Il Presidente Bitti: don Franceschino un grande figura per Nuoro e il centro Sardegna

«Quella di don Franceschino Guiso Gallisai è una testimonianza straordinaria, che non dobbiamo dimenticare, soprattutto in questo territorio dove c’è tanto bisogno di impresa. Senza le imprese, un territorio muore. Non ha futuro, non ha prospettive. Sono le imprese a creare lavoro e nuove opportunità per le nostre comunità, e soprattutto per i nostri giovani». Così il Presidente Giovanni Bitti ieri alla serata promossa al monte Ortobene a Nuoro in onore di don Franceschino Guiso Gallisai, capostipite di una famiglia che ha dato un contributo decisivo alla modernizzazione di Nuoro e di tutto il centro Sardegna. 

 

Pubblichiamo di seguito l'intervento integrale del Presidente Bitti: 

 

Buonasera a tutti e grazie per avermi invitato a questa serata dedicata a don Franceschino Guiso-Gallisai. Nel giorno dell’anniversario della morte ricordiamo una figura di primissimo piano per lo sviluppo industriale, economico e sociale di Nuoro e di tutto il centro Sardegna.

Non basterebbe infatti un’intera giornata per raccontare lo spirito innovatore, l’ingegno, la passione e le grandi capacità che hanno segnato la storia umana e imprenditoriale di don Franceschino.

Quindi mi limiterò ad alcuni spunti in attesa di vedere il documentario e di ascoltare poi la ballata che ci permetterà di conoscere meglio e più da vicino questo illustre personaggio della vita nuorese.

Come Confindustria ci fa particolarmente piacere partecipare a questa iniziativa, perché don Pietro – figlio di don Franceschino – è stato l’ideatore e tra i soci fondatori a Nuoro dell’Associazione degli Industriali che oggi io ho l’onore di rappresentare.

Don Pietrino è stato anche il primo presidente della nostra Associazione, per ben 25 anni, dal 1945 al 1970.

Ne abbiamo ricordato la figura in occasione del nostro 70° Anniversario che abbiamo festeggiato nel 2015.

Per don Franceschino, l’industria è la base del progresso e del benessere sociale della sua comunità.

Con questo convincimento lavora senza sosta per fare del suo mulino una fabbrica modello dove si produce lavoro e ricchezza.

Attorno al mulino a vapore – che è stato una delle innovazioni per l’epoca – si sviluppa il primo pastificio industriale del territorio.

Si dà così il via a quella che oggi chiamiamo agroindustria, uno dei settori produttivi più rappresentativi della nostra economia e che ha ancora forti potenzialità inespresse.

Le attività della famiglia Guiso-Gallisai non si fermano all’industria molitoria.

È don Franceschino a realizzare a Nuoro - nel 1915 - la prima rete di illuminazione pubblica.

Sarà lui a dare il via alla realizzazione della centrale elettrica nel Cedrino, che resterà in attività fino al 1964.

Il lascito di don Franceschino e della famiglia Guiso-Gallisai per Nuoro e il centro Sardegna non finisce qui.

Ci sono le fabbriche di ceramica che utilizzano il talco delle miniere di Orani, il cine-teatro Eliseo, l’asilo-scuola materna ancora oggi attivo.

Per opera dei Guiso-Gallisai si avviano le bonifiche in Baronia e con il sogno di «industrializzare l’agricoltura» la famiglia dà vita a una moderna azienda agro-zootecnica, tra Nuoro e Irgoli.

Concludo con una brevissima considerazione. La figura di don Franceschino è molto innovativa e attuale, anche per i tempi che stiamo vivendo. Perché ci ricorda ancora una volta quanto importanti siano le imprese per lo sviluppo e il benessere di un territorio.

Senza le imprese, un territorio muore. Non ha futuro, non ha prospettive.

Sono le imprese a creare lavoro e nuove opportunità per le nostre comunità, e soprattutto per i nostri giovani.

Quella di don Franceschino è una testimonianza straordinaria, che non dobbiamo dimenticare, soprattutto in questo territorio dove c’è tanto bisogno di impresa.




Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it



 

 

 

 

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