Energia, il popolo del no. E allora spegniamo la luce

Di seguito riportiamo l'editoriale del direttore di Videolina Emanuele Dessì

pubblicato l'11 luglio 2013 dall'edizione on dell'Unione Sarda

 

Energia, il popolo del no. E allora spegniamo la luce

Il metanodotto? No, grazie: sarebbe un'altra servitù per i sardi. E con il rischio di esplosioni, poi. No Galsi, insomma. E No Eleonora, ovvero no alle trivelle per la ricerca di metano nella zona di Arborea. Termovalorizzatori? Ma no, non scherziamo: se proprio volete bruciare monnezza, fatelo altrove e fate respirare a pieni polmoni la diossina a qualcun'altro.

L'eolico? Per carità, che orrore quelle pale che girano. No, non è per noi sardi. E pazienza se qui c'è tanto vento, non è mica colpa nostra. Cosa? Fotovoltaico? Addirittura serre intere? Ma siete matti? Ma avete idea? Le avete mai viste? Che orrore. Siamo l'isola più bella del mondo. E no e poi no anche alle centrali solari termodinamiche. Centrali a carbone? Non siamo mica nei Paesi dell'Est nel dopoguerra, noi. E, sia chiaro, smettetela, una volta per tutte di bruciare oli combustibili o scarti di petrolio per produrre energia elettrica. Chissenefrega se stiamo rispettando il protocollo di Kyoto, se abbiamo ridotto le immissioni nell'atmosfera. È no e basta.

E anche questa storia dell'energia verde, poi. L'olio di palma arriva dalla Thailandia. Avete solo un'idea di quanto inquinano le navi per portarlo in Sardegna? Facciamo da soli? Con questi cardi? A Porto Torres vogliono bruciarli per produrre energia e vapore. Sì, vabbè, ma non possono trasformare la Sardegna in una distesa di cardi. Meglio le nostre lande desolate. Sono così fascinose.

E che a nessuno venga in mente di avviare nel sottosuolo sardo ricerche per l'energia geotermica. Lasciamole agli americani, queste cose. E visto che ci siamo, smettiamola anche di produrre energia idroelettrica: l'acqua, in Sardegna, terra siccitosa, serve per bere. Al massimo per irrigare le coltivazioni, se non la sprecano. A proposito: qualcuno sta mettendo in piedi biodigestori. Fanno fermentare liquami animali per ottenere metano. Una puzza tremenda, lasciate stare. Sul nucleare abbiamo già detto no con un referendum, giusto? Quindi, non parliamone proprio. Ah, dimenticavo. Spegnete la luce.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
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Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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