Assemblea pubblica 2015-Intervento integrale del presidente Bornioli

Di seguito pubblichiamo l'intervento integrale del presidente Roberto Bornioli nel corso dell'assemblea pubblica svolta lunedì 12 ottobre 2015 a Nuoro.

 

 

PRIMA PARTE

Discorso introduttivo

Buongiorno a tutti e benvenuti. Ringrazio tutti gli imprenditori presenti, le Autorità, gli Assessori e consiglieri regionali, e i presidenti del sistema Confindustria.


Ringrazio di cuore il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi per essere qui con noi oggi in un giorno così importante per la nostra Associazione.


Un mio particolare ringraziamento va anche al presidente della Regione Francesco Pigliaru. La loro contemporanea presenza alla nostra assemblea annuale, che celebra anche il 70° anniversario della fondazione della nostra Associazione, è un forte segnale di incoraggiamento e di vicinanza alle imprese ed al territorio.


Ringrazio anche il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu e il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.


Il nostro è un territorio che ha un disperato bisogno di un rilancio. Da questa urgenza e consapevolezza, è nato il tema centrale dell’Assemblea di quest’anno. “Un disperato bisogno di crescere. Per il rilancio delle imprese e del territorio”: il titolo che abbiamo scelto riprende una dichiarazione del presidente Squinzi che a giugno scorso, in occasione del convegno dei GI di Confindustria, a Santa Margherita Ligure ha lanciato un forte appello per la crescita e per le imprese.
Proprio le imprese sono al centro delle nostre preoccupazioni e della nostra attività. Le imprese sono sole, stremate dalla recessione, paralizzate dalla burocrazia, tartassate dalle tasse, prive di infrastrutture e servizi, rese non competitive da elevati costi di energia e trasporti. Spesso nessuno le ascolta. Questa "solitudine delle imprese" incide fortemente sulla loro fiducia e sulla volontà di "resistere".


Attenzione, non vogliamo certamente portare avanti piagnistei e lamentazioni, chiediamo però di essere messi nelle condizioni di poter competere ad armi pari con gli altri. Per questo nel corso nella mattinata spiegheremo quali sono le nostre proposte per tornare a crescere e rilanciare l’economia e le imprese.


Per questa importante occasione abbiamo deciso di riunirci all’ISRE, il più grande museo etnografico della Sardegna, uno dei più visitati dell’Isola. La scelta non è casuale, è in continuità con le nostre azioni a sostegno dell’industria culturale, perché Confindustria considera la cultura come motore dello sviluppo. Ringrazio il presidente ISRE Bruno Murgia e la direttrice Cristiana Collu per l’ospitalità in questo pregiatissimo museo che al termine dei lavori mostreremo al presidente Squinzi e al presidente Pigliaru.


Ora prima di dare la parola al sindaco di Nuoro Andrea Soddu e al presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu per gli interventì introduttivi, vediamo un breve video realizzato dalla nostra Associazione per raccontare il tessuto produttivo e industriale della Sardegna centrale.
Grazie e buon lavoro.

 

SECONDA PARTE

Relazione del presidente Roberto Bornioli

 

1. Introduzione: presidenti, anniversario e aggregazione

 

Caro Presidente Squinzi, caro presidente Pigliaru, autorità, gentili ospiti, cari imprenditori, oggi è un giorno che non dimenticheremo. E ciò per la concomitanza di elementi che rendono la nostra assemblea pubblica di quest’anno un evento eccezionale.
Anzitutto per la contemporanea presenza del presidente Squinzi e del presidente Pigliaru che ringrazio di cuore. La loro partecipazione qui a Nuoro oggi è certamente un segnale forte di vicinanza e di incoraggiamento per il nostro territorio, un’area che ancora vive una situazione economica molto difficile, ma che ha tutte le potenzialità, la determinazione e le energie per ripartire.
A rendere speciale la giornata di oggi è anche un’altra circostanza. Fondata nel 1945 ad opera di Pietro Guiso Gallisay, che è stato il primo presidente, e da altri illustri imprenditori, Confindustria Sardegna Centrale festeggia quest'anno i settanta anni di attività. Questi sono stati decenni di grande passione imprenditoriale nel corso dei quali la nostra base associativa si è ingrandita e consolidata, resistendo con tenacia e coraggio, nonostante i recenti, difficilissimi, anni di recessione.

