EMERGENZA CORONAVIRUS - I temi della settimana di Confindustria

In questa rubrica trovate i principali temi della settimana affrontati da Confindustria a livello nazionale: 1) protocolli e linee guida per garantire la continuità produttiva e tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori; 2) a fronte dell'attuale sicurezza sanitaria è fondamentale garantire la continuità produttiva e non bloccare completamente le fabbriche e le imprese che già da tempo fronteggiano una situazione complicata; 3) tra i temi anche la chiusura del valico del Brennero tra Italia e Austria che di fatto causato danni gravissimo all'export italiano e al commercio europeo. 



CORONAVIRUS: IMPRESE PRONTE A GARANTIRE LA SICUREZZA NELLE FABBRICHE. IN ARRIVO PROTOCOLLO CON LINEE GUIDA
tag: lavoro, sicurezza, sindacati

Abbiamo definito una bozza di Codice di autoregolamentazione che contiene le precauzioni necessarie per tenere insieme continuità produttiva e tutela della salute dei lavoratori. Cosi il Presidente Boccia è intervenuto oggi, con il Direttore Generale Panucci, nel corso della video conferenza con il Governo e  i sindacati, dopo le polemiche e le proteste sulle condizioni di sicurezza igienico-sanitaria nei siti produttivi.

Su questo protocollo si sta lavorando e si auspica che ci possa essere una veloce convergenza, in modo da dare a imprese e lavoratori delle linee guida certe.  
Anche in nome di questa chiarezza bisogna bloccare le iniziative estemporanee dei sindaci sul territorio. Non si può chiudere tutto. Si tratta di un atto di responsabilità verso l’intero Paese e a questo proposito abbiamo ribadito la nostra disponibilità per rafforzare la produzione delle mascherine. Intanto il Presidente Conte ha garantito che la Produzione Civile distribuirà gratuitamente Kit di protezione individuale ai lavoratori
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CORONAVIRUS: NON BLOCCARE TOTALMENTE LE FABBRICHE, SISTEMA PRODUTTIVO GIA' PIEGATO
tag: produzione, trasporti


Nel corso della settimana il Governo con l'aggravarsi della situazione epidemiologica ha introdotto misure più restrittive alla circolazione di merci e persone. E' stata richiesto da alcune forze politiche anche il fermo produttivo. Confindustria ha espresso forte preoccupazione per la richiesta della Regione Lombardia di esasperare le misure di contenimento del contagio fino a prevedere il fermo totale delle fabbriche e dei trasporti. Il giusto e necessario proposito di fronteggiare l’emergenza sanitaria non può e non dove aggravare l’emergenza economica che sta già piegando l’intero sistema produttivo del Paese. I provvedimenti fin qui varati dal governo, se rispettati da tutti con scrupolo e responsabilità, offrono una soluzione equilibrata alla grave situazione del momento contemperando esigenze diverse ed evitando di provocare danni che potrebbero rivelarsi irreparabili. L’immagine dell’Italia nel mondo, già fortemente compromessa, ne uscirebbe tra l’altro definitivamente distrutta con un effetto di spiazzamento per le nostre imprese che non potrà che ripercuotersi sui fatturati e l’occupazione. Con spirito collaborativo e con l’obiettivo di contrastare nel modo più efficace possibile gli effetti negativi del coronavirus in campo economico Confindustria ha inviato al governo una nota nella quale ribadisce l’urgenza d’intervenire con politiche anticicliche fondate sul rilancio degli investimenti pubblici, l’adozione di misure per garantire liquidità alle imprese, l’ampliamento dell’uso degli ammortizzatori sociali, interventi di carattere fiscale.



CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA:  SE CHIUDE TUTTO IL SISTEMA INDUSTRIALE RISCHIO PER APPROVVIGIONAMENTI
tag: produzione, settori

Con la chiusura totale delle sistema produttivo  si rischia, nel breve termine, di non poter garantire gli approvvigionamenti necessari per le famiglie italiane anche a seguito delle difficoltà nei trasporti con l’estero. Superata l’emergenza, il rischio è di compromettere la capacità del sistema produttivo di intercettare la ripresa economica che arriverà. Così in una nota il Centro Studi di Confindustria.

L’industria metalmeccanica costituisce, a esempio, il cuore pulsante del sistema industriale italiano, è trasversale nella struttura produttiva nazionale e realizza macchinari e beni strumentali che sono necessari all’attività di numerose imprese in svariati settori (non solo industriali). Il comparto metalmeccanico ha un peso rilevante nell’economia italiana: genera infatti il 48% del valore aggiunto manifatturiero (100 miliardi di euro), dà lavoro al 42% degli occupati manifatturieri (circa 1,6 milioni di occupati), produce il 48% delle esportazioni italiane (in valore circa 200 miliardi di euro) e il 40% delle importazioni. L’attivo del suo interscambio (60 miliardi di euro) contribuisce al totale riequilibrio della bilancia commerciale italiana, strutturalmente deficitaria nei settori energetico ed agro-alimentare.
Il suo blocco genererebbe effetti diretti e indiretti molto gravi nel sistema produttivo, certamente più ampi di quelli prodotti dall’interruzione dell’attività nel solo settore metalmeccanico poiché inciderebbe sulla continuità della catena di approvvigionamento per svariate aziende. 

