Patto di stabilità: le richiesta di Confindustria Sardegna e sindacati confederali

Martedì, 04 Dicembre 2012 13:28

«Profonda preoccupazione per la mancata ripresa dell'economia e l'aggravarsi delle condizioni del sistema produttivo regionale con pesanti riflessi su imprese e lavoratori». Così la nota condivisa da Confindustria Sardegna e dalle segreterie generali di CGIL, CISL e UIL al termine dell'incontro di ieri a Cagliari.

Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, il presidente Bornioli e il direttore Ledda. All'ordine del giorno un approfondimento sul progressivo impoverimento del sistema produttivo dell'isola con i drammatici dati sul fronte dell'occupazione e le forti difficoltà delle imprese.

Fermo restando la necessità di mantenere l'equilibrio dei conti regionali evitando spese improduttive,  la Confindustria e CGIL-CISL-UIL della Sardegna ritengono che la Regione debba operare un superamento controllato degli obiettivi del Patto di Stabilità interno secondo quanto previsto dall'art.32, comma b23 della L. 183/2011.

In quest'ottica, la maggiore spesa deve essere orientata verso interventi realizzati con la quota di cofinanziamento nazionale correlata ai finanziamenti dell'Unione Europea.

Nel corso dell'incontro si è poi discusso dell'attuale situazione delle finanze pubbliche che evidenzia fortissime criticità sul fronte della spesa da orientare in modo efficace su misure a sostegno dell'impresa, dello sviluppo e del lavoro.

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, è necessario accordarsi sui criteri di attribuzione per favorire le imprese e i lavoratori del comparto manifatturiero e le situazioni di crisi a esso connessi.

Sul fronte amministrativo, è necessario migliorare la funzionalità e della capacità di spesa della Regione «per abbattere gli ostacoli al fare imprese e liberare imprese e lavoratori degli oneri che derivano da una regolamentazione che è di ostacolo allo sviluppo».

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