Infine oggi è l’occasione per ricordare il processo di aggregazione che la nostra associazione sta portando avanti con le Territoriali di Sassari e Oristano, che dovrebbe concludersi entro pochi mesi, e che porterà alla nascita di un'unica Organizzazione del Centro Nord Sardegna.
Sulla scia della riforma avviata da Confindustria a livello nazionale, le nostre associazioni hanno intrapreso la strada per unirsi con l’obiettivo strategico di garantire un futuro certo e autorevole alle nostre Organizzazione, senza che peraltro sia messa in discussione o alterata l’autonomia e la rappresentanza dei nostri territori e le istanze degli imprenditori associati.

 

2. Azioni innovative e Mosaico

In questi anni difficili è cambiato il mondo, ed è profondamente mutato anche lo scenario economico e sociale regionale e locale. Per adattarci ai profondi cambiamenti del tessuto industriale ed alle esigenze dei nostri imprenditori, la nostra Associazione si è fortemente impegnata, oltre che sui temi tradizionali, anche su una serie di tematiche innovative, peculiari del nostro territorio. E lo abbiamo fatto con forza, impegno e passione, nell’interesse primario delle imprese e del territorio.

Ecco allora le nostre battaglie sulle Zone interne, il sostegno a settori come agroalimentare e industrie culturali, e così anche il tema della valorizzazione dell’ambiente a fini turistici e produttivi. Ed ancora i continui interventi sulle aree industriali di Pratosardo e sul Distretto del marmo di Orosei, e la presenza assidua in Ogliastra.

Tra le nostre iniziative più significative voglio poi ricordare la costituzione del Contratto di Rete Gustosardegna tra 8 aziende agroalimentari del territorio che a giorni promuoverà una importante iniziativa a Expo’.

Vorrei anche ricordare il sostegno dato alle imprese nostre associate colpite dall’alluvione del novembre 2013 che ha devastato il centro nord Sardegna. Sono stati per noi momenti di estrema commozione, ma non le abbiamo lasciate sole, e tante sono state le nostre attività di sostegno. Perché Associazione significa anche solidarietà. Il sistema Confindustria regionale ha anche attivato una raccolta fondi che poi abbiamo destinato alle aziende colpite. Un grazie di cuore va alle tante imprese sarde che hanno aderito all’ìniziativa, mentre nulla è ancora arrivato dallo Stato.
La nostra azione più innovativa e ricca di soddisfazioni è stata quella di Mosaico, iniziativa itinerante per sostenere le aziende associate con dei focus sull’economia dei singoli territori. Attraverso Mosaico, abbiamo percorso i vari centri delle province di Nuoro e Ogliastra. Da Tortolì a Tonara, da Orosei a Fonni, da Siniscola a Lanusei, da Macomer a Nuoro.

Dodici eventi che hanno dato spazio alle proposte degli imprenditori e della nostra Associazione, in cui tanti esponenti politici dovevano ascoltare e poi rispondere con azioni concrete.

Con MOSAICO abbiamo raccontato la crisi devastante che ha colpito tutti i territori e tutti i settori produttivi, evidenziando anche le eccellenze imprenditoriali e i punti di forza del sistema produttivo e soprattutto le proposte per migliorarlo.

 

3. Le nostre battaglie per le imprese ed territorio

In questi 8 anni di grande crisi, (ma il fenomeno è ancora più antico), quando le imprese avrebbero avuto bisogno del massimo sostegno da parte dello Stato e della Regione, abbiamo registrato paradossalmente la loro massima lontananza. Più che di una politica del fare, costituita da azioni concrete ed incisive, abbiamo assistito a una politica degli annunci, distante dalle reali esigenze delle imprese.

La nostra Associazione non si è mai stancata di fare proposte e di rappresentare i gravi problemi con cui si confrontano le nostre imprese. Il più delle volte però la politica, incapace di decidere e di agire, non ha fornito risposte concrete.

Tra le nostre principali battaglie c’è senz’altro quella legata ai bandi per i Piani di sviluppo Locale-PFSL e i PIA, strumenti di agevolazione per gli investimenti delle imprese. Dopo un iter complesso durato 6 anni e una burocrazia esasperante sono state tantissime le aziende che hanno rinunciato all’investimento, mentre molte delle imprese risultate idonee in graduatoria sono ancora in attesa del via libera.


