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Industria 4.0
- Venerdì, 23 Giugno 2017 11:43
- Scritto da Francesca Puddu
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Innoviamo il futuro
Automazione e digitalizzazione in azienda
Sfide e opportunità dell'Industria 4.0
All'evento - introdotto e coordinato dal presidente dell'Associazione Roberto Bornioli - hanno partecipato il presidente della Piccola Industria di Confindustria Sardegna Giovanni Bitti, gli imprenditori Lorenzo Sanna di Macomer e Mario Pinna di Nuoro. A tracciare il quadro tecnico sugli strumenti finanziari e agevolativi a disposizione delle imprese è stato il professionista Francesco Murroni di Tortolì. In rappresentanza dell’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras ha partecipato il Capo di gabinetto Simone Atzeni. È intervenuto in video-conferenza il presidente della Piccola Industria di Confindustria Alberto Baban.
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
GLI INTERVENTI
APERTURA DEI LAVORI - SALUTI E INTRODUZIONE
ROBERTO BORNIOLI
Presidente Confindustria Sardegna Centrale
Buongiorno a tutti, saluto e ringrazio tutti presenti. Vorrei presentarvi e ringraziare i relatori della giornata: è in collegamento via Skype il presidente della Piccola Industria Alberto Baban; Simone Atzeni il capo di Gabinetto dell’Assessorato all’Industria, Giovanni Bitti presidente della Piccola Industria Sardegna, Francesco Murroni al quale abbiamo affidato l’intervento di natura tecnica e poi le testimonianze aziendali da parte degli imprenditori: Lorenzo Sanna della Foi aziende del settore agroalimentare attiva nell'area industriale di Macomer e Mario Pinna, titolare dell'azienda Taulara di Pratosardo. Ringrazio per la partecipazione in questa giornata anche una rappresentanza delle classi dell’ITS Fondazione Sardegna di Macomer accompagnate dal Preside professor Raffaele Franzese.
Questo evento è inserito nell'ambito del Progetto Impres@, un’iniziativa itinerante ideata e realizzata dalla nostra Associazione con il sostegno della Camera di commercio di Nuoro e ha l’obiettivo di promuovere le imprese della Sardegna Centrale e il suo territorio. La giornata di oggi è dedicata alle tematiche dell'innovazione e dell'Industria 4.0: puntare sull’innovazione tecnologica e adattare i modelli organizzativi ai nuovi scenari è fondamentale per competere nei mercati ed è indispensabile che le imprese siano attrezzate. È fondamentale capire le grandi trasformazioni in corso e conoscere le opportunità date dalle nuove tecnologie dell’Industria 4.0. Questi sistemi sono oggi disponibili a costi più bassi e la loro implementazione in azienda è sostenuta da importanti incentivi fiscali. Stiamo parlando di sistemi digitali, come per esempio, software, sensori, connessioni wireless, stampa 3D, e nuovi processi produttivi e organizzativi. Grazie a queste tecnologie, le fasi di produzione saranno guidate dalla gestione, dall’analisi e dall’uso intelligente di elevate quantità di dati, dall'uso di sistemi di intelligenza artificiale, robotica e molto altro. Sono tecnologie che coinvolgono non più soltanto le grandi realtà industriali ma soprattutto le piccole e le medie imprese che anche attraverso il Piano Industria 4.0 hanno l’opportunità di investire in sistemi digitali che possono rendere l’azienda più efficiente e competitiva. Attivato a marzo scorso, il programma di agevolazioni del Governo è stato fortemente richiesto da Confindustria proprio facilitare per gli investimenti e stimolare una maggiore produttività nelle aziende, anche in quelle più piccole. Ciò anche sulla scia di quanto accade in altri Paesi, come Stati Uniti, Francia e Germania che hanno già adottato provvedimenti a sostegno dell’innovazione digitale nelle PMI
All'interno del progetto, la nostra Associazione ha deciso di coinvolgere – insieme alle imprese - anche le scuole, in particolare le classi 4^ e 5^ dell’Istituto Tecnico Alessandro Volta di Nuoro dell’indirizzo Istituto Industriale e l’IPSIA. Con loro abbiamo svolto quattro tour aziendali, visitando alcune importanti realtà imprenditoriali del nostro territorio, di eccellenza, aziende che hanno già fatto o hanno intenzione di avviare interventi nell’ambito delle tecnologie innovative: Antica Fornace Villa di Chiesa e Tirrenogas nell'area industriale di Bolotana e le aziende dell'area industriale di Siniscola, Buzzi Unicem e Sarflex.
