SPECIALE | Progetto turismo minerario | Tappa Orani 26 ottobre 2018

Oltre a essere il centro di una attività industriale strategica per il territorio, nel presente come a Orani o nel recente passato come a Lula e Gadoni, il patrimonio minerario della Sardegna centrale riveste per la nostra economia un interesse ancora attuale, da valorizzare e promuovere, anche come leva per creare nuove attività di impresa. Da questi presupposti è nato l’evento “I siti minerari come risorsa” che la nostra Associazione ha organizzato a Orani il 26 ottobre 2018 nella sala polivalente ex Valchisone in località Istolo. LEGGI IL RESOCONTO DELLA GIORNATA

 

 

 

 

   IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

E I RELATORI 

 

Inseriti all’interno del Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna riconosciuto dall’Unesco, i siti minerari di talco di Orani rappresentano una risorsa importante dal punto di vista industriale ed economico, da valorizzare anche in un ottica di promozione del territorio all’interno di un più ampio circuito turistico e culturale.

All’iniziativa sono intervenuti il sindaco di Orani Antonio Fadda, la direttrice del Museo Nivola Antonella Camarda, l'amm.tore delegato di Portale Sardegna Massimiliano Cossu, l'operatore del turismo minerario Sandro Mezzolani, il presidente della nostra Organizzazione Roberto Bornioli, il Presidente del Parco Geominerario della Sardegna Tarcisio Agus e ha chiuso i lavori l’Assessora regionale al Turismo Barbara Argiolas.

Durante l’evento sono state premiate due aziende di eccellenza del settore estrattivo del nostro territorio: la Maffei sarda Silicati e la Imi Fabi.

Inoltre, in concomitanza dell’evento, durante tutto il pomeriggio sono stati disponibili i desk informativi curati dai funzionari dell’Aspal – Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro – che hanno dato informazioni e chiarimenti sugli strumenti di incentivo all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego.

 

LA PLATEA

Sono state oltre 100 le persone – tra imprenditori, autorità, enti, istituzioni  – che hanno gremito la storica sala ex Valchisone a Orani, segno dell’interesse per un tema di grande attualità sul quale la nostra Organizzazione punta tanto. In sala erano presenti numerose imprese del territorio appartenenti al settore minerario e al turismo. Alcuni sindaci e assessori comunali del territorio (Orani, Lula, Orotelli). Numerosi anche i rappresentanti di Enti, Autorità militari, Istituzioni e Associazioni del territorio.

 

GLI STRALCI DEGLI INTERVENTI

 

Intervento del sindaco di Orani 

ANTONIO FADDA

Buongiorno a tutti, oltre cent’anni fa iniziava a Orani l’attività mineraria, con l’insediamento delle prime realtà industriali e produttive negli anni 50. Cento anni di storia di Orani, dal punto di vista economico e produttivo ma anche dal punto di vista sociale e culturale. Ancora oggi Orani si caratterizza per avere due importanti realtà industriali presenti nel nostro territorio, che danno occupazione e garantiscono prospettive di crescita. A fianco alla realtà produttiva crediamo che sia importante sviluppare altri punti di forza, che oggi nel 2018 si chiamano cultura e turismo. Settori da valorizzare e far crescere, di pari passo all’attività mineraria. La storia mineraria, crediamo che oggi meriti di essere raccontata e tramandata alle future generazioni, la storia di luoghi simbolo come questa sala ancora oggi chiamata ex-Valchisone, la storia di uomini , la storia di lavoratori. Con questo incontro ci auguriamo di poter parlare di questo enorme potenziale, forse ancora inespresso, ma sicuramente meritevole di attenzione. 

Crediamo che il turismo minerario possa integrare l’eccellente offerta culturale già presente nel nostro territorio. Crediamo che il binomio cultura e ambiente che caratterizza le dinamiche turistiche del nostro territorio beni si sposi con la valorizzazione del turismo minerario, dei suoi siti, del patrimonio di archeologia industriale e dei progetti che meritano di avere gambe. Questa visione, per essere realizzata, ha però bisogno del supporto di tutti, ognuno deve giocare la propria parte, istituzioni, imprese, associazioni. Oggi il nostro Comune guarda con interesse questo settore e muove i primi passi verso questa direzione. Con la collaborazione del Museo Nivola, è stato presentato e finanziato il Progetto Geoartnet, un progetto ambizioso e importante che tra le tante finalità mira ad integrare l’offerta culturale e turistica del territorio con la valorizzazione del nostro patrimonio minerario. Questo sarà possibile grazie al finanziamento della RAS con il Piano di Rilancio del Nuorese, che prevede interventi nei tre comuni minerari del centro Sardegna: Lula, Gadoni e Orani. Il progetto per Orani prevede il rilancio di una vecchia idea rimasta nel cassetto per troppi anni: la creazione del museo della cultura e della storia mineraria. Un progetto importante che poterà nascere con la supervisione scientifica della Fondazione Nivola e con la gestione operativa del Parco Geominerario che può e deve essere il coordinatore e il reale artefice di questo progetto. 

