MAKE IN NUORO | Intervista al presidente Bornioli sul progetto di Fab Lab a Nuoro

Pubblichiamo l'intervista integrale che il presidente Bornioli ha rilasciato a Nicola Pirina, team manager del progetto  Make in Nuoro promosso dalla Camera di commercio e finalizzato alla realizzazione di un Fab Lab per la fabbricazione digitale a Nuoro.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 1. In che modo Confindustria Sardegna Centrale spinge i processi d'innovazione e perché?

Come Associazione siamo molto sensibili nel favorire i processi di innovazione aziendale. Innovare è una delle mission fondamentali per chi fa impresa. Naturalmente, introdurre cambiamenti (nelle strategie, nell'organizzazione aziendale, nei processi produttivi e nelle tipologie di prodotto) non è mai indolore, comporta sempre costi e rischi e per questo necessita di un'attenta valutazione da parte dell'imprenditore. Nonostante i rischi e le difficoltà, a volte è fondamentale cambiare e innovarsi.

Per esempio, uno dei gap del nostro tessuto produttivo è senz'altro la piccola dimensione delle imprese. Ecco, Confindustria si batte da tempo per promuovere forme di aggregazione tra imprese. E la nostra Associazione è stata tra le prime in provincia di Nuoro a spingere e sostenere la nascita – a febbraio 2013 – di un contratto di rete nell'agroalimentare. Grazie al forte impegno della nostra Organizzazione, otto aziende dell'agroalimentare di qualità operanti nelle province di Nuoro e Ogliastra si sono messe insieme e ora hanno in cantiere un ambizioso piano export che nei prossimi mesi porterà i loro prodotti in Gran Bretagna, Germania e Polonia.

Dal 2014 Confindustria ha attivato uno sportello Marchi e brevetti e attraverso il nostro Sportello di Finanza agevolata forniamo quotidianamente informazioni e assistenza su tutte le iniziative promosse a livello europeo, nazionale, regionale e locale a beneficio delle start-up innovative e dei processi di innovazione in generale.

2. Perché, per Confindustria Sardegna Centrale, è importante parlare di cambiamento e crescita più che di mero sviluppo?

Per Confindustria Sardegna Centrale è importante parlare di sviluppo – soprattutto di sviluppo locale – più che di mera crescita. Se l'espansione del reddito pro-capite ovvero del PIL è senz'altro un indicatore fondamentale per certificare lo stato di salute di un'economia, molti economisti sostengono che tale parametro da solo non basta per misurare il benessere economico di un territorio. A livello locale, infatti, non si può prescindere dalla capacità di un territorio nell'attrarre nuove imprese o nel consolidare e sostenere quelle esistenti. Nel momento in cui lo sviluppo è determinato dalle politiche messe in atto per le infrastrutture e i servizi, per l'occupazione e l'impresa e per favorire l'inserimento dei giovani nei processi produttivi, ecco che parlare di sviluppo è fondamentale. In questo quadro, la spinta ai processi di cambiamenti e di innovazione è altrettanto importante ma non possiamo astrarci dal contesto e dalle condizioni in cui le nostre imprese si trovano a operare. Non possiamo dimenticarci che nella maggior parte delle aree industriali e produttive della provincia di Nuoro mancano infrastrutture e servizi primari: manca l'acqua, reti a banda larga efficienti, impianti di depurazione, e tanto altro. Le nostre imprese – le uniche in Europa in questa condizione – non hanno accesso al gas metano. Confindustria è dunque in prima linea nel promuovere e sostenere processi di innovazione e cambiamento ma occorre mantenere i piedi per terra, e guardare in faccia la realtà. Non possiamo voltare le spalle di fronte alle troppe criticità infrastrutturali, burocratiche e di servizi che – nel Nuorese più che altrove – creano forti diseconomie ai danni delle nostre imprese.

3. Come Confindustria Sardegna Centrale è vicina e sostiene le aziende su questi temi?

Cosa facciamo? Attività di informazione quotidiana e assistenza su iniziative e bandi a sostegno di innovazione e start-up innovative. Varie attività seminariali e altre iniziative di sensibilizzazione. Vedi anche risposta alla domanda 1 .