La giornata di oggi è interamente dedicata ai temi dell’industria 4.0, dell’innovazione, dell’automazione, della digitalizzazione. Queste tecnologie sono le scommesse del futuro. Si parla di 4^ rivoluzione industriale, e quella che è in corso è una rivoluzione vera e propria perché cambiano i processi produttivi e si innalza la qualità media della vita. Questa rivoluzione industriale è fondamentale per le imprese e per la nostra società.
Nell'ambito dell'iniziativa abbiamo voluto inserire uno spazio informativo, un corner informativo a disposizione delle imprese interessate a utilizzare gli strumenti previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 e non solo. Vi ringrazio per l'attenzione. Lascio ora la parola a Giovanni Bitti, presidente della Piccola Industria di Confindustria Sardegna.
GIOVANNI BITTI
Presidente Piccola Industria Confindustria
La prima rivoluzione industriale si sviluppa alla fine del 18° secolo con l’utilizzo di macchine azionate con l’energia elettrica e a vapore. Con la seconda rivoluzione industriale si sviluppa la produzione di massa attraverso l’utilizzo della catena di montaggio si svolge all’inizio del 20° secolo. La terza grande trasformazione nei modi di produzione si sviluppa con l’introduzione dei robot e dei computer e ITC per automatizzare ulteriormente la produzione ai fine degli anni 70. La quarta rivoluzione industriale la stiamo vivendo noi oggi, e consiste nella connessione tra sistemi fisici e digitali, nell’utilizzo di macchine intelligenti collegati ad internet.
Industria 4.0 come occasione per ripartire Per industria italiana, costituito soprattutto da piccole e medie industrie, lo sviluppo di industria 4.0 rappresenta la strada per recuperare competitività. La trasformazione digitale modifica radicalmente il modo di fare impresa e impatta su tutta la filiera produttiva, dai processi produttivi ai rapporti di fornitura alla logistica al magazzino. Industria 4.0 rende le nostre aziende più efficienti e capaci di intercettare le richieste dei mercati consentendo persino di prevederle. Per le piccole e medie imprese è una grande occasione per ripartire e recuperare competitività. Certo, servono investimenti, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione. Occorre riorganizzare i processi produttivi e stare attenti ai mercati in continua evoluzione. Il principale obiettivi per cui Confindustria ha dialogato con l’esecutivo è stato di creare un sistema per l’innovazione e la ricerca che consenta di aumentare il potenziale innovativo di tutto il sistema produttivo. (continua)
* Leggi l'intervento integrale in allegato
ALBERTO BABAN
Presidente Piccola Industria Confindustria
Vi ringrazio per avermi invitato anche se via etere ma del resto siamo nella 4^ rivoluzione industriale, quella delle connessioni, quindi è più giustificato il fatto che siamo presenti anche in questo modo. La 4^ rivoluzione industriale è una grandissima opportunità e mentre, forse, noi siamo concentrati e abbiamo l’idea che questa rivoluzione sia solo tecnologica, in realtà sta emergendo un cambiamento radicale di tutto il mondo.
La fase di globalizzazione sta emergendo e che ci sta ponendo di fronte a un cambiamento non solo delle produzioni ma soprattutto del consumo e dei consumatori. Cerco di costruirvi qualche esempio: uno dei protagonisti assoluti dei primi anni 2000 è sicuramente stato un continente che prima di quel tempo, probabilmente non era così presente, si chiama Cina e attualmente è diventato in più grande produttore mondiale di hi-tech ed è un paese che nei prossimi 5 anni stima di importare 8 mila miliardi di dollari di merce in più. è una paese che avrà 700 milioni di viaggiatori in più e che oggi già incide per il 30 % della crescita mondiale globale.
Questo nuovo attore dell’economia globale ha cambiato molte regole del gioco, e soprattutto la dinamica e la dimensione del mercato. Questa idea della dimensione di mercato è proprio un primo pilastro che ci deve far comprendere che così il 4.0. Mentre prima sembravano ambienti così distanti e lontani, oggi grazie al mondo delle tecnologie e alle connessioni, non lo sono più. L’elemento di novità è che questo grande bacino di utenza, con l’utilizzo delle tecnologie diventa un mercato accessibile a tutti e quindi l’idea di riuscire a comprendere che quello che si produce non ha più limiti – se non quello dell’accettazione del mercato - è la vera dimensione della 4^ rivoluzione industriale. Questo modello di interazione tra macchine che dialogano tra di loro e scambiano dati, sta definendo un nuovo mercato.
