Ddl edilizia. Direttivo Confindustria Sardegna: gravissimo attacco all'economia sarda

«La legge sull'edilizia in discussione in Consiglio regionale è un gravissimo attacco all'economia della Sardegna». Così il Direttivo di Confindustria Sardegna riunito mercoledì a Oristano ha espresso «grande preoccupazione per l'evoluzione del confronto sul ddl 130 sull'edilizia constatando come il testo in via di approvazione risulti decisamente peggiorativo rispetto alle precedenti stesure».

 

Se la Legge edilizia passasse «con le nuove disposizioni, così come vanno configurandosi verrebbero duramente colpiti non solo settori trainanti dell'economia regionale quali l'edilizia, con il suo vastissimo indotto, e il turismo – ha sottolineato il Direttivo di Confindustria Sardegna – ma anche le attese di riqualificazione degli insediamenti manifatturieri e dei servizi. Al riguardo non può considerarsi compensativo e alternativo il solo impegno previsto dalla finanziaria regionale per gli investimenti in infrastrutture».

Per il Direttivo di Confindustria Sardegna la nuova Legge in discussione in Consiglio regionale potrebbe vanificare «i riscontri straordinariamente positivi ed aggiuntivi, in termini di occupazione e di investimenti, peraltro totalmente privati, direttamente scaturiti dall'applicazione della precedente legge regionale sulla casa che, non incompatibile con il Piano Paesaggistico, ha contribuito, come sottolineato anche dai rappresentati dell'Ance, ad attenuare in misura rilevante gli effetti della devastante crisi che ha colpito la nostra regione».

«Bisognava andare avanti su questa strada - aggiungono il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu, i presidenti delle Associazioni Territoriali Roberto Bornioli, Giuseppe Ruggiu, Pierluigi Pinna e il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Alessandro Vagnozzi che ritengono «irragionevoli, fino a rischiare di divenire inutili e controproducenti, le nuove ipotesi che anziché perseguire la strada della soddisfazione dei bisogni sociali, dello sviluppo economico ed occupazionale, dei miglioramenti urbanistici e della semplificazione amministrativa, appaiono esclusivamente d'inibizione sostanziale di qualsiasi opportunità d'intervento».

 

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