LAVORO | Il coefficiente del Tfr è 0,878807

A maggio il coefficiente per rivalutare le quote di Tfr accantonate al 31 dicembre 2022 è 0,878807. L’articolo 2120 del Codice civile stabilisce che, alla fine di ogni anno, la quota di Tfr accantonata deve essere rivalutata. Per determinare il coefficiente di rivalutazione del Tfr, o delle anticipazioni, si parte dall’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati “senza tabacchi lavorati” diffuso ogni mese dall’Istat. In particolare, si calcola la differenza in percentuale tra il mese di dicembre dell’anno precedente e il mese in cui si effettua la rivalutazione. Poi si calcola il 75% della differenza, a cui si aggiunge mensilmente un tasso fisso di 0,125 (che su base annua è di 1,500). La somma tra il 75% e il tasso fisso è il coefficiente di rivalutazione. L’indice Istat per maggio è 118,6. A partire dai dati di gennaio 2016 la base di riferimento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati è il 2015 (la base precedente era 2010 = 100). La differenza in percentuale rispetto a dicembre 2022, su cui si calcola il 75%, è 0,338409. Pertanto il 75% è 0,253807. A maggio il tasso fisso è 0,625. Sommando quindi il 75% (0,253807) più il tasso fisso (0,625), si ottiene il coefficiente di rivalutazione, 0,878807. In caso di corresponsione di una anticipazione del Tfr, il tasso di rivalutazione si applica sull’intero importo accantonato fino al periodo di paga in cui l’erogazione viene effettuata.  

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