Confindustria presenta il Dossier infrastrutture in Ogliastra

«L'Ogliastra, fanalino di coda in Italia per dotazione infrastrutturale, attende da anni il completamento di opere strategiche la cui mancata realizzazione mortifica lo sviluppo di tutto il territorio. Chiediamo che si aprano subito i cantieri per le opere promesse». Questo l'appello del presidente Bornioli che ieri nel corso di una conferenza stampa a Tortolì ha presentato il "Dossier infrastrutture in Ogliastra".  

Il Dossier illustra i risultati di un'indagine realizzata dall'Associazione che nei mesi scorsi ha chiesto agli imprenditori ogliastrini quali fossero le opere prioritarie di intervento su tre temi principali: 1) reti stradali e portuali; 2) reti telematiche e telefoniche; 3) reti energetiche, idriche e rifiuti. Sulla base delle indicazioni date dalle imprese, Confindustria ha stilato tre classifiche che sintetizzano in modo efficace quali sono - per ogni tipologia infrastrutturale - le opere prioritarie per le imprese.

«A cominciare dal completamento della SS 125 la lista delle incompiute e delle priorità è lunga - ha sottolineato il presidente Roberto Bornioli che ha ribadito la necessità che le istituzioni regionali si occupino dell'Ogliastra, territorio in fortissima difficoltà». Il Dossier indica – in ordine di preferenza – le priorità segnalate dagli imprenditori intervistati. I questionari si sono focalizzati su tre temi principali: 1) reti stradali e portuali; 2) reti telematiche e telefoniche; 3) reti energetiche e ambientali.

«Per quanto riguarda la rete viaria - ha spiegato Bornioli - gli imprenditori segnalano tra le prime cinque priorità, in ordine di preferenza: 1) il completamento della SS 125; 2) il potenziamento e la manutenzione del porto di Arbatax; 3) la riapertura dell'aeroporto di Tortolì; 4) il completamento della SS 389 Nuoro-Tortolì; 5) la realizzazione della Trasversale Tortolì-Oristano. Sul fronte delle reti telematiche e telefoniche, invece, i primi cinque interventi da realizzare sono, in ordine di preferenza, il cablaggio in fibra ottica, la copertura GSM delle zone d'ombra, il potenziamento delle linee adsl, la copertura wi-fi e il rifacimento e la manutenzione delle linee telefoniche. Sul tema delle infrastrutture energetiche e ambientali, gli imprenditori chiedono, in ordine di preferenza, il potenziamento delle reti elettriche in media e alta tensione, il potenziamento degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, l'adeguamento dei depuratori e delle reti idriche, la fornitura del gas e la realizzazione del gasdotto che distribuisca il metano in modo capillare nel territorio».

«Dall'indagine sono emersi alcuni casi eclatanti di imprese - continua Bornioli - la cui situazione resta ben al di sopra del livello di guardia, all'interno di aree industriali e produttive che nella maggior parte dei casi risultano "abbandonate da Dio e dagli uomini". Nonostante le ripetute denunce, alcuni siti sono privi delle infrastrutture più elementari: le strade interne sono disconnesse e pericolose, in molti tratti prive di illuminazione; in alcuni casi mancano reti idriche e depuratori funzionanti e attivi; gli impianti elettrici sono inadeguati; le reti telematiche e telefoniche sono obsolete e mal funzionanti. Eppure a fronte di una situazione gravissima le risorse dell'ultima Intesa Generale Quadro Stato-Regione destinate all'Ogliastra sono appena il 7% di quelle stanziate a livello regionale - spiega Bornioli. Al di là della SS 125 in questo territorio non si programmano opere strategiche. L'attuazione di un Piano delle infrastrutture - come chiesto da Confindustria alla Regione nel Progetto per la Sardegna centrale - è dunque fondamentale».

A preoccupare è anche lo stato di abbandono in cui versa l'area industriale di Tortolì - la cui situazione è stata illustrata dall'imprenditore Franco Ammendola. «L'area in totale abbandono - ha spiegato Ammendola -. Le strade sono dissestate e prive di illuminazione e di cartellonistica; non si fa manutenzione e molte aree sono soggette a continui allagamenti in caso di pioggia; mancano le cabine di trasformazione dalla media alla bassa tensione e le aziende con consumi maggiori di 100 MW sono costrette a dotarsi di cabine proprie. Non va meglio per quanto riguarda le reti telefoniche e telematiche obsolete e mal funzionanti». Le gravi carenze del porto di Arbatax sono state invece illustrate dall'imprenditore Salvatore Nieddu: «Sono necessari importanti lavori di manutenzione e messa in sicurezza: il porto è un'infrastruttura strategica per il nostro territorio eppure è abbandonato a se stesso e sottoutilizzato per le enormi potenzialità».

In stato di grave abbandono anche molte aree PIP del territorio. «A Villagrande Strisaili per esempio siamo senza depuratore consortile, dopo 12 anni ancora scollegato dalla rete» - ha spiegato Salvatore Carta, responsabile dello stabilimento Amalattea di Villagrande, importante azienda del settore agroalimentare leader in Italia nel comparto dei prodotti caprini. «Non ci è garantito l'approvvigionamento idrico - ha continuato Carta - e la fornitura elettrica è spesso soggetta a balzi di tensione che mandano in tilt i trasformatori. La strada di accesso all'area produttiva è completamente dissestata tanto che risulta intransitabile dai mezzi pesanti, problema che causa enormi problemi alle aziende sia nei rapporti con i fornitori sia con i clienti. Siamo un'azienda importante che opera in un comparto strategico per il territorio. Abbiamo 58 dipendenti escluso l'indotto e l'azienda ha intenzione di investire ancora. Ma senza adeguati e tempestivi interventi sul fronte delle infrastrutture sarà difficile per l'azienda continuare a investire in questo territorio. Nonostante le ripetute denunce e segnalazioni, il Comune non è mai intervenuto per ripristinare la viabilità tanto che le imprese sono state costretta a intervenire a proprie spese per provvedere a una sistemazione almeno transitoria della strada».

«Nell'area PIP di Lanusei - spiega l'imprenditore Simone Ferreli - non ci sono più lotti disponibili per ampliamenti aziendali e nuovi investimenti produttivi. Nel nostro territorio ci sono imprenditori capaci che hanno voglia di fare e rischiare, devono però essere messi nelle condizioni di poterlo fare. Lo stato delle nostre infrastrutture è così precaria che mancano le condizioni per operare bene».

Non va meglio nell'area produttiva di Tertenia, anche lì mancano lotti per nuovi insediamenti e nell'area PIP di Ilbono con strade dissestate che necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza. L'area PIP di Talana invece risulta essere sprovvista della rete idrica industriale. Le aziende insediate nell'area PIP di Ulassai segnalano carenze nei servizi di raccolta e gestione rifiuti, nella depurazione delle acque reflue nonché nelle forniture elettriche e idriche e per quanto riguarda l'illuminazione pubblica dell'area.

«Ciò che colpisce è che queste gravi disfunzioni sono state ripetutamente segnalate dalle imprese e dalla nostra Associazione in tutti i modi possibili - ha concluso Bornioli - Ma spesso nessuno ente ha mai raccolto gli appelli, nessuno dà mai risposte concrete e risolve i problemi. Le imprese vengono dimenticate, le carenze persistono e la situazione continua a peggiorare».

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Relazioni Esterne
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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