Mosaico Macomer. Bornioli: sostegno all'agroalimentare e al manifatturiero

Nota stampa del presidente

Roberto Bornioli

Nuoro, 22 ottobre 2014

          

Dal convegno di Macomer le proposte di Confindustria per il Territorio

Sostegno all’agroalimentare e più manifatturiero all’interno di un’economia integrata

Grande partecipazione al convegno che Confindustria ha organizzato lo scorso 17 ottobre a Macomer. All’iniziativa - dedicata all’agroalimentare in Sardegna e nel Marghine - hanno preso parte tanti imprenditori ma anche sindaci, amministratori, rappresentanti di associazioni, mondo della scuola, dell’università ed esperti del settore. Durante i lavori è stato fatto il punto sugli elementi di forza e le criticità che ostacolano la crescita di un settore – l’agroalimentare – cardine per l’economia nel Marghine e in Sardegna, e sono state presentate proposte per valorizzarne le enormi potenzialità.

In primo piano, sono stati soprattutto le imprese e gli imprenditori un orgoglio per Confindustria e tutto il Territorio, imprenditori che hanno mostrato la grande passione e determinazione spese ogni giorno nel portare avanti l’attività, nonostante il peso enorme della burocrazia, la mancanza di competitività delle aree industriali, la crisi generale dei mercati. A fare da filo conduttore all’evento – introdotti da un video reportage realizzato da Confindustria – è stato l’appello lanciato dagli imprenditori ad abbattere gli steccati e a costruire ponti tra le varie componenti della filiera agroalimentare, perché solo così è possibile migliorare le performance di un settore strategico che può ancora crescere.

Nel corso della manifestazione Confindustria ha premiato il Panificio Bulloni di Bitti, azienda che pur gravemente danneggiata dall’alluvione di un anno fa continua a esportare il pane carasau, e con esso il marchio Sardegna, in tutto il mondo. Sono intervenuti – tra gli altri – il sindaco di Macomer, i due assessori regionali all’Industria e all’Agricoltura, il responsabile di Federalimentare a Bruxelles, il vicepresidente di Assolatte, il presidente della Confagricoltura di Nuoro, il presidente dell’ITS di Macomer. L’Istituto Tecnico Superiore di Macomer rappresenta per Confindustria una realtà formativa strategica da salvaguardare e sostenere anche considerando i forte legami che l’offerta didattica conserva con la vocazione produttiva del territorio.

 

L’economia di Macomer e del Marghine

Crack del tessile, estrema difficoltà per edilizia, agricoltura e commercio, arretramento dello Stato, aree industriali scarsamente infrastrutturate, spopolamento con un calo di 2.000 residenti nei 10 comuni dell’area negli ultimi dieci anni. Il Marghine vive una crisi senza precedenti che ha colpito tutti i settori produttivi. Dal 2001 sono stati persi 2.880 posti, passando dai 5.000 addetti ai circa 2.000 di oggi. Eppure, nonostante il profondo malessere economico, demografico e sociale, il territorio conserva attività e settori produttivi di eccellenza. Oltre al settore agrozootecnico, nell’area è presente un importante polo manifatturiero, in cui eccelle l’agroindustria. Antica Fornace sta inoltre investendo a Bolotana per realizzare una filiera della gomma con 200 dipendenti. È da qui che occorre ripartire.

Nel corso del convegno a Macomer Confindustria ha proposto una serie di misure per rivitalizzare l’economia, tra cui: 1) spendita sul territorio dei 20 milioni di euro residui dal vecchio bando per l’Area di crisi di Tossilo. In merito al nuovo bando occorre semplificare le procedure e accelerare l’iter. La sfiducia delle imprese è massima: dal Marghine sono pervenute solo 26 manifestazioni di interesse. Affinché gli interventi siano efficaci bisogna accelerare le istruttorie dei progetti, eliminare la burocrazia e agevolare l’accesso al credito per le imprese. 2) occorre che la Regione programmi un piano per le infrastrutture per la Sardegna centrale in cui si prevedano interventi per le aree industriali di Tossilo e Bolotana e il potenziamento della SS 129; 3) La Regione insieme ai sindaci, alle associazioni e alle imprese punti alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali a fini turistici e produttivi - anche attraverso un’adeguata programmazione dei fondi Ue. Due esempi su tutti: sostegno alla Mostra del libro di Macomer e istituzione del Parco del Marghine; 4) anche in vista della riforme in atto a livello regionale e nazionale è necessario che la Regione e lo Stato salvaguardino la presenza nel territorio dei servizi pubblici essenziali, dal carcere alle scuole alla struttura ospedaliera; 5) Puntiamo sull’agroindustria e diamo pieno sostegno alla Fondazione ITS di Macomer, che ha appena attivato il corso per l’agroalimentare, ma che necessita di ottenere i fondi regionali con regolarità.

 

Il polo agroalimentare

A fronte di un tessuto economico così stremato dalla crisi, nell’area resiste un vero e proprio polo agroalimentare con produzioni e aziende di eccellenza regionale, soprattutto nel comparto lattiero-caseario, di lavorazione delle carni, nella produzione di pane ma anche mangimi e alimenti per animali. Confindustria sostiene un’economia integrata, che si basi su uno sviluppo armonico dei principali comparti produttivi, a partire dal manifatturiero e da un’industria avanzata, tecnologica ed ecocompatibile, per esempio nel campo dell’agroalimentare sostenibile. Ciò è peraltro in linea con le priorità indicate dai cittadini di Macomer: in un recente sondaggio condotto dall’associazione ProPositivo sui 400 intervistati il 46% ritiene prioritario investire sullo sviluppo industriale, il 36% sul settore agrozootecnico, il 70% sul turismo rurale e sul patrimonio archeologico.

Per migliorare le performance del settore agroalimentare riteniamo prioritario: 1) incentivare le reti d’impresa, e attività di ricerca, promozione e marketing, anche promuovendo maggiori sinergie pubblico-privati, soprattutto in vista di Expo 2015; 2) evitare di diffondere messaggi dannosi sull’origine delle materie prime: la nostra industria è strutturalmente obbligata a importare materie prime dall’Italia e dall’estero, senza che questo comprometta la qualità dei prodotti; 3) sostenere la filiera integrata in modo che agricoltura, agroindustria e GDO possano collaborare in una logica di sistema; 4) contrastare fenomeni di contraffazione e uso dell’italian sounding; 5) attivare forme di collaborazione tra enti e Assessorati competenti in materia. 6) è inoltre prioritario rivitalizzare il settore agricolo, le cui produzioni sono oggi insufficienti a soddisfare il fabbisogno dell’agroindustria e delle stesse famiglie costrette a importare l’80% di frutta, verdura e carne. Per questo Confindustria fa il tifo affinché l’agricoltura raddoppi produzioni e fatturato che oggi vale appena il 3% del Pil regionale. Occorre però intervenire su quelli che sono i veri problemi del settore, tra cui emergono la peste suina e la lingua blu, la scarsa produttività dei terreni agricoli, l’uso dei fondi Ue e Psr (1,3 miliardi), efficientamento degli Enti regionali del comparto e i debiti delle aziende agricole.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Relazioni esterne Ufficio stampa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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