MEETFORUM | Congresso internazionale sul Turismo a Orosei 26-27-28 Ottobre 2017

È in corso fino a domenica 28 ottobre, al Marina Beach a Orosei, il MeetForum - Mediterranean European Economic Tourism Forum, «la Davos del turismo» dedicata quest'anno ad approfondire il tema della destagionalizzazione, «un tema che il Meet Forum affronterà in tutte le sue articolazioni coinvolgendo tutti gli esperti che a vario titolo interverranno». La manifestazione di respiro internazionale è ideata e organizzata da Portale Sardegna Spa, importante azienda, nostra associata, che opera nel settore dei servizi al turismo. 

Tanti i temi trattati nel corso della tre giorni di eventi, appuntamenti, incontri e dibattiti. Tra gli workshop, anche un tavolo dedicato al binomio cultura-turismo coordinato dal presidente dell'Associazione Roberto Bornioli. Ai lavori hanno partecipato imprenditori della filiera turistica e culturale, tra i quali Vanna Fois della casa editrice Ilisso, Rocco Meloni della società di servizi turistici R&M Servizi, Flavio Gagliardi dell'Acquario di cala Gonone, Pierluigi Manca della società di progettazione culturale Mousiké, Salvatore Piredda dello studio grafico Klojaf Studio.

Il Forum, giunto alla seconda edizione, è andato oltre la semplice convegnistica e le fiere di settore: l'obiettivo è quello costruire e rendere sempre più forte una moderna industria turistica del Mediterraneo con un focus particolare sulla Sardegna.

In tre giorni intensi e produttivi, si alterneranno 60 esperti internazionali del settore su 5 aree tematiche e 25 seminari.

Un evento ricco di confronti e focus speciali anche per avere un'occasione di incontro per tutti gli operatori, al fine di moltiplicare le opportunità di business. Il Meet Forum è l'unico evento del turismo nell'Isola ed è una preziosa occasione per le imprese del settore, ma anche per l’indotto, in quanto crea reti e relazioni importanti.

Per ulteriori informazioni sul forum, programma, relatori e poter partecipare a questo importante evento nel nostro Territorio, vi invitiamo a visionare in programma in allegato ed il sito www.meetforum.it 

 

Riportiamo uno stralcio degli interventi:

Dopo una breve introduzione del presidente Bornioli che ha illustrato gli ultimi dati sullo scenario del turismo in Sardegna e nelle sue zone interne, ha posto all'attenzione del tavolo 4 temi principali

  1. Programmazione (coordinamento tra operatori, cartellone unico, biglietto unico, gestione manageriale)
  2. Comunicare in modo efficace (promozione web e social, portale unico, mappe interattive, uffici informazioni, inglese)
  3. Fare sistema (sinergie pubblico – privati e tra privati)
  4. Valorizzare gli attrattori (es. brand Grazia Deledda)

 

FAUSTO MURA - Albergatore e rappresentante FederAlberghi ConfCommercio

Faccio 3 esempi di buone prassi che “vendono” cultura: 1)  Loch Ness non è cultura, ma è mito e leggenda tutti vanno lì a vedere il lago perché gli Scozzesi sanno vendere i loro miti e questo non è cultura. 2) Tolkien tourism: la Nuova Zelanda ha ampliato del 40% il suo turismo grazie al Signore degli Anelli.  Ha sintetizzato e in parte definito la mitologia nordica. 3) Chi è il più grosso promoter del turismo in Grecia? Omero. Tutti quanti abbiamo studiato l’Iliade e l’Odissea e tutti abbiamo assimilato parte della cultura greca e abbiamo il protocollo nel nostro DNA per comprendere ed essere attratti da quella cultura. Noi in Sardegna abbiamo tanta cultura che purtroppo non è una storia accademica perché non transita dalle aule scolastiche italiane, la nostra storia è molto differente dal resto di Italia, tranne dal 1862 in poi, e quindi non transitando dalle aule italiane abbiamo difficoltà a creare nel nostro turista tipo quell’attrattiva, perché lui non conosce la nostra storia e il nostro passato. I nuraghi li conosciamo solo noi e in Europa non li conosce quasi nessuno. Quindi non avendo questo genere di attrattiva la nostra cultura rimane deficitaria. Una delle prime cose da fare è farla studiare ai sardi e inserirla nella storia della Sardegna.  Non possiamo vendere la nostra cultura se noi non la conosciamo.