4. Quali sono, a suo giudizio ed in punto d'innovazione, le buone prassi aziendali nella Sardegna centrale?

Nel nostro territorio ci sono tantissime aziende che, nonostante le difficoltà logistiche e infrastrutturali, innovano. Ci sono tante aziende, soprattutto nell'agroalimentare, che fanno innovazione di prodotto cercando per esempio di adattare i prodotti tipici locali a differenti tipologie di consumo, oltre a quello domestico. Si inventano così nuovi usi del prodotto, spesso nuovi gusti, adatti a target diversi. Ci sono aziende che lavorano molto sul packaging, altre si concentrano sul prodotto, altre ancora sui processi di produzione. Ciò accade nell'agroalimentare ma anche in settori più tradizionali, come quello lapideo, della gomma e del metalmeccanico. In provincia di Nuoro operano aziende ad alta tecnologia, leader di mercato, grazie alle innovazione introdotte nei processi di produzione.

5. Perché Make in Nuoro è importante per un territorio come quello della Sardegna centrale ma non solo?

Come presidente di Confindustria Sardegna Centrale ho appoggiato sin dall'inizio il progetto Make in Nuoro, un'iniziativa importante per vari motivi, soprattutto per il contributo che può dare ai processi di innovazione, in particolare in alcuni settori e per nuove iniziative imprenditoriali. Ritengo che MIN possa dare al tessuto produttivo una scossa importante anche nella direzione indicata dall'Unione Europea: come saprete, la Commissione europea - in particolare nella comunicazione sull'Industrial Compact approvata a marzo 2014 – ritiene fondamentale investire e sostenere una nuova idea di industria, che sia sostenibile, ecocompatibile e soprattutto innovativa (rif. Horizon 2020).

Ancora più importante è il fatto che questo progetto per la realizzazione di un FabLab sarà portato avanti in stretta sinergia con l'AILUN, una piccola eccellenza nel nostro territorio, in molti casi sconosciuta agli stessi Nuoresi. Ecco che attorno all'AILUN e al FabLab di MIN può costruirsi una piccola cittadella dell'innovazione (in cui si innovazione, ricerca, sperimentazione e formazione).

6. Qual è la posizione di Confindustria Sardegna Centrale nei confronti di questa iniziativa?

Un requisito fondamentale perché l'iniziativa vada a buon fine è che ci sia il massimo coinvolgimento del mondo delle Associazioni e delle imprese e il progetto sia condotto con il massimo della trasparenza e n modo democratico e trasversale. Ciò si ottiene attraverso una serie di passaggi condivisi all'interno della Giunta camerale in collaborazione con tutte le Associazioni interessate.

Un'iniziativa della portata di MIN – che si auspica abbia importanti risvolti economici, culturali e sociali e che impatti fortemente su tutto il territorio provinciale – non può non coinvolgere per esempio l'università nuorese, il mondo della scuola, i giovani. Pertanto, in questi primi mesi, nella fase di avvio, è fondamentale e imprescindibile il coinvolgimento delle Associazioni di categoria ed è necessaria la massima trasparenza nelle scelte.

Nella prima fase di avvio, ci sono alcuni passaggi fondamentali che implicano decisioni importanti, come per esempio la scelta dei macchinari. È importante dunque che ci sia il massimo coinvolgimento di tutte le componenti economiche e sociali coinvolte, anche nelle attività di comunicazione del progetto al territorio.

Soprattutto nelle azioni di comunicazione, è fondamentale non trascurare un fatto: il nostro territorio è fortemente in crisi. Qualsiasi attività di comunicazione, in particolare nella fase di avvio del FabLab, non può prescindere da questo aspetto. Non tener conto di questo porta a dare una rappresentazione sbagliata della realtà. Le nostre imprese sono fortemente in crisi e soprattutto si trovano a operare in un condizioni infrastrutturali gravemente carenti. Come fanno a essere innovative se in molti casi mancano le condizioni minime per fare impresa? Tralasciare questo aspetto significa non dare una rappresentazione esatta della realtà.

Non dimentichiamoci inoltre che a Nuoro esiste già un FabLab, anche se di dimensioni ridotte rispetto a quello che si vorrebbe realizzare all'AILUN. Con questo FabLab già esistente occorre interagire e confrontarsi.

7. In che modo, secondo Lei, il progetto sarà utile allo sviluppo del territorio?

Sì, secondo me sarà molto utile, se si saprà costruire il massimo coinvolgimento all'interno del territorio e se verrà gestito in modo trasparente e democratico. Un altro aspetto da considerare è come regolamentarne la gestione. Una volta conclusa la fase di avvio, di comunicazione e di formazione, è importante capire in che modo sarà gestito, da chi e a che costi. Il FabLab dovrà essere messo a disposizione di tutte le aziende e di tutto il territorio a partire da alcune regole. Per questo è fondamentale condividere in seno alla Giunta camerale un regolamento d'uso.