Si consideri che mediamente un giorno lavorativo in meno incide per circa il 3% della produzione mensile; uno stop di 10 giorni avrebbe un impatto negativo immediato, pari a circa un terzo della produzione industriale di marzo. Inoltre, creerebbe una disruption lungo le filiere di fornitura e determinerebbe un ritardo nella consegna degli ordini già ricevuti. Questo aggiungerebbe anche un grave danno reputazionale per le nostre imprese e per l'Italia, con ricadute anche sull’attività futura.



CORONAVIRUS: DA BLOCCO AL BRENNERO GRAVISSIMI DANNI  AL NOSTRO EXPORT E AGLI SCAMBI UE
tag: trasporti, Europa


L'Austria ha di fatto in questi giorni bloccato il valico del Brennero con verifiche e controlli che hanno paralizzato la circolazione. Confindustria ha chiesto al Governo e alla Commissione europea di intervenire urgentemente e con decisione sul governo austriaco per far cessare il blocco dei transiti stradali di merci del Brennero.

Tutti gli sforzi che le imprese italiane stanno attuando in queste settimane per continuare a produrre e a non bloccare l'economia, osservando regole ferree per la sicurezza sanitaria, vengono letteralmente distrutti da pseudo-misure di prevenzione strumentali e opportunistiche messe in atto dal governo regionale del Tirolo e avallati dal governo federale austriaco sul transito autostradale del Brennero.

Vengono sottoposti al controllo diretto della temperatura gli autisti dei mezzi che trasportano merci italiane che devono anche solo attraversare il Tirolo per andare in Germania e in Nord Europa. Questa semplice e insensata operazione, che non ha alcuna efficacia precauzionale, ha generato code di 70-80 chilometri e costretto la notte scorsa migliaia di autisti a passare tutta la notte ai bordi dell'autostrada. La situazione odierna non è cambiata, anzi è peggiorata dal fatto che la necessaria regolazione del flusso verso il Brennero ha generato blocchi e intasamenti da Bolzano fino a Trento e Verona.
 Il blocco dei trasporti italiani verso il nord Europa sta causando danni incalcolabili per il nostro export e per gli scambi europei. Le nostre imprese rischiano di essere escluse dalle catene produttive europee di numerosi settori industriali e tutto questo non potrà che peggiorare ulteriormente la crisi economica generata dall'emergenza sanitaria.
In questi giorni, in queste ore, al Valico stradale del Brennero stiamo assistendo alla più sconfortante dimostrazione dell'assenza dell'Europa, che tutta insieme subisce danni incalcolabili per il comportamento ingiustificabile e vessatorio di un piccolo governo regionale.

E' assolutamente necessario un intervento straordinario e urgente della Commissione europea per mantenere la libertà di movimento di persone
e merci e sanzionare l’Austria e qualsiasi altro Stato membro adotti misure che non hanno nulla a che fare con l’emergenza sanitaria e che appaiono palesemente dannose e discriminatorie e violano gravemente i Trattati europei.

 

COMUNICATO STAMPA DI CONFINDUSTRIA - CORONAVIRUS, CONFINDUSTRIA: UE INTERVENGA SU CHIUSURE UNILATERALI CONFINI 

Con blocchi non si combatte l’epidemia, ma si danneggia il mercato interno dell’Unione

Roma, 13 marzo 2020 - È estremamente importante che l’Ue detti rapidamente regole semplici e chiare, valide per tutti i 27 Stati membri, per gestire in sicurezza gli scambi commerciali all’interno dell’Unione. Le chiusure delle frontiere interne al transito delle merci, prese unilateralmente da singoli Stati membri, anche nell’Est Europa sono inutili e dannose. Così non si sconfigge il Coronavirus, ma si rischia di perdere il bene comune europeo più importante: il Mercato Interno.
Appena ieri si era almeno temporaneamente risolta la crisi dei transiti stradali del Brennero, cioè l’asse infrastrutturale economicamente più importante d’Europa, che l’Austria ha oggi chiuso il transito stradale di 47 valichi minori. E poco prima di quest’ultima decisione, si è appreso del blocco al transito stradale delle merci adottato dalla Slovenia per i mezzi diretti in Croazia e Ungheria, che a loro volta hanno chiuso le frontiere con la Slovenia. Confindustria ribadisce che i blocchi frontalieri sul trasporto delle merci non solo producono ingenti danni sull’industria, sulla distribuzione commerciale e, quindi, su tutta la collettività ma vanno anche contro lo spirito fondativo dell’Europa.



Leggi i comunicati stampa e guarda l'Intervista del DG a Bloomberg

https://www.confindustria.it/home/media/comunicati-stampa
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https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Panucci-Bloomberg-misure-urgenti-economia

 

 

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