Approvato il Piano Regionale di Sviluppo della Regione Sardegna

È stata approvata mercoledì 11 marzo 2020 da parte del Consiglio Regionale della Sardegna la risoluzione relativa al Programma Regionale di Sviluppo (PRS), previsto dalla legge regionale n. 11/2006.

Il PRS è il documento di programmazione regionale con il quale vengono definite le strategie e le politiche che si propone di realizzare nell'arco della legislatura.

Il PRS nasce contestualmente al nuovo quadro di riferimento comunitario per la programmazione delle politiche di coesione 2021-2027 e intende essere caratterizzato dalla innovazione e dalla ricerca in attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3).

Quest'ultima dovrebbe assumere un ruolo fondamentale anche nella futura programmazione per creare sviluppo e occupazione, valorizzando le risorse e le competenze presenti in Sardegna, governando il processo e l'orientamento delle politiche in chiave di sviluppo sostenibile in una visione unitaria delle interrelazioni ambientali, sociali ed economiche e mettendo a valore le risorse identitarie delle comunità. In particolare, il filo conduttore del percorso dovrebbe essere orientato alla promozione di una trasformazione economica e intelligente, alla promozione di una transizione verso un'energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell'economia circolare, dell'adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi; ad un'Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale alle TIC; ad un'Europa più sociale attraverso l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; ad un'Europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.

Il filo conduttore dominante del PSR per il Presidente della Regione è il concetto di “sardità”, intesa come identità sarda. “Ne consegue che tutti gli interventi riguardanti l'economia, la società e la cultura devono essere orientati per realizzare un'autentica “identità sarda” che sappia confrontarsi con le altre identità viventi ed operanti in questo tempo; nessuna chiusura, dunque, bensì apertura inclusiva.”
L’azione del governo regionale dovrà nei prossimi anni declinarsi su 7 strategie: 1) l'identità politico-istituzionale indirizzata ed attuare un modello di governance, riforma della regione, e degli enti locali, comprendente anche i temi della semplificazione, dei lavori pubblici, delle acque, dell’edilizia residenziale; 2) l'identità economica vista come opportunità per un sistema produttivo regionale che negli ultimi decenni si è impoverito, subendo suo malgrado gli effetti negativi della globalizzazione. Il sistema produttivo regionale necessita pertanto di salvaguardare la base industriale ancora presente, migliorando le condizioni di produzione e approvvigionamento dell'energia, promuovendo agenda industria e la valorizzazione dell’artigianato, la ZES, l’internazionalizzazione e gli incentivi all’impresa; 3) l'identità territoriale e ambientale e turistica, con le infrastrutture, l’energia, le aree interne e lo sviluppo urbano; 4) l'identità sociale, del lavoro e della salute; 5) l'identità culturale deve essere valorizzata nella scuola, nella formazione professionale e universitaria; 6) l'identità rurale; 7) l'identità dell'insularità.

Per l’identità economica viene sottolineata la necessità della programmazione di una vera e propria “Agenda per l’Industria”, attraverso il confronto e l’impegno concreto e congiunto dei tre primi ineludibili referenti di competenza, sui versanti governativo, imprenditoriale e sindacale individuati in:

• Presidenza e Assessorato Industria della Regione Sardegna

• Confindustria Sardegna

• Organizzazioni Confederali della Sardegna.

Compito di agenda Industria sarà anche quello di redigere il nuovo Piano Industriale Regionale che parta dai dati attuali e proietti la regione verso un modello industriale improntato all’economia circolare. Nell’ambito delle attività sarà costituito l’Osservatorio Industriale Regionale che avrà il compito di rappresentare lo scenario regionale e di monitorarlo per consentire politiche industriali pro attive e specifiche per il territorio sardo.

Viene inoltre prevista la revisione del Piano Paesaggistico Regionale, al fine di creare le condizioni per garantire il giusto contemperamento tra lo sviluppo e l’esigenza di conservazione. Ciò contestualmente alla revisione della legge urbanistica della Regione nella quale si intende tener conto degli effetti sull’ordinamento regionale delle modifiche introdotte dalla normativa nazionale.

Per il Turismo si prevede di:

  • dare attuazione alla legge regionale in materia di turismo relativamente alle disposizioni in tema di informazione e accoglienza turistica, di strutture ricettive (alberghiere, all’aria aperta ed extra-alberghiere) e stabilimenti balneari, di agenzie di viaggio e turismo, di attività di vigilanza e controllo;
  • potenziare l’Osservatorio Turistico Regionale a supporto della programmazione e la promozione turistica a favore dei soggetti privati e pubblici che operano nel settore;
  • implementare una strategia digitale basata sulla realizzazione di una piattaforma tecnologica in qualità di ecosistema formato da diverse componenti, tra loro reciprocamente collegate ed interoperabili

Le azioni prioritarie proposte per Insularità e Trasporti all’interno del PRS che si possono così sintetizzare:

  • La continuità territoriale marittima e aerea

Per quella marittima - in vista della scadenza nel luglio 2020 del contratto tra CIN TIRRENIA e lo Stato - si dichiara la necessità di proseguire l'interlocuzione con lo Stato nell’ambito della definizione della nuova continuità territoriale tra la Sardegna e il Continente.

Per quella aerea l’offerta attualmente presente sul mercato nazionale non è tuttavia in grado di soddisfare in modo compiuto le esigenze di mobilità dei cittadini, in particolare di quelli residenti in Sardegna (ma no nsolo) verso la penisola italiana.

Nel rispetto dei criteri comunitari di continuità la Regione ritiene che si debba pertanto cercare di superare i modelli di concentrazione del traffico aereo solo sugli hub di Roma e di Milano riaprendo una rete di collegamenti con altre città medie italiane verso cui maggiormente si rivolge la domanda di trasporto per motivi sanitari, di istruzione e di lavoro.

Per quanto riguarda la rete dei trasporti interni si prevede l'elaborazione e approvazione del Piano Regionale dei Trasporti e altre azioni inerenti la viabilità, portualità, ferrovie, etc.;

Inoltre si punta sull’attuazione del principio di insularità nelle politiche europee.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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