 

 

 

Intervento della direttrice del Museo Nivola

ANTONELLA CAMARDA 

 Come rappresentante del mondo della cultura, come gestore di uno spazio  che apparentemente sembrerebbe che abbia poco a che fare con questa realtà industriale e produttiva mi pongo in una situazione di ascolto. Nel mio intervento non ci sono risposte ma porto delle domande, vorrei lasciare delle riflessioni. Cos’è il turismo? Il turismo è qualcosa che oggi in Sardegna ha un’importanza enorme, c’è una grande pressione. C’è una visione del turismo positiva,  ma c’è anche un odore di “passaggio” di questi turisti che non lascia niente: il turista è colui che arriva, prende, dà qualcosa e poi se ne va. Quindi non si parla più di turista ma di consumatore culturale. Un concetto che si è fatto avanti in questi ultimi anni, è un concetto che include non solo il turista ma una serie di utenti che hanno esigenze, desideri, interessi diversi. Orani è sede del Parco Geominerario, se io penso al Parco Geominerario della Sardegna, mi viene in mente solo il Sulcis. Orani, Gadoni, Lula, sono dei siti minerari molto interessanti ma che necessitano di trovare oggi una propria specificità. Com’è che la Sardegna centrale si può differenziare dal Sulcis? Secondo me integrandosi con la cultura, con gli elementi già presenti e forti sul territorio. Il Nuorese è il centro della produzione di nuova cultura, il Museo Nivola, in questo, penso sia un esempio positivo ed importante del panorama regionale. Come far integrare l’arte contemporanea alla storia delle miniere? In realtà non ci inventiamo niente perché la riqualificazione delle aree post industriali attraverso l’arte contemporanea è un qualcosa che si fa in tutto il mondo con grandissimo successo. I paesaggi post industriali hanno negli occhi e nel cuore delle persone un’attrattiva fondamentale, hanno un aspetto nostalgico che diventa anche la fonte di una nuova energia propositiva. Attraverso la rovina di una civiltà che abbiamo conosciuto, infatti, nasce nuova linfa, c’è la possibilità di pensare al futuro. In questo territorio, il binomio arte contemporanea e paesaggio minerario può essere una combinazione vincente. Può lanciare il territorio come brand, può essere un grosso elemento di differenziazione del  centro Sardegna rispetto al Sulcis e agli altri paesaggi minerari. Altro argomento: cosa può essere il museo minerario di Orani? Questa è una partita aperta e deve essere condivisa con la comunità. Il museo minerario potrebbe raccontare una storia con la S maiuscola, che non si deve fermare alla Sardegna cristallizzata nei primi del novecento come fanno i grandi musei etnografici. Un altro aspetto importante del museo potrebbe essere il racconto delle memorie, perché una miniera non è solo industria e tecnologia, ma è soprattutto chi ci ha lavorato, le testimonianze umane dei valori universali. La storia dei minatori di Orani non è così diversa dai minatori del Sud America e queste storie fanno leva su una serie di sentimenti, sull’umanità.  Questo è importante.

 

 

Intervento dell'operatore del turismo minerario

SANDRO MEZZOLANI

Oggi vorrei focalizzare il mio discorso su chi è il turista minerario, quanto sono, dove e come si muovono. Sulle potenzialità turistico – minerarie della Sardegna, l’offerta esistente e l’offerta che manca. Il turista minerario ha una fascia di età che va dai 35 ai 54 anni, ha una laurea o comunque un’occupazione legata al tema. Di professione insegna o è un libero professionista, ha una buona capacità di spesa, viaggia con la famiglia anche in periodi non estivi. Solitamente organizza dei viaggi a tema (le Isole Eolie, le miniere della Sardegna, le Dolomiti), predilige b&b o alberghi, utilizzano meno le case in affitto. Si muovono in macchina, meno in bici o a piedi, ma non disdegnano le escursioni. Il loro soggiorno dura in media 3-4 giorni e aderiscono spesso ai pacchetti turistici organizzati sul geoturismo.  Cosa manca nel panorama sardo?

