Grande partecipazione al convegno sulla riforma delle Camere di commercio | Nuoro 10 aprile

Grande partecipazione dei rappresentanti delle principali forze istituzionali, politiche e sindacali per il convegno “La riforma delle camere di commercio. Quale destino per Nuoro?” che si è svolto in mattinata nei locali della Camera di commercio di Nuoro, organizzato dalla nostra Associazione assieme a Legacoop Nuoro-Ogliastra, Confartigianato Nuoro-Ogliastra e Cna Ogliastra. 

In base al testo di legge della Commissione Affari Costituzionali in Senato,  l’ente camerale di Nuoro sarebbe - per il momento - obbligato ad accorparsi perdendo l'autonomia. A tal proposito sono stati numerosi gli spunti emersi in mattinata. La speranza è quella di trovare i presupposti per ottenere una deroga così da salvaguardare la specificità dell'ente camerale nuorese.

Il tavolo è stato coordinato da Vito Arra - presidente CNA Ogliastra e Totoni Sanna - presidente della Legacoop, che ha introdotto le relazioni di Maria Carmela Folchetti e Roberto Bornioli.

«Senatore Pagliari noi non siamo d’accordo – ha dichiarato Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Sardegna che ha – non vogliamo mettere in discussione l’autonomia camerale. Il nostro è un ente virtuoso che tutela le tipicità economiche e culturali del territorio. I tagli fatti in maniera indiscriminata fanno danni, ci aiuti a non rimanere soli».

Sulla stessa linea l’intervento del presidente di Confindustria Sardegna Centrale: «l’incontro di oggi è un importante momento di riflessione e di approfondimento – ha affermato Roberto Bornioli - ma soprattutto un’occasione per ribadire il ruolo strategico che la Camera di Commercio riveste per il nostro territorio. Auspichiamo che tutti noi possiamo ancora intervenire per salvaguardare l’autonomia di un presidio istituzionale importante per le imprese e per i cittadini. Ed è per questo che oggi abbiamo coinvolto i parlamentari, i sindaci, i consiglieri regionali del territorio, i sindacati e le imprese».  

Alessandro Bianchi, sindaco di Nuoro, ha sottolineato quanto la Camera di commercio sia un importante punto di riferimento per le imprese, il motore di filiere di qualità e di sviluppo del nostro territorio. «Le riforme – ribadisce Bianchi - per essere efficaci devono essere utili ai territori, devono rafforzarlo, non impoverirlo».

Sono seguiti gli interventi del senatore della Repubblica Giuseppe Luigi Cucca e Giorgio Pagliari, relatore del ddl che prevede la riforma degli enti camerali.

Il senatore Cucca ha dichiarato che lunedì mattina ci sarà una riunione con i parlamentari sardi e porterà questo problema all’attenzione del presidente Pigliaru. «Chiederò che la Regione si muova immediatamente perché questo è il momento, altrimenti la partita si perde. Soltanto facendo sinergia si può portare a casa qualche risultato». Il tempo per trovare una soluzione è strettissimo. «Sette, dieci giorni al massimo prima che la legge arrivi in aula» ha ricordato Giuseppe Luigi Cucca.

Di fatto si tratta di una volontà politica, da far pesare sul Governo. Per questo anche la Sardegna - Regione a statuto speciale - deve rivendicare, o al massimo prevedere, gli stessi diritti di sostanza, già concessi nel disegno di legge delega alle Camere di commercio delle provincie autonome di Trento e Bolzano che, nonostante non raggiungano il limite minimo di 80 mila aziende, conserveranno i loro enti.

«A me piange il cuore – ha affermato Cucca - stare qui per discutere del sistema di salvataggio di questa Camera, perché secondo me non doveva esserci la necessità, proprio in virtù della condizione specifica di questo territorio. Purtroppo però quando si fanno le riforme non si tiene conto delle specificità dell’isola, non si tiene conto dell’aspetto infrastrutturale, dello stato delle strade e dell’assenza della ferrovia. Questo è un punto di partenza dal quale dobbiamo cercare di guardare al futuro. La Sardegna e specialmente le zone interne hanno delle specificità totalmente differenti dal resto dell’Italia. L’emendamento che è stato presentato fa riferimento alle specificità del nostro territorio e delle condizioni di particolare disagio infrastrutturale sia ferroviario che stradale e quindi è necessario che si tenga conto di queste specifiche condizioni per mantenere in vita la Camera di commercio».

Pagliari si è soffermato sull’articolo 9 del disegno di legge originario. «Questo articolo – ha affermato – che è saltato per l’art. 81 della costituzione, era il preludio a un superamento del sistema delle Camere di commercio. Io credo che l’art. 8 che andrà all’esame dell’aula, nelle prossime settimane, da questo punto di vista abbia già un altro taglio perché è rimasto il Registro delle imprese e quindi è rimasto il cuore delle Camere di commercio».

«Nel contesto dell’attuale articolo 8, la questione della specificità ha un principio di soluzione ma non è la soluzione. Per questo motivo, nella dinamica parlamentare, è importante che voi facciate gioco di squadra senza lasciare alcun spiraglio inesplorato. Non vi è nessuna certezza. Io vi posso dire, senza giri di parole, che questa è una battaglia giusta - ha sottolineato Pagliari - ma non si può dare una garanzia totale. È una battaglia che andrà fatta in aula, io posso assicurare che cercherò di dare il mio contributo perché la norma sia chiarita, d'altronde ho potuto verificare che ci sono condizioni oggettive a Nuoro affinché la Camera di commercio conservi una sua autonomia».

 

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