Altra nostra grande battaglia si è svolta in Ogliastra. Ormai da molti anni all’Ogliastra sono state assegnate risorse per la realizzazione di infrastrutture fondamentali per lo sviluppo di quel territorio. Si tratta di 280 milioni di euro per viabilità, porto, aeroporto, depuratore, area industriale, per il trasferimento delle aree Sarind al comune di Tortolì. Abbiamo denunciando con frequenza i ritardi e le mancanze, ma nonostante i ripetuti annunci della politica, poco finora è stato realizzato, nonostante il recente impulso dato dal Consorzio Industriale di Tortolì.


Su questi 2 temi fondamentali chiedo un intervento risolutivo del Presidente Pigliaru e della Giunta.


Entrambi i casi illustrati sono un esempio di inefficienza politica, che corre il rischio di essere sempre meno credibile, ma anche un esempio di insana burocrazia. Come sottolineato dal presidente Squinzi, “la burocrazia è il peggior nemico di chi fa impresa, perché è arrivata ad un punto tale che si auto immobilizza il paese, pertanto quella della semplificazione è la madre di tutte le riforme”.


Per questo apprezziamo tantissimo il processo di semplificazione burocratica e amministrativa avviato dal presidente Pigliaru, in itinere presso l’Assessorato all’Industria. Chiediamo però velocità di attuazione e provvedimenti realmente efficaci.

 

4. Scenari economici

Oggi è un’occasione importante anche per fare il punto sulla situazione economica regionale. A livello nazionale rileviamo numerosi segnali positivi, siamo usciti dalla recessione e sta migliorando il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, ma per affermare che è in corso una vera ripresa occorre attendere che ci sia un effettivo consolidamento. Per ora l’Italia cresce con gli zero virgola, anche per effetto di fattori esterni. Nella nostra regione invece, non si registrano gli stessi segnali positivi, e la situazione economica e delle imprese è ancora da allarme rosso.

Quest’estate è riemerso forte, all’attenzione della politica, il tema del Mezzogiorno, cui anche la Sardegna appartiene. Si è tornato a discutere sui divari territoriali che affliggono il sud: quantità e qualità dei servizi, dotazione infrastrutturale, formazione del capitale umano, qualità della PA, livelli di sicurezza.

Per intervenire su queste divergenze il governo sta elaborando un Masterplan per il Mezzogiorno. Confindustria ha rafforzato il suo impegno per il Sud, e ha presentato un pacchetto di proposte approvate durante il Consiglio Generale presieduto dal presidente Squinzi svoltosi a Taranto il 24 settembre scorso. Obiettivo primario di queste proposte è il sostegno alle imprese facendo leva sulla ripresa degli investimenti pubblici e privati.

Il presidente Pigliaru, ha doverosamente presentato al Governo un dossier da cui risulta che sull’intero sistema Sardegna pesa il divario dell’insularità, con costi stimati in 1,1 miliardi di euro all’anno.

Nella nostra isola la carenza di Infrastrutture, l’assenza del metano e i costi dell’energia, il non poter disporre di trasporti adeguati e competitivi, rendono il fare impresa una vera e propria corsa ad ostacoli, quasi un atto di coraggio estremo da parte degli imprenditori. Anche per effetto di questi gravi gap la Sardegna occupa solo la 168° posizione su 199 regioni europee per la facilità a fare impresa (indice di competitività secondo il Global Competitiveness Report 2013).

 

5. Le zone interne: i territori dimenticati

Da anni Confindustria denuncia, in tutti i modi possibile e quasi in solitudine, che nella Sardegna Centrale e nelle sue zone interne la situazione è ancor più critica rispetto al resto della Sardegna. Infatti alla crisi economica generale (Nuoro è la 5° provincia italiana più colpita dalla crisi) e ai deficit provocati dall’insularità che condividiamo con tutta la Regione, si sovrappongono una serie di ulteriori forti criticità. Vediamone alcune:
a) Stato e Regione da anni concentrano risorse e attenzioni verso i poli forti a nord e a sud dell'isola. È “l’effetto clessidra”: i piani di sviluppo, gli investimenti, le infrastrutture, i fondi europei vengono indirizzati prevalentemente verso poche aree regionali, lasciando agli altri territori solo le briciole. Nuorese ed Ogliastra restano ai margini delle strategie politiche ed economiche regionali e nazionali.
b) Nel nostro territorio e nelle principali aree industriali mancano infrastrutture e servizi essenziali. Manca il metano, a volte l'acqua e la banda larga. Strade, illuminazione, linee telefoniche e depuratori spesso sono carenti. Fatto 100 l’indice infrastrutture Italia, quello regionale vale 50, quello provinciale invece solo 20. Tante le nostre battaglie su questi temi a sostegno delle singole imprese.
c) Stato e Regione hanno in itinere importanti processi di riforma che potrebbero comportare un irreversibile smantellamento della pubblica amministrazione e dei servizi essenziali. Concordiamo con le razionalizzazioni e gli efficientamenti, ma non con tagli lineari che colpiscono scuola, sanità, uffici pubblici, presidi culturali e forze dell'ordine e che quindi si ripercuotono sulle imprese e sui cittadini.
e) Sette anni di recessione, la chiusura di tante aziende e la mancanza di prospettive lavorative hanno determinato una crisi senza precedenti, ma nella Sardegna Centrale si registra anche un preoccupante spopolamento delle zone interne. Rispetto al resto dell’isola la divergenza è pertanto economica e sociale ma anche demografica.