  1. Manca un network, cioè un sito internet in grado di informare ed attrarre l’utenza.
  2. Manca un’azione di marketing geominerario, ovvero nessuna partecipazione a saloni specializzati, promozione episodica su riviste, nessuna promozione stradale etc.
  3. Manca un immagine coordinata e complessiva
  4. Mancano gli operatori in grado di organizzare in tutti gli ambiti del Parco Geominerario. ù

Ci sono ancora 14 milioni di euro fermi nelle casse del Parco Geominerario, occorre impegnare queste cifre e investire in progetti. Cosa serve?

  • Occorre una gestione coordinata di tutti i siti minerari della Sardegna;
  • Bisogna puntare sulla formazione del personale;
  • Si dovrebbe attivare un centro unico di prenotazione;
  • Infine è importante puntare su azioni di promozione dei siti minerari.

Intervento dell'amministratore delegato di Portale Sardegna

MASSIMILIANO COSSU

Buonasera a tutti, ringrazio Confindustria e il presidente Bornioli per avermi dato l’opportunità di partecipare a questo importante evento e ringrazio la relatrice che mi ha preceduto per la bravura e la lungimiranza che ho sentito nelle sue parole. Portale Sardegna è un tour operator specializzato sulla destinazione Sardegna. Da 18 anni vendiamo la Sardegna e soltanto la Sardegna come destinazione turistica in tutto il mondo. A novembre 2017 abbiamo concluso la quotazione in borsa della società. Ad aprile abbiamo acquisito una nuova società specializzata nel turismo di lusso. Il nostro obiettivo è dare un grosso impulso all’allungamento della stagione, che non è più un optional ma è una necessità , per non perdere competitività rispetto alle altre destinazioni dei nostri competitor che sono già molto più avanti rispetto a noi. Come lo facciamo? Il nostro progetto parte a dicembre. Il 15 dicembre 2018 lanciamo il prodotto. Il nostro prodotto consiste in una mappatura di prodotti esperienziali in tutta la Sardegna classificati per tipologia e resi fruibili da una tecnologia innovativa. Non soltanto abbiamo costruito una destinazione basandoci sull’esperienza. Abbiamo anche realizzato un nuovo modo di fruirla: l’Open Voucher Experience che dà al visitatore la possibilità di costruirsi itinerari personalizzati in tutta la Sardegna.  Credo che i siti minerari rispondano a questo che noi cerchiamo, integrati con la proposta culturale, va benissimo, però, scordiamoci che un turista venga dalla svizzera in Sardegna per visitare i siti minerari di Orani e il museo Nivola, perché è una battaglia persa. Dobbiamo lavorare in maniera integrata con tutto il territorio (Orani deve essere messo in connessione con Nuoro, ma anche con Sanluri, Cagliari e tutti il territorio regionale). È questo il pacchetto che funziona in bassa stagione.

 

LE PREMIAZIONI

 

PREMIO IMPRESA - LAVORO

IMI FABI SARDEGNA

Per l'eccellente organizzazione aziendale

e per l’innovazione dei processi produttivi

finalizzati alla valorizzazione delle risorse locali,

con importanti ricadute occupazionali per il territorio.

 

 Per la IMI FABI ha ritirato il premio Ioris Manfroi che ha rinraziato con queste parole: "Buonasera. Innanzitutto, porto il saluto del dottor Fabi che non ha potuto essere presente qui oggi perché impegnato all’estero e che è dispiaciuto di non poter partecipare ai lavori di oggi. Insieme ai saluti ringrazia la Confindustria per il premio e l’importante riconoscimento e io mi associato ai ringraziamenti.  Ringrazio l’associazione, la Confindustria per l’attenzione dimostrata e la vicinanza. I ringraziamenti vanno anche all’amministrazione comunale che ci sostiene, e alla comunità intera e al territorio. Voglio ringraziare la popolazione che vedo sta dimostrando un riavvicinamento alla realtà  estrattiva che oggi, grazie a investimenti importanti, sta proseguendo in sotterranea. Ho notate che le nostre recenti novità hanno suscitato interesse nella gente e questo ci fa molto piacere. Un altro ringraziamento, che è ultimo ma non che non è ultimo, va alle maestranze, che sono la base della nostra attività. Con il cambio generazionale hanno portato nuova linfa, grande interesse e vicinanza alla società. Riponiamo molta  fiducia in loro  e siamo orgogliosi. Siamo arrivati il 1 gennaio 2009 con un piano industriale che oggi dopo dieci è ancora valido e sostenibile. Continuiamo con gli investimenti, crediamo in quello che abbiamo studiato e andiamo avanti. Abbiamo avviato il pilotaggio del nuovo sistema di coltivazione. Ci vorranno tra i cinque, sei, sette anni per metterlo a regime e quando sarà a regime ci sarà anche lo spazio per l’introduzione di nuovo personale che oggi come oggi siamo in grado di sostenere e confermare".