 

MANUEL DELOGU  Direttore Generale ISRE Sardegna 

Sono il direttore generale dell’ISRE Sardegna, luogo di cultura che ha competenza sull’intera Sardegna, di fatto poi concentra su Nuoro la presenza di alcuni musei e su Cagliari la collezione Cocco che fa parte del patrimonio ISRE. Perché l’ISRE vuole intervenire in un tavolo di questo genere? Perché nel programma del nuovo CDA è stato messo come punto fondamentale il fatto del collegamento fra il turismo e la cultura, e cioè mettere a disposizione, di questo grande flusso di persone che arriva sulla costa, ciò che è la cultura sarda. Un po’ di dati: abbiamo mediamente una presenza di 36.000 visitatori l’anno per quanto riguarda l’etnografico e 17.000 per la casa di Grazia Deledda. Sono per lo più visitatori spontanei non provenienti da pacchetti organizzati o da sistemi di biglietto unico studiati in loco. Per questo motivo abbiamo avviato delle collaborazioni con dei Tour Operator – e abbiamo già importantissimi risultati – che hanno iniziato a inviare dei pullman e organizzare dei pacchetti che prevedano il passaggio in entrambi musei. Per esempio il Sabardu Tourism (tour operator siciliano) ci ha inviato complessivamente e, solo nel mese di ottobre, circa 65 pullman con in media 50 persone. Oltre 3000 turisti in un solo mese e con un solo tour operator, immaginatevi cosa potrebbe innescare la collaborazione tra più operatori turistici sul centro Sardegna.

 

Titolare Hotel Balai - Porto Torres

Sono la titolare dell’Hotel Balai di Porto Torres, vorrei solo fare un piccolo appunto sulle istituzioni: sono completamente assenti e noi operatori turistici siamo abbandonati. Pensate che da poco sono stata alla fiera di Rimini e pensate che per il mio paese che conta 22 mila abitanti eravamo in 3. Non c’era nessuno stand istituzionale che presentasse dal punto di vista turistico Porto Torres o il nord Sardegna. Spiegavo io ai turisti le attrattive del territorio, ma questo nn spetta a me. Io devo vendere l’hotel ma per poter vendere l’hotel è un passaggio obbligato vendere anche il territorio, dobbiamo essere supportati dalle Istituzioni.

 

Pierluigi Manca - Titolare Mousike – Nuoro

Io sono il titolare di Mousikè che è un impresa culturale, organizziamo eventi e facciamo progettazione culturale. Vorrei rivolgermi agli albergatori: quali possono essere le strade del dialogo? Noi ci troviamo a progettare tanti eventi cercando di destagionalizzare e se programmiamo questi eventi in autunno e inverno ci troviamo scoperti dal punto di vista ricettivo. Sulla costa ci ritroviamo delle attività completamente chiuse. Occorre maggiore sistema e dialogo tra operatori culturali e turistici, ci devono essere inevitabilmente dei collegamenti.

 

Vanna Fois - Titolare Casa Editrice – Nuoro

Sono titolare dell’Ilisso da 32 anni e di attività sul territorio e mi sono sempre sforzata di capire le esigenze degli operatori turistici e di andare a produrre iniziative culturali che fossero rispondenti a un’esigenza reale e quasi quotidiana, perché mi stava stretta la dimensione di un’azienda che potesse fare libri semplicemente assemblando delle informazioni e cucendole in questa veste. Il problema è che noi Sardi per primi non conosciamo la nostra cultura e se ne avessimo una certa dimestichezza la saprem anche vendere. Noi ci abbiamo provato, abbiamo diversificato un prodotto, ovvero abbiamo distribuito i nostri libri nelle edicole. Ma chi lo ha fatto? Nessun editore nazionale. E lo abbiamo fatto anche con modalità che poi sono arrivate al digitale e nei social. (Ad esempio i book trailer prodotti dal 2012) E, a proposito del problema della rete e della collaborazione, lo abbiamo fatto anche bussando a tour operator e albergatori locali, che potessero traghettare questi contenuti e non ho ottenuto alcuna risposta. 

 

Flavio Gagliardi - Direttore Acquario Cala Gonone

La mia esperienza di sette anni consiste nella gestione dell’acquario di Cala Gonone, per me è stato molto difficile capire la profilazione del cliente. A Dorgali, dove siamo noi, di motociclisti ne arrivano tanti e farli venire nell’acquario diventa impossibile perché a loro non interessa. Altro discorso, invece, è portare avanti dei meccanismi nei quali faccio capire all’albergatore e ai suoi ospiti che l’acquario non è soltanto un contenitore di pesci ma anche intrattenimento, e soprattutto racconto del territorio. Andando a fare un indagine su 100 clienti di un albergo è emerso che non sarebbero mai venuti nel museo poi sono stati portati all’acquario per fare una visita diversa dal solito che raccontasse il territorio.  Tanto per dirne una, c’è il falco della regina che fa un viaggio dal Madagascar per arrivare in Sardegna e il  fatto di raccontare a queste persone ha una lettura diversa ed esperienziale della solita visita all’acquario. Questo meccanismo ci ha permesso di dare un’arma in più agli albergatori.