Siamo il Mezzogiorno della Sardegna, siamo i territori dimenticati. Se non si interviene subito si corre il rischio di arrivare ad un punto di non ritorno: si stima che nel giro di venti anni la diminuzione della popolazione provocherà sia un abbassamento dei livelli di reddito (che nelle aree interne calerà del 15% nel 2020), sia una contrazione del numero delle imprese (che saranno concentrate per il 70% sulle coste).

 

6. Progetto Sardegna Centrale e Z.I.

Visto il grande divario esistente tra la Sardegna Centrale ed il resto dell’isola, Confindustria dal 2013 ha maturato la convinzione che occorresse un Masterplan per i territori dimenticati. E ciò per difendere e promuovere con orgoglio quel tessuto produttivo vivo e vitale che ancora esiste nelle Sardegna Centrale. La risposta ai divari territoriali sono proprio le imprese.

Per questo la nostra Associazione ha elaborato due PROGETTI PER LA SARDEGNA CENTRALE E LE SUE ZONE INTERNE (uno per il Nuorese e l’altro per l’Ogliastra), presentati al Presidente Pigliaru a marzo 2014. Sono 6 gli assi di proposta principali: sostegno alle imprese, infrastrutture, industria della cultura, università e alta formazione, valorizzazione dell’ambiente a fini turistici e produttivi, decentramento.

I due documenti sono stati poi condivisi con le forze politiche economiche e sociali del Nuorese e dell’Ogliastra, dando l’avvio per l’elaborazione di due progetti di rilancio unitari che i due Territori hanno presentato al presidente Pigliaru nel corso delle visite ufficiali, a dicembre 2014 a Nuoro e ad aprile 2015 a Tortolì.

Il fatto politico significativo è che la Regione ha ufficialmente riconosciuto la straordinarietà della crisi della Sardegna Centrale, e deciso di stanziare delle risorse straordinarie per rilanciare il territorio.
Purtroppo i tempi si sono troppo dilatati. Nel Nuorese, dopo decine e decine di incontri dei Tavoli Tematici e della cabina di regia occorre ancora selezionare gli interventi prioritari. In Ogliastra, dopo un inizio promettente, i lavori hanno subito un rallentamento.

 

7. Il settore manifatturiero è strategico


Prima di avviarmi alle conclusioni vorrei sottolineare un altro punto a noi molto caro. Confindustria è per un’economia integrata, che punti su un mix equilibrato di tutti i settori produttivi. Ma non ci siamo mai stancati di evidenziare il contributo decisivo che il manifatturiero può dare alla crescita.

Perché è l’industria a creare i posti di lavoro più qualificati e meglio retribuiti e la maggior parte degli investimenti in ricerca e innovazione. L’export europeo e italiano deriva per l’80% dall’industria e ogni posto di lavoro nel manifatturiero permette di crearne fino ad altri due nel settore dei servizi. Noi siamo per un nuovo modello di industria, innovativo, sostenibile e compatibile con l’ambiente.

La politica industriale è tornata al centro dell’agenda di molti governi ed anche il presidente Renzi ha recentemente dichiarato che per il Governo il consolidamento e lo sviluppo del manifatturiero è una priorità. Come non ricordare che l’Italia è la 2° potenza manifatturiera in Europa e la 5° al mondo.

Solo pochi giorni fa manifestazioni del Cersaie (ceramica), Marmomach (marmo) e Emo (macchine utensili) hanno celebrato ancora una volta il made in Italy e l’export italiano nel mondo. Al Marmomach erano presenti anche le aziende del marmo di Orosei. Agricoltura e turismo, pur importanti, non bastano da soli a garantire occupazione e crescita. Siamo convinti che anche in Sardegna occorra, a cominciare dal Piano Regionale di Sviluppo, attuare concrete politiche industriali.