 

 

 

PREMIO IMPRESA & TERRITORIO

 MAFFEI SARDA SILICATI

Azienda di eccellenza nel settore estrattivo regionale,

per il significativo contributo allo sviluppo economico e occupazionale del territorio.

 

Per la MAFFEI ha ritirato il premio l'Ing. Bosu che ha ringraziato con queste parole: Buonasera porto i saluti dell’ingegner Bozzola, il titolare, e del dottor Fiorelli, il responsabile aziendale qui in Sardegna. Per diversi motivi non possono essere qui oggi a ritirare il premio. Ringraziano per l’onorificenza. I nostri ringraziamenti vanno soprattutto alle maestranze che ogni giorno danno il massimo impegno, dedizione e il loro lavoro ha permesso di arrivare a questo riconoscimento oggi. Voglio poi ringraziare i relatori che mi hanno preceduto e soffermarmi soprattutto su due concetti che sono stati espressi. Il concetto di farsi conoscere e quello di esperienza. Due concetti che ci sono vicini. Farsi conoscere è fondamentale. Quando si parla delle miniere di Orani, in genere si pensa al talco, pochi conoscono il feldspato, così come sanno che la miniera di Orani è la più grande miniera di feldspato dell’Europa occidentale. Ci conoscono poco. Per quanto riguarda il concetto di esperienza, voglio evidenziare che la Maffei Sarda Silicata è stata particolarmente attiva sul tema, così come la  salute e la sicurezza dei lavoratori sono fondamentali. L’altro aspetto è quello del rispetto dell’ambiente e del territorio. L’azienda occupa 700 ettari di territorio, gli scavi insistono su 50 ettari, il nostro impegno quotidiano non è stato soltanto quello di produrre ma anche di farlo nel rispetto del territorio in cui lavoriamo, cercando di rendere fruibili tutte quelle zone in modo che, una volta arrivate alla fine dell’attività produttiva, possano essere fruibili per altri finalità, sia per l’attività turistica o per l’escursionismo. Dunque, in prospettiva, nel futuro, speriamo che arrivi il più tardi possibile, l’azienda è già pronta, o comunque predisposta, per un certo tipo di cammino.  

 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL PARCO GEOMINERARIO

Tarcisio Agus 

Il triangolo Lula-Orani-Gadoni ha tante potenzialità e un grande valore aggiunto. Bene il sindaco di Orani che si è dimostrato disponibile a collaborare, anche il sindaco di Lula e Gadoni hanno mostrato ampia disponibilità. A Orani ci sono due miniere attive, lancio la proposta ai titolari delle imprese, perché non valutare l’ipotesi di attivare dei percorsi attorno alle miniere. Perché per esempio non fare come è stato fatto nelle saline a Macchiareddu, dove in collaborazione con il Parco si è individuato un percorso e tutti i giorni mentre si lavora ci sono visite guidate in loco. A novembre andremo a riaprire la miniera di rame di Funtana Raminosa. A Gadoni la riapertura della galleria costituisce un ulteriore richiamo ma lì il problema è che la miniera è lontana dal centro abitato, occorre quindi pensare a come organizzare la mobilità. Ci saranno quindi problemi di trasporto, nella miniera occorre attivare dei servizi altrimenti diventa un mordi e fuggi. Inoltre, attorno al sito c’è un villaggio minerario abbandonato, perché per esempio non pensare anche con l’uso di fondi europei di realizzare lì degli incubatori di impresa. Potrebbe essere utile alle imprese che vogliono insediarsi in questi luoghi. Recuperiamo i paesaggi minerari. È importante farlo non soltanto per la fruizione turistica ma anche per altre attività perché io non credo che si possano musealizzare tutti i siti minerari, occorre trovare altre forme di attività, occorre renderli produttivi in modo diverso, ci sono fondi europei e possono essere messi in campo tanti progetti. Turismo minerario non è qualcosa di a se stante , bisogna andare oltre, bisogna integrarsi. Ogni angolo della Sardegna ha una sua peculiarità, bisogna lavorare per poter integrare questi attrattori. Mettersi in rete e lavorare in sinergia con le amministrazioni locali. Il parco non sta da solo. Se mettiamo assieme le forze il parco può davvero essere occasione di sviluppo per i l territorio

