Vertenza Ottana | Lunedì 4 aprile incontro a Nuoro con i rappresentanti politici e istituzionali

Confindustria e Cgil, Cisl, Uil, nel ribadire fortissima preoccupazione per la situazione di stallo che sta caratterizzando la vertenza relativa al sito industriale di Ottana, hanno convocato per lunedì 4 aprile alle 10 nella sala consiliare della Provincia a Nuoro un incontro con tutti i rappresentanti istituzionali e politici del territorio. Nei giorni scorsi la nostra Organizzazione insieme alle organizzazioni sindacali ha scritto al MiSe, alla Regione e ai principali interlocutori politici e istituzionali per chiedere maggiore attenzione sulla vertenza e la riapertura di un tavolo nazionale.

«A distanza di diverso tempo dagli incontri svoltisi al Mise e in Regione - scrivono Confindustria e Organizzazioni sindacali in una lettera inviata al Ministro e al Presidente Pigliaru - non hanno trovato alcun riscontro gli impegni assunti in merito alla centrale di Ottana che, dopo 40 anni di attività ininterrotta, è ferma dal mese di gennaio. Ad oggi non sono pervenute risposte né da parte del Mise né da parte di Terna in merito al regime di riaccensione, questo nonostante la vertenza sia seguita in prima linea dalla Presidenza della Regione».

«La vertenza di Ottana non rappresenta un problema a sé stante - spiegano - ma una questione di massima priorità per il futuro dell’intero territorio, per le seguenti motivazioni:

1) LA CENTRALE ELETTRICA E’ STRATEGICA PER IL TERRITORIO

«Se la centrale chiudesse definitivamente, l’intera area industriale risulterebbe fortemente compromessa. Dalla essa infatti dipendono: a) il riavvio della produzione di PET di Ottana Polimeri e le prospettive di rilancio della filiera chimica b) alcune aziende (come la Corstyrene) che si servono del vapore prodotto dalla centrale; c) la tenuta del Consorzio industriale con effetti a catena sulle altre aziende del sito. Nell’area operano imprese operanti nel settore energetico, raccolta rifiuti, produzione di gomma, agroalimentare attorno alle quali ruotano una serie di aziende che lavorano nell’indotto: trasporto, manutenzione, servizi, opere edili e di altre attività ancora. Si contano in totale circa 430 addetti + indotto. (NB: a partire dal 26 aprile prossimo anche i lavoratori della Ottana Energia, dopo quelli della Ottana Polimeri, verranno collocati in cassa integrazione)».

2) TRE QUESTIONI CHIAVE STRETTAMENTE CONNESSE

«Attorno al sito industriale di Ottana ruotano tre iniziative strategiche strettamente collegate tra loro e sulle quali è fondamentale il massimo livello di attenzione da parte della Regione e delle istituzioni.
a) il riavvio della centrale elettrica: dopo la scadenza del regime di essenzialità a dicembre 2015, oggi la centrale è ferma. L’azienda ha proposto il servizio di riaccensione per riattivare la rete elettrica regionale in caso di black-out. Terna nel corso di tutti questi ultimi mesi ha effettuato le verifiche tecniche ma ad oggi non si è avuto alcun riscontro. Al di là degli aspetti tecnici è in ogni caso doveroso evidenziare che la vertenza è anche e soprattutto politica.
b) la seconda iniziativa, con riferimento alla futura riconversione della centrale elettrica, riguarda la realizzazione di un centro di stoccaggio di gas naturale liquido (GNL) a Oristano. Il progetto è di una joint venture internazionale ed è propedeutica alla conversione della centrale in un impianto a gas più piccolo da 30 MW. Così si garantisce la produzione di energia a prezzi di mercato e la produzione di vapore e altre utilities per Ottana Polimeri e le altre aziende. Il progetto è in attesa delle autorizzazione da giugno 2015. Tra la realizzazione del centro di stoccaggio a Oristano e la conversione a gas della centrale si prevede un investimento di 100 milioni di euro.
c) La terza iniziativa riguarda il riavvio della filiera del PET per Ottana Polimeri ferma da oltre un anno con i lavoratori in cigs. L’azienda sta lavorando per acquisire l’impianto Eni-Versalis di Sarroch (fermo da un anno) e riavviare la produzione di paraxilene, materia prima per il PET. Su questa partita i gruppi aziendali interessati stanno portando avanti le necessarie interlocuzioni».

3) ALTRI INVESTIMENTI IN CAMPO

«Nel sito ci sono importanti progetti di investimento aziendali, alcuni già avviati, altri potenziali, per un valore complessivo di circa 190 milioni di euro: l’avvio della filiera della gomma a Ottana-Bolotana con un investimento di oltre 30 milioni di euro (Antica Fornace Villa di Chiesa); un progetto di investimento per la realizzazione di un centro per il recupero della plastica (Wd Green Sardinia). Inoltre, tra fondi regionali e statali sono stati stanziati venti milioni di euro per le infrastrutture (rete elettrica, viabilità, banda larga, depurazione, impianti di illuminazione). Se la centrale riparte il sito può rilanciarsi con nuovi investimenti e nuova occupazione. Lascia pertanto quanto meno perplessi il fatto che da una parte si mettano in campo investimenti privati e risorse pubbliche per attività produttive e infrastrutture, quest’ultime peraltro attese da tempo, e dall’altra è concreto il rischio che il mancato rinnovo dell’essenzialità possa compromettere in modo irreversibile la tenuta dell’intero sito industriale».

 

Modifica Visualizzazione: Mobile Version | Standard Version