Ma oggi denunciamo anche che ormai è largamente diffusa una cultura anti-industriale che a dire il vero ormai riguarda non solo il settore industria, ma anche quello turistico, ambientale, edilizia e delle infrastrutture pubbliche. Ormai a tantissime iniziative imprenditoriali si contrappongono i comitati del no a prescindere. La saldatura tra questa cultura anti-impresa e la burocrazia comporta un mix esplosivo che ostacola le imprese e danneggia l’economia. Alla politica il compito di intervenire tramite le semplificazioni normative e con il coraggio delle scelte.

 

8. Considerazioni conclusive e proposte

Mi avvio ora alle conclusioni. Abbiamo consegnato al presidente Pigliaru un documento contenente le nostre proposte e su queste ci piacerebbe poterci confrontare con la Giunta e sapere cosa ne pensa. Che proposte abbiamo presentato? Non le elenco certo tutte, perché sono tante, ma ne enuncio alcune tra quelle più significative.

1. Fiscalità di vantaggio La pressione fiscale sulle imprese è insostenibile. Il presidente Squinzi poche settimane fa ha dichiarato di fare un tifo disperato per chi abbassa le tasse e noi concordiamo.Proponiamo la fiscalità di vantaggio per la Sardegna Centrale sul modello Sulcis. E chiediamo che la Giunta ripristini il taglio dell’irap per le imprese sarde, ridotto durante la Finanziaria regionale 2015.

2. Manifatturiero e politiche industriali Nel dossier che abbiamo consegnato al presidente Pigliaru sussiste uno dettagliato capitolo sui temi dell’industria, contenente le criticità del settore e le nostre proposte per superarle. Ci riferiamo ai comparti del marmo, agroalimentare, chimica-energia, gomma cemento, metalmeccanico. Attenzione, si tratta di settori caratterizzati da rilevanti vantaggi comparati, e di aziende che vogliono fare investimenti importanti. Non chiediamo soldi, ma infrastrutture di base, tempi certi per le istruttorie relative agli incentivi per le imprese, tempi certi per le autorizzazioni ambientali, attenzione e sostegno politico.

3. Sul tema energia: bene la decisione di lasciare il Galsi, bene la scelta del GNL, ma abbiamo un disperato bisogno del metano, occorre la massima velocità. La mancanza del metano costa 550 milioni di euro anno alla Sardegna e ai sardi. E nel frattempo , come misura compensativa la Regione deve fare pressing per ottenere dal Governo la proroga dei regimi di essenzialità e superinterrompibilità.

4. Piano infrastrutture Bene ha fatto la Giunta Regionale ad attivare un mutuo di 700 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture, utile anche per far ripartire l’economia. Noi però chiediamo che la Regione, eseguito un monitoraggio sulla situazione infrastrutturale del Nuorese, realizzi velocemente un Piano Infrastrutture, stabilendo le priorità (ad iniziare dalla banda larga), e stanziando poi le necessarie risorse. Per l’Ogliastra chiediamo un impegno straordinario affinché i 280 milioni di euro da anni stanziati vengano spesi e le infrastrutture realizzate.

5. Edilizia: piano casa e alberghi Dal 2008 il comparto edile ha perso un terzo della forza lavoro, 22mila addetti, di cui ben 6mila nel primo semestre del 2015. Chiediamo pertanto di rivedere le norme in materia urbanistica ed edilizia. Con il vecchio Piano casa infatti si era dato ossigeno al settore. Proponiamo inoltre di rendere meno rigidi i vincoli sull’ampliamento delle strutture ricettive nella fascia 0-300 metri, misura che avrebbe effetti benefici sul turismo.

6. Zone interne Gli interventi previsti dalla Regione per le zone interne, in linea con le strategie europea e nazionale, e come enunciato anche nel Documento Programmazione Unitaria per la spendita dei fondi UE, nonché nel Piano Regionale Sviluppo, siano realmente realizzati. Ad esempio, i progetti del trenino verde e quello pilota della Barbagia Mandrolisai.
Inoltre proponiamo che la Regione attui anche concrete politiche di decentramento e di riequilibrio territoriale. A tal fine chiediamo l’apertura della scuola forestale a Nuoro, ma anche il trasferimento dell’Ente Foreste e dell’Assessorato Regionale Ambiente. Le zone montane, l’acqua e le foreste sono soprattutto ubicate nella Sardegna Centrale, pertanto queste misure sarebbero ampiamente giustificate da un punto di vista politico ama anche sostanziale.