 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SARDEGNA CENTRALE

Roberto Bornioli

«Serve una svolta nell’ottica di una maggiore valorizzazione dei tre siti minerari del Nuorese, Orani, Lula e Gadoni. L’obiettivo della nostra proposta è di promuovere le potenzialità del patrimonio minerario della provincia di Nuoro in un’ottica economica, turistica, produttiva e culturale, anche sostenendo la creazione di sinergie tra istituzioni e tra pubblico e privati. Qualche giorno fa abbiamo illustrato in una lettera all’assessora Argiolas le nostre proposte sulla costruzione della destinazione turistica, di cui si sta discutendo in questi giorni a Nuoro nell’ambito della Nuoro Travel Week. All’interno dell’offerta turistica del nostro territorio occorre inserire anche i siti minerari e il Trenino verde, due attrattori formidabili soprattutto per incoraggiare nuovi flussi turistici nei territori delle zone interne. Questi temi sono stati approfonditi nel convegno di Orani dove sono state avanzate alcune proposte, anche sulla base di esperienze positive realizzate in altri territori e che possono essere replicate nel Nuorese.

1) In particolare abbiamo chiesto all’assessora regionale al Turismo di porre i siti minerari al centro delle politiche di settore. Si parla tanto di destinazione Sardegna e anche in questi giorni di costruzione di una destinazione Nuorese-Ogliastra innovativa. Tra gli attrattori c’è anche il patrimonio minerario da mettere in collegamento con le risorse ambientali e culturali di cui il nostro territorio è ricco.

2) Alla Regione abbiamo chiesto anche di velocizzare l’attuazione del progetto GEO.ART.NET sui siti minerari, trasferendo le risorse ai Comuni e consentendo la realizzazione dei musei minerari a Orani e a Gadoni. L’intervento, finanziato dalla Regione con 1,5 milioni di euro, è inserito nel Piano di rilancio del Nuorese, che però stenta ancora a decollare.

3) Occorre poi puntare su una gestione dei siti minerari che coinvolga anche i privati, così da creare occasioni per la nascita di nuove imprese, nel settore dei servizi, della ristorazione e della ricettività, dell’artigianato tipico.

4) Affinché tutto ciò accada è fondamentale che la Regione provveda a far riaprire al pubblico le miniere, in particolare di Sos Enattos a Lula e di Funtana Raminosa a Gadoni, garantendo il passaggio del patrimonio immobiliare ai Comuni.

5) Un ruolo importante spetta poi al Parco Geominerario, cui abbiamo chiesto maggiore attenzione per i siti minerari del Nuorese fare di più per le aree minerarie del Nuorese, con progetti di qualità e azioni dedicate, dando una svolta sino a quanto accaduto sinora. Il Parco Geominerario è patrimonio Unesco dal 1998 e in questi vent’anni è stato fatto poco per la valorizzazione dei siti, e quel poco che è stato fatto ha interessato soprattutto i siti dell’Iglesiente. Serve un cambio di rotta e maggiore attenzione per il nostro territorio.

 

INTERVENTO ASSESSORA DEL TURISMO

Barbara Argiolas 

Sono convinta che le zone interne siano fondamentali per creare nuove stagionalità. Con la loro storia, natura, cultura, tradizioni rappresentano le espressioni più autentiche della nostra isola. Dobbiamo migliorare la loro accessibilità e la capacità ricettiva. Un processo che deve andare di pari passo con il miglioramento dell’offerta. Il turismo e l’economia generata può contribuire a combattere lo spopolamento. Certo non possiamo parlare di politiche turistiche se non attiviamo prima politiche che consentano alle comunità di stare nei propri territori. Su questo la giunta lavora con grande attenzione. Con politiche mirate. Ma sono i Comuni e i sistemi territoriali che contribuiscono a definire nuove offerte, penso per esempio alla candidatura di Nuoro a capitale italiana della cultura. Riguarda tutto il territorio e non solo la città. Penso al programma di Autunno in Barbagia, ai carnevali e a tutte le attività legate al turismo attivo e alla montagna. Non esistono ricette magiche, ma se si mette al centro il concetto di sostenibilità con un duro lavoro di condivisione i risultati arrivano Mi fa molto paura la musealizzazione dell’Isola, mi fanno paura questi musei che aprono e che danno una lettura in bianco e nero della nostra storia, oggi il museo deve essere uno spazio vivo, di condivisione Dobbiamo darci delle priorità e fare delle scelte.

 

RASSEGNA STAMPA 

 

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