Bornioli: trasferire l'assessorato. Non solo provocazione. Serve un riequilibrio

 

COMUNICATO STAMPA
del presidente Roberto Bornioli

 

Nuoro,16 ottobre 2013

 

TRASFERIRE UN ASSESSORATO A NUORO? PIU CHE UNA PROVOCAZIONE.
SERVE UN RIEQUILIBRIO E UNA STRATEGIA PER CONTRASTARE IL DECLINO

 

La proposta di Confindustria di trasferire l'Assessorato Regionale Ambiente a Nuoro è soltanto uno dei tasselli che compongono il Progetto per la Sardegna centrale e per le sue zone interne, presentato a Tonara durante la VII tappa di Mosaico. Qualcosa di più di una provocazione: essa evidenzia la necessità che la politica, eccessivamente centralista e cagliaricentrica, dia un segnale concreto per un effettivo e giusto riequilibro territoriale per contrastare il declino demografico, economico e sociale in atto nella Sardegna Centrale. E ciò a parità di costi e senza duplicati. La presenza della Regione nel nuorese sarebbe un segnale importante di un ritrovato interesse della politica alle nostre comunità, sempre più marginali e troppo spesso penalizzate rispetto ad altri territori. È per questo che abbiamo chiesto anche il trasferimento del Corpo Forestale, oltre che la realizzazione della Scuola Forestale, tutti enti che ben si integrano con la presenza ormai consolidata a Nuoro dei corsi universitari in Scienze forestali e ambientali.


Le Zone interne, che in Sardegna occupano il 64 % della superficie e sono abitate dal 33% della popolazione, hanno perso in dieci anni quasi 18mila abitanti (pari al 3%). Senza una strategia che riesca a contenere l'esodo il declino demografico diventerà ancora di più un declino economico e sociale. Basti pensare che già ora il 70 % delle imprese sarde è localizzato sulle coste e che da oggi al 2020 si stima una contrazione del reddito nelle Zone interne pari al 15%. Un fenomeno che preoccupa, considerando che il ridursi della popolazione determina la contrazione delle risorse e il venir meno dei servizi provocando a cascata ulteriore emigrazione e spopolamento. È per questo che occorre intervenire subito, per evitare che la Sardegna centrale – strozzata dall'effetto clessidra e da scarsa attenzione politica – si trasformi in un museo a cielo aperto, privo di abitanti e imprese, e destinazione di gite domenicale da parte degli abitanti delle coste.


Per contrastare il declino e dar vita ad un effettivo rilancio dei nostri territori occorre però una ben più ampia strategia, ed ecco perché abbiamo proposto un articolato Progetto basato su altri sei punti: specifico piano per le infrastrutture, valorizzazione della risorsa ambiente a fini turistici e produttivi, industria della cultura e creazione del Distretto Culturale, riduzione della pressione fiscale, sostegno alle imprese, piano per l'Ogliastra. Basato inoltre su due precondizioni fondamentali: sostegno a tutte le imprese e settori produttivi esistenti e salvaguardia di servizi essenziali come scuola e sanità. La nostra proposta trova peraltro fondamento nei documenti elaborati dall'Unione europea e dal ministero della Coesione che hanno posto le Zone interne al centro di una precisa strategia di sviluppo, prevedendo di destinare a ciò una parte importante dei fondi europei della programmazione 2014-2020. La Regione pare aver recepito tale strategia nei propri documenti ufficiali inerenti la spendita dei prossimi fondi europei, Cappellacci e Barracciu si sono mostrati in sintonia con le nostre proposte, sarà la volta buona ?

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

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