ASSEMBLEA 2018. Boccia: la missione di oggi si chiama lavoro

Europa, questione industriale, infrastrutture, lavoro. Sono alcuni dei punti prioritari su cui il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha incentrato la sua relazione all’assemblea annuale svolta ieri a Roma alla presenza di una folta platea di imprenditori: «È la crescita che garantisce stabilità e non il contrario», ha sottolineando ponendo al centro del suo intervento i temi del lavoro, dei giovani e delle imprese.

Di seguito pubblichiamo alcuni stralci dell'intervento del presidente Boccia ieri all'assemblea nazionale a Roma.

«Non ci può essere una politica forte senza un’economia forte. E se la politica pensa di essere creando le condizioni per indebolire l’economia, lavora in realtà contro se stessa. La democrazia ha bisogno di leader che sappiano scegliere, assumere responsabilità e avere sempre chiaro l’interesse nazionale».

«In questa cornice la missione di oggi, tanto attuale quanto ignorata è una sola: si chiama lavoro».

«Per difendere gli interessi dell’Italia, diciamo forte e chiaro che c’è un aspetto sul quale non arretriamo e rivendichiamo una posizione di parte. Si tratta dell’Europa, la nostra casa comune. È la discriminante per una Confindustria non protezionistica e che non si vuole chiudere in piccole rendite di posizione, ma vuole affermare che l’Italia vince e avanza con l’Europa e dentro l’Europa».

«Siamo il secondo paese manifatturiero d'Europa nonostante molti deficit di competitività senza i quali saremmo i primi». 

 

 

Ed ecco l’Italia a cui aspiriamo

 

UN PAESE SEMPLICE ED EFFICIENTE

«A nostro avviso la tensione al cambiamento deve focalizzarsi su alcuni punti chiari. Partendo dall’obiettivo di avere un’Italia più semplice ed efficiente. E dunque rilanciando il processo di ammodernamento della nostra macchina pubblica, che finora si è fermato alle norme e agli strumenti».

 

PREPARARSI AL FUTURO, SCUOLA, FORMAZIONE, GIOVANI.

«Il merito è il vero ascensore sociale: la crescita economica è possibile solo aumentando la qualità e le competenze delle persone. Sarà utile concedere alle scuole maggiore autonomia nella definizione dei percorsi di istruzione e alle università maggiore autonomia dal lato delle risorse».

 

UN PAESE SOSTENIBILE, INVESTIMENTI ASSICURAZIONE SUL FUTURO

«Un grande piano di infrastrutture del Paese avrebbe ovvie ricadute sulla competitività delle nostre imprese e sul turismo. Occorre realizzarlo attraverso un’azione coordinata tra settore privato, istituzioni europee, governo nazionale, regioni ed enti locali.

Le infrastrutture collegano, infatti, territori a centri, periferie a città, il nostro Paese al mondo. Sono la precondizione per costruire una società inclusiva e ridurre i divari».

 

L’IMPRESA CHE CAMBIA E SI MUOVE NEL MONDO 

«L’impresa cambia se gli imprenditori cambiano, accettando di aprire il capitale, di assumere competenze innovative, di rischiare. A noi questa sfida.

Alla politica quella di individuare i meccanismi di accelerazione di questi cambiamenti, per consolidare quanto Impresa 4.0 prevede puntando su un concetto largo di industria: della manifattura, del turismo, delle costruzioni, dei servizi, della cultura, per aziende ad alto valore aggiunto, ad alta produttività e ad alta intensità di investimenti».

 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
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