Il superamento del livello di numero di macchine interconnesse rispetto a quello che già conosciamo (quello dei telefoni) in realtà sta definendo un enorme nuovo mercato. Che cosa si venderà? Si venderà la macchina meccatronica, d’automazione fatta in Italia, oppure oltre la macchina saremo in grado di vendere la connessione tra i dati e quello che può trasmettere la macchina (es. la manutenzione preventiva, i dati sulla produttività, i dati sul rischio del funzionamento della macchina e tutti i dati che riguardano la sua vita produttiva)? Una mole di dati enorme che diventeranno un mercato. Non esisterà più limite tra manufatto e servizi. Da una parte abbiamo il grande pilastro della DEMOGRAFIA: l’utenza, i nuovi consumatori che comprano in una maniera assolutamente diversa.
Il caso emblematico è quello di Amazon che racchiude il 70 % di tutta la nostra economia italiana quotata in borsa, ed è un’azienda che è partita vendendo su e-commerce dei libri e che adesso è diventata un’azienda che ha 300 milioni di utenze. Vende prodotti, non costruisce prodotti ma scambia dati e interagisce con il consumatore che si abitua a comprare quel prodotto/servizio su internet.
È un consumatore 4.0. Bisogna fare attenzione, sicuramente, sull’evoluzione delle tecnologie ma forse bisogna fare ancora più attenzione sull’evoluzione del mercato nella sua dimensione e nel cambiamento del consumatore (come e dove compra).
Un esempio molto interessante per la Sardegna è la rivoluzione nei sistemi di booking degli Hotel. Pensate che Airbnb oggi è il più grande possessore di stanze al mondo, senza averle di proprietà (ne ha più di 650.000 ) mentre tutti i leader delle catene alberghiere arrivano a 630.000 circa.
Airbnb ha puntato sul nuovo modello di interazione del consumatore, che ha capito cosa voleva il consumatore. Credo sia necessario costruire una cultura sul 4.0. La rivoluzione 4.0 ci può vedere protagonisti perché fortunatamente il brand Made in Italy è ancora molto forte, il riconoscimento delle nostre produzioni e delle nostre capacità sono note a tutto il mondo, noi però dobbiamo costruire questo modello culturale diverso con l’imprenditore e per l’impresa. Dobbiamo raccontare in maniera diversa la nostra azienda.
Saranno interessate da questa rivoluzione tutte quelle aziende snelle, veloci, che comprendono i cambiamenti. Sono assolutamente convinto che ci sia un’opportunità enorme per le imprese del nostro paese. Adesso tocca a noi riuscire a comprendere come interagire con questo enorme mercato: con l’utilizzo delle nuove tecnologie, con un racconto diverso, con una volontà di riuscire ad imparare continuamente. Queste occasioni sono preziosissime perché ci mettono a confronto, ci fanno conoscere esperienze di eccellenza e di successo. Grazie alla Confindustria per l’invito, collaboriamo assieme per far capire ai nostri imprenditori che cos’è la 4^ rivoluzione industriale.
LE TESTIMONIANZE DEGLI IMPRENDITORI
MARIO PINNA
Taulara - Pratosardo
Taulara S.r.L. oggi attiva a Pratosardo prende nome dalla bella isola di Tavolara, nel golfo di Olbia, in quanto cominciò ad operare nel 2000, ad Agrustos, frazione di Budoni. Inizialmente, in collaborazione con una importante impresa nazionale, Taulara forniva servizi di back office e front office. I nostri soci digitalizzavano il flusso dei documenti cartacei provenienti da alcune delle principali società telefoniche, assicurative, e di altro genere. Taulara riceveva le immagini attraverso la rete, le indicizzava, rendendole ricercabili in un sistema di visualizzazione e le processava ulteriormente in base a tipologie, funzioni, e servizi.
In quella fase gli operatori erano circa ottanta. A quell'epoca, le aziende committenti (Telecom, Omntel, varie assicurazioni, già allora, avevano chiare le economie e l’efficienza derivanti dalla gestione digitale dei loro dati.