7. Progetti rilancio Nuoro e Ogliastra Dopo l’importante lavoro di progettazione e di condivisione portato avanti dalle forze del Territorio e dalla Regione, chiediamo che si arrivi immediatamente a conclusione, definendo anzitutto le specifiche scelte progettuali. La Regione deve quantificare l’entità delle risorse straordinarie assegnate al Territorio, che devono essere congrue. Obiettivo primario è arrivare velocemente alla firma dei due Accordi di programma con la Regione. Su questi progetti ci siamo tutti fortemente impegnati, ci abbiamo messo la faccia, e il loro buon esito è indispensabile per il Territorio.

Abbiamo fatto le nostre proposte. Come vedete non è nostra intenzione lamentarci. L’obiettivo fondamentale è far ripartire le imprese, mettendole nelle condizioni di stare sul mercato e di competere ad armi pari.
Il nostro atteggiamento nei confronti della Giunta è chiaro: non faremo sconti, ma siamo e saremo anche collaborativi e costruttivi, riconoscendo anche, come abbiamo fatto oggi, le azioni positive che saranno messe in campo. Chiediamo però di essere ascoltati e consultati, perché abbiamo un disperato bisogno di crescere e vogliamo contribuire al rilancio.
Al presidente Pigliaru chiedo di ascoltarci e di coinvolgerci, così come gli chiedo di dare risposte alle nostre proposte odierne.

Grazie a tutti per l’attenzione

 

TERZA PARTE

Intervento conclusivo

 

Ringrazio ancora di cuore il presidente Giorgio Squinzi per essere qui, gli faccio i complimenti sul suo bel discorso. Naturalmente anche per lui l’omaggio della Ilisso e dei nostri prodotti agroalimentari della rete “Gusto Sardegna”. Abbiamo parlato dei nostri ex presidenti e voglio ricordare con un applauso un’altra figura che per motivi di salute non è qui, ma sarebbe stato felicissimo di esserlo: Remo Berardi. Voglio ringraziare anche il Liceo Scientifico Pira di Siniscola, che diffonde la cultura di impresa, col quale abbiamo un sodalizio importante. Ringrazio tutti i nostri sponsor.

Voglio dire solo una breve battuta sull’intervento del presidente Pigliaru. Come non condividere tutte le cose che sono state dette, alcune di queste le avevo anticipate anche io riconoscendo le buone iniziative che sono state messe in campo, che non sono poche devo dire la verità.

Però il problema è sempre lo stesso, lo abbiamo visto in tutti i nostri convegni, da parte della politica c’è difficoltà a dare delle risposte sulle domande che gli vengono poste. Oggi qualcosa è stato detto, ad esempio sul decentramento, ma su altre questioni non c’è stata interlocuzione. E’ il problema della politica di oggi che se vuole essere vicina a imprese e cittadini deve essere in grado di rispondere e coinvolgere. E’ questo l’appello che mi sento di fare, perché è un aspetto che manca e questo mina il rapporto di fiducia.

Se c’è una persona che consideriamo onesta e capace è proprio il presidente Pigliaru quindi io sono sicuro che nelle prossime settimane – soprattutto a partire dal Piano di Rilancio del Nuorese e dell’Ogliastra - queste risposte arriveranno. Bisogna avere fiducia soprattutto nelle persone che sono capaci, competenti e serie. Io questo glielo riconosco in pieno. Noi dal canto nostro continueremo a fare pressing, continueremo a fare le nostre azioni, continueremo a porre domande e a fare proposte. Noi non vogliamo solo lamentarci, per il Mezzogiorno è stato detto a qualcuno “ah, ma vi state sempre lamentando, siete dei piagnoni”, noi non vogliamo essere piagnoni, noi vogliamo essere propositivi. E ci piacerebbe avere delle risposte, anche negative.

Noi continueremo su questa linea, sia sulla questione del Piano di Rilancio del Nuorese e dell’Ogliastra, dove ci impegneremo allo stremo. Sia sulla riforma degli Enti Locali che per questo territorio potrebbe voler dire tanto in senso positivo e in senso negativo.

Vi ringrazio tutti per la presenza.

 

 

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