Mosaico a Nuoro. Bornioli: necessario un progetto di crescita e rilancio. Per il Nuorese l'ultima chiamata

NOTA STAMPA

del presidente Roberto Bornioli

Nuoro, 27 giugno 2014

 

Riforme, uso dei fondi Ue e necessità di un progetto per il rilancio e la crescita: questi i temi posti da Confindustria al convegno del 27 giugno a Nuoro “Verso un progetto per la Sardegna centrale e le sue zone interne”

Su di essi si giocherà il futuro del nostro territorio. Per il Nuorese l’ultima chiamata

Riordino degli enti locali e riforme istituzionali, programmazione dei fondi Ue 2014-2020 e messa in campo di un Progetto di sviluppo per la Sardegna centrale e le sue zone interne: dalla direzione che prenderanno questi processi si gioca il futuro del nostro territorio e delle nostre imprese in fortissima sofferenza. Questi tre temi fondamentali sono stati al centro del convegno-evento “Verso un progetto per la Sardegna centrale e le sue zone interne” che Confindustria ha organizzato stamattina 27 giugno all’auditorium della CCIAA a Nuoro alla presenza del presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Marco Gay. Come Confindustria abbiamo posto questioni prioritarie su cui è necessario che il Territorio tenga alta la guardia e faccia le sue proposte in modo condiviso perché non ci saranno altre occasioni. Per il Nuorese – sempre più marginale – è l’ultima chiamata: o si coglie questa opportunità da protagonisti o si resta al palo in attesa di un futuro sempre più incerto.

Una carta importante da giocare è soprattutto quella dei fondi Ue 2014-2020 e la strategia per l’uso delle risorse è in via di definizione in questi mesi in Regione. In particolare sono due i fronti aperti: da una parte, come previsto dalla strategia nazionale, è necessario che anche a livello regionale sia messa a punto una progettazione adeguata alle zone interne cui devono essere destinati fondi e bandi ad hoc. Dall’altra, è importante che Nuoro e gli altri comuni siano inseriti in modo chiaro nei programmi operativi a favore dei centri urbani, cui sono destinate risorse per competitività, mobilità e innovazione produttiva. I fondi europei rappresentano una leva di sviluppo strategica per le imprese e il tessuto produttivo e sono un’opportunità su cui occorre puntare per la ripresa. Senza impresa non c’è sviluppo per il Territorio. Per questo abbiamo chiesto alla Regione di elaborare insieme al Territorio una strategia e un progetto per superare la crisi e creare nuove opportunità di crescita e di sviluppo.

C’è poi il capitolo riforme. In un quadro di gravi carenze e di forte crisi demografica, economica e sociale pare che la Sardegna centrale – che per storia cultura e potenzialità meriterebbe ben altre attenzioni – non sia stata nel cuore di chi ha governato Stato e Regione e che i suoi problemi e le sue necessità passino in secondo piano rispetto ad altre aree dell’isola. Ecco perché occorrono l’impegno e l’attenzione di tutte le forze politiche, sociali ed economiche affinché le riforme in atto a livello nazionale e regionale – importanti e nel merito condivisibili – non diventino un’occasione per penalizzare ulteriormente il centro Sardegna e le sue imprese. Quali ripercussioni ci saranno se nel giro di qualche anno dovessero venir meno, oltre alla Provincia, anche la Prefettura, la Camera di commercio, la Questura e gli uffici di polizia e altri enti? Il rischio è che si vada verso un eccessivo accentramento verso la Regione a scapito del nostro territorio che sarebbe svuotato di competenze, funzioni e presidi. Per questo occorre vigilare, e se necessario dare battaglia, affinché le riforme prevedano sistemi di decentramento e non danneggino ulteriormente la nostra provincia aggravando la recessione in atto e decretandone di fatto un irreversibile degrado sociale ed economico.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
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