In particolare, MIN sarà utile alle aziende prese singolarmente, che avranno la possibilità di servirsi delle macchine per sperimentare, inventare, testare prototipi di processo o di prodotto. D'altro lato, sarà utile se saprà stimolare scambi di idee e prodotti nel territorio e saprà favorire la costruzione di forme di aggregazione tra aziende che attraverso questo laboratorio inizieranno a collaborare.

8. Quanto conta per progetti come Make in Nuoro la proattività da parte del territorio stesso?

Le imprese stanno facendo quanto possono per stare sul mercato e innovarsi. Anche qui, non dobbiamo dimenticare il contesto e le condizioni – gravemente carenti – in cui si trovano a operare. Il nostro territorio è proattivo e pronto alle sfide, occorre che ci siano i giusti input e soprattutto migliori condizioni infrastrutturali e migliori servizi.

9. Qual è, a oggi, il rapporto delle imprese (vostre associate e dell'istruzione sarda che con Voi dialoga) con l'innovazione tecnologica?

Per le imprese l'innovazione tecnologica è una sfida e un'opportunità. Tante imprese associate in molti settori hanno portato avanti importanti investimenti per innovare prodotti e processi produttivi con macchinari e impianti ad alta tecnologica. Le nostre imprese non si sottraggono ai cambiamenti. Molto spesso vengono però lasciate sole.

10. Quali sono gli strumenti che, secondo Lei, un territorio dovrebbe adottare non solo per superare la crisi, ma anche per accoglierla come opportunità al cambiamento?

Nel nostro territorio la crisi è stata devastante e ha lasciato a terra moltissime aziende. Cambiamenti sistemici come quello che stiamo attraversando (cha ha avuto origine nel 2008 da una crisi finanziaria di portata gigantesca) non possono essere affrontati a livello territoriale, da una singola provincia. Affinché una crisi come questa si trasformi in un'opportunità di cambiamento sono necessarie politiche macroeconomiche che devono essere definite e avviate quanto meno a livello regionale e di governo centrale.

11. E in che modo sosterrà Make in Nuoro?

Il mio sostegno a MIN si concretizzerà all'interno della Giunta camerale per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Il sostegno all'interno dell'Associazione dipenderà dal grado di coinvolgimento, di trasparenza, di dialogo raggiunti.

12. Dal 16 al 21 marzo scorsi, Make in Nuoro è stato impegnato in un tour che ha coinvolto attivamente le scuole della Sardegna centrale. Una settimana di incontri coi ragazzi delle 5° (in presenza) e delle 4° (in diretta streaming), dove sono stati trattati i temi dell'imprenditorialità, della fabbricazione digitale, del mercato del lavoro, dei fablab, dell'innovazione, delle nuove opportunità professionali e del ruolo degli insegnanti in un mondo che cambia, non solo sul piano tecnologico e didattico. All'Italia viene spesso criticato un ritardo infrastrutturale che penalizza le scuole. Quale è la Sua opinione? Quale, secondo Lei, la migliore soluzione? Perchè per i futuri lavoratori, professionisti ed imprenditori momenti di confronto come questi sono occasioni di crescita irrinunciabili?

Sì secondo me, alcune scuole sono in ritardo nel cogliere le opportunità di cambiamento offerte dalle nuove tecnologie. È necessario un aggiornamento dei programmi di insegnamento e di studio ma questo non è solo un problema che attiene le nuove tecnologie.

13. Quali sono gli strumenti di cui la scuola e la società dovrebbero dotarsi per orientare al meglio i giovani verso le nuove opportunità offerte dal mondo del lavoro?

Serve una maggiore collaborazione con il mondo delle imprese.

14. I ragazzi di oggi sanno usare le nuove tecnologie in modo quasi innato (tant'è che si parla di nativi digitali). Tuttavia, quanto secondo Lei è importante dotare loro di un'"educazione al digitale"?

È importantissimo. Le nuove tecnologie offrono potenzialità enormi di cui il "consumatore comune" non è pienamente consapevole. Insegnamenti ad hoc in questo senso possono aiutare, anche in una prospettiva imprenditoriale.

15. Chiudiamo con un auspicio. Diciamo che come Sistema Sardegna dobbiamo imparare a comunicare meglio e ad avere maggiore autostima. Diciamo anche che esiste un futuro possibile su cui scommettere per non perdere anche questo appuntamento con la storia economica. Qual è il suo auspicio in un twitt?

La Sardegna sostenga di più le imprese. Le imprese scommettano di più sull'innovazione #makeinnuoro #fablab

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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