Bornioli: la crisi industriale del centro Sardegna all'attenzione del Governo

Non chiediamo né soldi a pioggia né tanto meno assistenzialismo: chiediamo attenzione e soprattutto infrastrutture». Così il presidente Bornioli in un'intervista al quotidiano La Nuova Sardegna ribadisce la posizione di Confindustria e in una lettera ai ministri Calenda e De Vincenti chiede al Governo di riportare la questione industriale della Sardegna centrale all'ordine del giorno di un tavolo nazionale. «Oltre a Ottana, anche le altre aree industriali e produttive di Macomer, Nuoro e Siniscola, sono state colpite da un processo di desertificazione industriale che senza interventi specifici e mirati rischia di essere irreversibile», scrive nella lettera.   

«Ho apprezzato la chiarezza del Ministro Calenda nel sostenere il ruolo centrale dell’industria per la nostra economia e la dichiarata volontà del Governo per far sì che nessun territorio resti indietro. Alla luce di ciò scrivo per portare alla vostra attenzione la gravissima situazione del sistema produttivo della Sardegna centrale, caratterizzato dal crollo dell’industria nel sito di Ottana e dalla fortissima crisi delle altre aree produttive di Macomer, Nuoro e Siniscola, colpite da un processo di desertificazione industriale che senza interventi specifici e mirati rischia di essere irreversibile.

Con la scomparsa del tessile e della chimica, e a seguito della recente recessione, le aree industriali del centro Sardegna sono state travolte da un devastante effetto domino che – a parte qualche eccezione – ha smantellato pezzo dopo pezzo importanti realtà industriali e produttive, con gravissimi danni economici e sociali, di cui forse non siamo ancora pienamente consci. Tutto ciò senza che sia stata messa in atto alcuna strategia concreta e fattibile di riconversione produttiva, come accaduto per altri territori. In questi anni come Confindustria abbiamo fatto ripetuti appelli ma niente si è mosso concretamente.

Dei tre poli industriali in Sardegna, Sulcis, Porto Torres e Ottana, quest’ultimo è l’unico sito che negli ultimi anni è rimasto fuori dai tavoli nazionali e al momento è l’unico privo di un’ipotesi progettuale di riconversione industriale in grado di garantire un rilancio di medio-lungo periodo.

Nonostante le nostre sollecitazioni, il sito di Ottana – per decenni al centro dell’interesse del Governo – è stato di recente escluso in modo inaspettato e con nostro rammarico anche dalle Aree di Crisi Industriali complesse. Una decisione che auspichiamo possa essere rivista e che oggi ha reso impossibile l’accesso a strumenti di riconversione industriale e a piani di sviluppo territoriale, utilizzati invece nel Sulcis e a Porto Torres. Inoltre, ciò ha impedito di prorogare gli ammortizzatori sociali straordinari, limite che in alcuni casi ha significato i licenziamenti anticipati.

Anche per gli altri siti del centro Sardegna, Macomer, Siniscola e Nuoro, la situazione è molto preoccupante. Sebbene resistano alcune realtà aziendali importanti, il tessuto produttivo è sempre più debole e il malessere sociale è in aumento. Per questo occorre intervenire al più presto con strumenti specifici che contemplino l’intero sistema produttivo della Sardegna centrale evitando gli errori del passato. Bisogna puntare su un’economia integrata con una significativa presenza industriale. Dopo il crollo della grande industria, è necessario attuare una strategia industriale alternativa, incentrata su un tipo diverso di industria, leggera, sostenibile e innovativa, che funzioni in sinergia con gli altri comparti produttivi. E soprattutto occorre lavorare per rendere le aree attrattive a nuovi investimenti e garantire un contesto competitivo in termini di infrastrutture, costi di trasporti e disponibilità del metano».

 «Alla luce di quanto esposto - continua Bornioli nella lettera - auspichiamo la convocazione a Roma di un incontro urgente con la partecipazione della Regione e delle rappresentanze istituzionali, economiche e sociali del territorio. Ciò al fine di elaborare con il sostegno del Governo una strategia progettuale in grado di creare un’alternativa all’attuale desertificazione produttiva e possa consentire la ripresa di investimenti e l’avvio di nuove attività.

Ciò che chiediamo sono l’attenzione e l’impegno del Governo verso un territorio che, sebbene resti lontano dalle cronache, è sempre più impoverito e fortemente penalizzato anche da una grave crisi demografica, che senza un tessuto produttivo e industriale forte, è destinata ad acuirsi. Siamo consci che il mandato del Governo sia in scadenza ma altresì prendiamo per certi l’impegno e la volontà da voi dichiarati di continuare a lavorare fino a quanto vi sarà possibile. Certo di un vostro cortese riscontro, colgo l’occasione per inviarvi i miei migliori di buon 2018 e di buon lavoro.

Alla luce di quanto esposto, auspichiamo la convocazione a Roma di un incontro urgente con la partecipazione della Regione e delle rappresentanze istituzionali, economiche e sociali del territorio. Ciò al fine di elaborare con il sostegno del Governo una strategia progettuale in grado di creare un’alternativa all’attuale desertificazione produttiva e possa consentire la ripresa di investimenti e l’avvio di nuove attività.

Ciò che chiediamo sono l’attenzione e l’impegno del Governo verso un territorio che, sebbene resti lontano dalle cronache, è sempre più impoverito e fortemente penalizzato anche da una grave crisi demografica, che senza un tessuto produttivo e industriale forte, è destinata ad acuirsi. Siamo consci che il mandato del Governo sia in scadenza ma altresì prendiamo per certi l’impegno e la volontà da voi dichiarati di continuare a lavorare fino a quanto vi sarà possibile». 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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