 

Salvatore Piredda - Klojaf Studio

Sono Salvatore Piredda titolare di una società che si occupa di comunicazione e grafica per le imprese. Sto collaborando su una serie di progetti che hanno a che fare con il comparto turistico – culturale. Partirei dal discorso della profilazione utenti: abbiamo un problema di cultura turistica. non sappiamo fare né la cultura, né il turismo. Questo è un primo problema importante perché se riusciamo ad ammettere che abbiamo questa lacuna riusciremo a lavorare su questo problema. Abbiamo una serie di cose (attrattori, percorsi turistici, musei, impianti) totalmente scollegati  che non parlano insieme. Deve esserci un piccolo salto in avanti che metta a sistema operatori culturali, operatori museali, albergatori etc. Dobbiamo lavorare nell’ottica di far restare in loco il turista e fargli vivere un’esperienza unica.

 

Rocco Meloni - Presidente Consorzio Albergatori Costa Est e Presidente Sezione turismo Confindustria Sardegna Centrale

Seguivo con attenzione tutte le riflessioni emerse. Andando per schemi mi interessa evidenziare alcuni elementi: 1) Noi abbiamo una carenza di tipo culturale che ci porta a operare da soli invece che in sistema. Questo succede fra albergatori figuriamoci tra comparti diversi. Finchè non si capisce che l’insieme è sempre maggiore delle singole parti non si va avanti. O si compete in maniera vincente o altrimenti ognuno entra in competizione al suo interno. Sono poche le occasioni nelle quali si riesce a incontrare operatori fra di se. Pensate che nel mio Consorzio siamo 23 alberghi su 66 dell’Ogliastra. Quindi siamo riusciti a mettere insieme solo 1/3 delle strutture.  2) Parlando di cultura e di sistema, io sono d’accordo sul fatto che noi abbiamo dei prodotti che non sappiamo comunicare. In Grecia si và perché c’è Omero, io vado in Grecia e vado in quei posti dove la mia cultura mi porta a vedere situazioni di altissimo livello emozionale. Io sono tra i pochi che va a vedere il sito di Artemide e Brauronia dove le donne Ateniesi andavano a fare il rito di passaggio per andare nella maturità, tre giorni in questo sito dove è rimasto ben poco ma dove c’è una suggestione di riti e culture che respiri nel posto. Si respira cultura perché è stata veicolata. Noi cultura ne abbiamo ma non riusciamo ad esserne orgogliosi, non siamo buoni conoscitori e non la sappiamo comunicare. C’è un problema di inserirla nelle scuole ma non solo, sussiste il problema di acquisire una conoscenza e una mentalità diversa.  Di conseguenza questo tipo di prodotto va veicolato con strumenti diversi, và veicolato su un livello erudito alto ma và anche raccontata bene con uno storytelling efficiente. Basterebbe una saga del periodo nuragico, immaginatevi l’effetto. Abbiamo 8000 nuraghi ma nessuno racconta questa storia in modo affascinante, questa capacità non ce l’abbiamo. In tv adesso c’è la fiction di Gianni Morandi che è un’ottima pubblicità ma vende un attrattore, il nostro mare di Carloforte, che non ha bisogno di pubblicità. 3) Altro aspetto su cui la Regione deve lavorare è la realizzazione di un DMO, quando il turista si approccia allo strumento del booking deve trovare l’insieme, tutto ciò che un territorio offre, non solo le camere di un albergo. Pensate che gli esperti dicono che un DMO serio e funzionale si ha quando si vende l’80% di ciò che offre una regione intera.  Su questo c’è una carenza della Regione strutturale e nostra culturale.

 

Federica Caria - Albergatrice e Europrogettista

Solo una piccola informazione tecnica a proposito di DMO che secondo me testimonia proprio il fatto che ci sia mancanza di dialogo: la RAS è fuori con un bando di 10mln e tra i topix di questo bando c’è la DMO. Nel senso che volendo, in questo momento, se solo gli operatori del settore riuscissero a fare rete, le risorse per fare la DMO ci sarebbero. Il problema è proprio il dialogo e mi rendo conto che si fa tanta fatica. 

 

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