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Indagine sui controlli fiscali alle imprese
- Venerdì, 10 Febbraio 2012 10:10
I dati, in corso di elaborazione da parte dell’Istat, si ricavano da un’indagine del ministero della Pubblica Amministrazione su un campione di 1500 imprese fra i 5 e i 249 addetti, alla fine del 2011. Il risultato complessivo dell’indagine è che nel 2011 il 37% delle imprese ha dovuto rispondere ad almeno una verifica.
L’indagine è stata utile per mettere a punto le misure del decreto semplificazioni e continuerà a fornire una serie di dati importanti, dopo che sarà finito il lavoro di elaborazione da parte dell’Istat: quante ore sono state necessarie per le verifiche, in quanti casi il controllo ha richiesto personale nella sede dell’azienda, quanti addetti dell’impresa hanno dovuto seguirli.
Decreto semplificazioni
Anche sulla base di queste analisi, il Governo metterà a punto i nuovi regolamenti sui controlli fiscali.
Come è noto, ci sono alcune norme specifiche già contenute nel decreto semplificazioni definitivamente approvato lo scorso 3 febbraio dal consiglio dei ministri: molti controlli diventano successivi, e non preventivi, alla nascita di nuove imprese e ogni amministrazione pubblicherà sul proprio sito la lista dei controlli per ogni tipologia di azienda.
Ci sarà una sola autorizzazione ambientale per le Pmi (che oggi per gli oneri burocratici di questo tipo spendono circa 1,3 miliardi di euro all’anno). La banca dati nazionale dei contratti pubblici consentirà una serie di semplificazioni in materia di contratti pubblici: in questo modo il Governo calcola che le piccole e medie imprese risparmieranno sui costi vivi della gestione amministrativa oltre 140 milioni di euro all’anno.
Sovrapposizioni nei controlli
I regolamenti che arriveranno prevederanno altre misure, e saranno utili alle imprese per capire esattamente in che modo si possono semplificare le procedure e come si svolgeranno i controlli. Al momento sono undici gli Enti che si occupano delle diverse verifiche nelle imprese, e non mancano sovrapposizioni.
Prendiamo i controlli ambientali: possono intervenire il Comando della tutela per l’ambiente dei Carabinieri (inquinamento, rifiuti, scarichi); il Nucleo anti-sofisticazioni sempre dei Carabinieri (per il settore agroalimentare); il Corpo Forestale (abusivismo, inquinamento, frodi alimentari, rifiuti); l’Arpa e le Asl, entrambe competenti per la salubrità dei luoghi di lavoro; la Polizia Municipale (igiene e rispetto ambientale nelle attività commerciali).
Così come per i controlli di tipo fiscale sono competenti l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza, l’INPS (sulla parte previdenziale), agenzia delle Dogane (importazione ed esportazione merci).
Oppure ancora in materia di sicurezza sul lavoro, oltre alle già citate Arpa e Asl, che verificano in particolare la parte relativa alle condizioni igieniche, possono effettuare controlli i Vigili del Fuoco e l’INAIL.
I generale, i controlli si baseranno sul principio della proporzionalità, in base al quale i controlli sono diversificati a seconda delle caratteristiche dell’azienda, alla sua attività, agli effetti rischi relativi ai diversi settori o alle diverse tipologie di aziende.
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