Vertenza Ottana | Fondamentale riavviare la centrale elettrica, strategica per l'intero sito

La preoccupazione per il futuro del sito industriale e della centrale elettrica è fortissima ed è stata ribadita nel documento congiunto firmato dai sindaci, dai consiglieri regionali e dai parlamentari e dai rappresentanti politici e istituzionali del territori presenti all'incontro promosso da Confindustria Cgil Cisl e Uil a Nuoro lo scorso 4 aprile. Nel corso della riunione è stato ribadito il ruolo strategico della centrale elettrica di Ottana e la necessità di avere al più presto certezze sul futuro del sito di Ottana. 

Inoltre, nei giorni scorsi è stata portata avanti una serie di iniziative di mobilitazione per chiedere la salvaguardia del sito industriale di Ottana e al tempo stesso dare voce al malessere di un intero territorio sempre più in difficoltà e che a poco a poco sta perdendo fette importanti del suo apparato produttivo e industriale. 

Se nelle prossime settimane non dovessero arrivare buone notizie per la centrale elettrica di Ottana, l’intera area industriale risulterebbe fortemente compromessa. Dalla centrale elettrica infatti dipendono: 1) il riavvio della produzione di PET di Ottana Polimeri; 2) alcune aziende come Corstyrene che si servono del vapore prodotto dalla centrale; 3) la tenuta del Consorzio industriale con effetti a catena sulle altre aziende del sito. La fermata definitiva della centrale innescherebbe un inevitabile effetto domino. La ripartenza della centrale elettrica di Ottana è fondamentale per la tenuta e il rilancio dell’intera area di Ottana-Bolotana. In questo momento è dunque prioritario e urgente il massimo impegno politico per far sì che gli impianti della centrale elettrica possano ripartire.

INVESTIMENTI IN CAMPO Nel sito ci sono importanti progetti di investimento aziendali, alcuni già avviati, altri potenziali, per un valore complessivo di circa 190 milioni di euro. C’è l’avvio della filiera della gomma a Ottana-Bolotana con un investimento di oltre 30 milioni di euro; c’è un progetto di investimento per la realizzazione di un centro per il recupero della plastica con un investimento iniziale di 7 milioni di euro e nuova occupazione. Inoltre, tra fondi regionali e statali ci sono venti milioni di euro per le infrastrutture (rete elettrica, viabilità, banda larga, depurazione, impianti di illuminazione). Se la centrale riparte il sito di Ottana può rilanciarsi con i nuovi investimenti in campo e nuova occupazione prevista.

TRE QUESTIONI CHIAVE STRETTAMENTE CONNESSE Attorno al rilancio dell’area di Ottana ruotano tre iniziative strategiche strettamente collegate tra loro e sulle quali è fondamentale il massimo livello di attenzione da parte della Regione e del Governo. 1) il riavvio della centrale elettrica è fondamentale. L’azienda ha proposto il servizio di riaccensione per riattivare la rete elettrica regionale in caso di black-out. Ci sono verifiche tecniche in corso ma dopo quattro mesi non ci sono ancora state risposte. La vertenza però non è solo tecnica ma è anche politica. 2) la realizzazione di un centro di stoccaggio di gas naturale liquido (GNL) a Oristano. L’iniziativa è di una joint venture internazionale e il progetto è propedeutico alla conversione della centrale di Ottana in un impianto a gas più piccolo da 30 MW. Così si garantisce la produzione di energia a prezzi di mercato e la produzione di vapore e altre utilities per Ottana Polimeri e le altre aziende. Il progetto è in attesa delle autorizzazione da giugno 2015. Tra la realizzazione del centro di stoccaggio a Oristano e la conversione a gas della centrale si prevede un investimento di 100 milioni di euro. 3) La terza iniziativa riguarda il riavvio della filiera del PET per Ottana Polimeri ferma da oltre un anno con i lavoratori in cig. L’azienda sta lavorando per acquisire l’impianto Eni-Versalis di Sarroch (fermo da un anno) e riavviare la produzione di paraxilene, materia prima per il PET. Su questa partita si è in attesa di una risposta da parte di Eni-Versalis.

COSA FARE PER L’AREA DI OTTANA-BOLOTANA 1) è urgente risolvere la vertenza della centrale elettrica di Ottana far ripartire gli impianti; 2) Occorre riattivare un Tavolo ministeriale ad hoc sull’area industriale di Ottana, come in passato; 3) Serve un nuovo Patto per il territorio sui tre temi strategici (riavvio della centrale, riconversione a gas degli impianti, riavvio della produzione di pet); 4) Occorre accelerare l’iter delle autorizzazioni in corso.

 

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