Case italiane: troppo vecchie ed energivore. 11,6 milioni hanno più di 40 anni di età. In Sardegna sono relativamente “giovani”.

Le abitazioni italiane costruite prima del 1977 sono il 58,4%: su tutto il territorio nazionale sono 18,5 milioni gli immobili che non sono stati progettati in un'ottica di risparmio energetico. La Sardegna si trova invece tra le regioni con il patrimonio immobiliare meno vecchio: 33% contro una media del 36,6%. E costano il 24% in meno rispetto alle case costruite dopo il 2000.

il 36,6% delle abitazioni del nostro Paese (11,6 milioni di unità immobiliari) ha più di 40 anni di vita. E'

E' quanto emerge dall'ultima indagine dell'Ufficio Studi di Immobiliare.it, che ha evidenziato la crescita progressiva del numero di abitazioni che necessitano di interventi di manutenzione. L'età avanzata del patrimonio lo rende quindi, oltre che obsoleto, anche particolarmente energivoro: un immobile che supera i 30 anni di età consuma in un anno, mediamente, dai 180 ai 200 KWh/mq. Un fabbisogno enorme, se si considera che un'abitazione in classe B, standard minimo per le nuove costruzioni, arriva a consumare in media tra i 30 e i 40 KWh/mq all'anno.

A livello di regioni, è la Basilicata a contare il numero maggiore di abitazioni costruite prima del 1970: Guardando alle città, Potenza arriva ad avere il 42% del totale delle abitazioni risalenti a più di 40 anni fa. Il dato più basso è Rimini, dove ci si ferma al 32,2%.

Effettuare lavori di ristrutturazione permetterebbe di evitare la svalutazione degli immobili: secondo i calcoli dell'Ufficio Studi,Immobiliare it gli immobili ultraquarantenni non ristrutturati hanno un prezzo al metro quadro mediamente inferiore del 25% rispetto ad abitazioni realizzate a partire dal 2000.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Marco Denti
Telefono: 0784 233315
Fax: 0784 233301
E-mail: m.denti@assindnu.it
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