottana e alle due delibere pubblicate nei giorni scorsi dall’Autorità per l’energia, occorrono alcune precisazioni. «Il quadro è complesso e coinvolge una serie di parametri tecnici ed economici indispensabili da tener conto per valutarne gli effetti».  

«Con la prima delibera, la n. 322 del 16 giugno 2016, l’Autorità ha ritenuto necessario rinforzare il piano di riaccensione in caso di black-out in Sardegna, inserendo tra gli impianti essenziali anche l’impianto di Ottana Biopower. Tutto ciò considerando le criticità della rete elettrica sarda emerse in questi mesi ed effettivamente riconosciute dal gestore della rete nazionale e da tutti i soggetti istituzionali. Pur arrivata con ritardo, la delibera è dunque positiva perché in questo modo l’Autorità ha ritenuto opportuno che Terna avvii l’iter per individuare il regime di essenzialità da applicare all’impianto Biopower. La pratica dovrà concludersi entro il prossimo settembre e l’eventuale riconoscimento del regime di essenzialità sarà valido fino a dicembre 2016. L’auspicio è che questo regime, se riconosciuto, possa essere poi rinnovato anche per tutto il 2017».

«Un percorso diverso è stato ipotizzato invece per la centrale elettrica di Ottana Energia cui fa riferimento la delibera 326 del 22 giugno 2016, nata in via emergenziale per correggere alcune problematiche emerse con la fine del regime di essenzialità in Sardegna, più volte denunciate, che hanno portato fino ad ora a oneri maggiori rispetto agli anni precedenti. Come si legge nella delibera infatti, «gli oneri per l’approvvigionamento delle risorse di dispacciamento in Sardegna sono risultati negli ultimi mesi particolarmente elevati».

«La delibera però, nata per coprire il fabbisogno di riserva terziaria e non secondaria, presenta alcuni punti critici che auspichiamo fortemente possano essere corretti nei prossimi giorni. 1) L’Autorità riconosce un fabbisogno di potenza al sud della Sardegna mentre non prevede un analogo meccanismo per il centro Sardegna. La delibera prevede infatti di «selezionare le offerte soddisfacendo in primo luogo i bisogni per il Sud e successivamente il fabbisogno dell’intera isola» 2) Inoltre, l’Autorità non ha approvato per Ottana Energia un tempo di preavviso e ciò render questo regime difficilmente compatibile con il sistema di funzionamento della centrale di Ottana Energia: l’impianto ha da sempre svolto il servizio in regime di riserva secondaria, che consentiva di rimanere a disposizione con i costi minimi di esercizio compensati dal regime di essenzialità. Sono quindi ancora da valutare e da chiarire i termini di applicazione di regime di servizio che così come previsti dalla delibera sono di difficile applicazione. È fondamentale che entro il 1 luglio la delibera possa essere corretta. Occorre riconoscere un contingente dedicato al centro Sardegna e fare in modo che anche la centrale elettrica di Ottana possa concorrere al processo di selezione delle offerte entro i termini previsti. Riconosciamo l’impegno e il lavoro fatto finora dalla Regione nonostante siano stati necessari sei lunghi mesi. Ora però occorre un ultimo sforzo».

 

 

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