Nel contempo Taulara costituì anche una divisione per offrire servizi di gestione informatizzata documentale verso le PP.AA. e i privati. Fu un’esperienza interessante per l’ottima risposta, specie da parte dei Comuni: digitalizzazione e gestione informatizzata della documentazione corrente, pratiche degli uffici tecnici, progetti di oo.pp., registri di stato civile. E ancora: ordinamento degli archivi storici e gestione informatizzata dei documenti di maggior pregio: un grande patrimonio di informazioni su come era la vita nei nostri centri tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: l’identità di cui nei convegni andiamo tanto orgogliosi!
Avevamo iniziato a recuperare questo patrimonio, persino con cantieri di lavoro per giovani disoccupati e a renderlo consultabile liberamente on line con accesso dai siti dei comuni committenti: potete averne qualche esempio visitandone qualcuno dal nostro sito: www.taulara.com
Poi è arrivata la grande gelata finanziaria a danno degli enti locali e tutto si è quasi fermato. Contestualmente la Regione ha azzerato le risorse di bilancio già esigue negli anni precedenti.
Oggi gran parte di quel patrimonio si va sbriciolando nell’umidità dei seminterrati, dimenticato e inaccessibile. Nel 2006 Taulara fu trasferita a Nuoro, assumendo come proprio core business quello di fornire ad enti ed aziende servizi di gestione del patrimonio documentale fisico e digitale.
Chiarisco: ogni Istituzione o Azienda o Libero Professionista si trova oggi a gestire i propri dati in parte in formato cartaceo e in parte digitale. Tale dualismo rischia di protrarsi per molti anni perché una massa imponente di dati è su carta.
E non c’è neppure da illudersi che i dati su carta invecchieranno presto e si potrà mandarli al macero: le procedure di scarto sono complesse e molti documenti sono a conservazione illimitata, ad es. le cartelle cliniche, altri documenti hanno valenza storica sono tutelati dal Codice dei Beni Culturali. In quegli anni ci siamo posti proprio il problema di quali soluzioni offrire per unificare la gestione delle due tipologie di archivi, uno cartaceo che viene da lontano e sopravvive e uno digitale che cresce ogni giorno (continua)
* Leggi l'intervento integrale in allegato
LORENZO SANNA
Foi - Macomer
La FOI nasce nel 1997 ed è ora parte del gruppo Auricchio che ha sede legale a Cremona e sede operativa a Macomer. Noi esportiamo in tutto il mondo soprattutto negli Stati Uniti e nel New Jersey dove la FOI è proprietaria di un importatore. Parto dall’esperienza dell’azienda Foi per darvi un’idea di ciò che significa industria 4.0 per un’impresa. Che cosa vuol dire per noi Industria 4.0. Oltre alla sede centrale l’Auricchio comprende 5 siti produttivi, la Foi a Macomer e altre due società in Italia e un’altra all’estero.
Ogni azienda aveva un sistema operativo a se stante. Nel caso della Foi, un vecchio sistema ancora basato sul programma DOS. Da qualche tempo c’è la necessità di uniformare tutte le procedure. Inizialmente pensavamo di ammodernare i vecchi sistemi già presenti, collegandoli con piattaforme esterne. Oggi, grazie alla presenza delle tecnologie dell’industria 4.0 il gruppo ha deciso di fare il grande salto e ha spinto verso un’unica piattaforma con tutti i sistemi interconnessi. Certo, fare il salto non è facile per chi ha già trenta di lavoro alle spalle. E il salto lo stiamo facendo con il supporto di una società che è tra le prime a livello mondiale in questo settore. Le modalità di lavoro del vecchio sistema operativo saranno completamente stravolte.
Partiremo presto con il sistema operativo unico per tutte le aziende che lavorerà in multilingue. Questo sistema ci darà tantissime possibilità, nel nostro caso che lavoriamo nel settore agroalimentare, ci permetterà di offrire un prodotto molto più garantito per l’utenza. Oggi, non c’è interconnessione tra gli scaffali e il sistema, occorre quindi digitare manualmente numero di lotto, e altre informazioni sul prodotto. Questa modalità implica la possibilità di errore. Con l’industria 4.0 sarà possibile un nuovo sistema operativo che consenta il collegamento tra lo scaffale e il sistema operativo stesso. Il dialogo è bidirezionale e non prevede avanzamenti se non c’è aderenza tra tipo di lotto e altre informazioni. Se c’è un minimo errore non ti consente di andare avanti.
Questo porterà un risparmio enorme in termini di tempo, qualità del prodotto e reputazione aziendale, riducendo al minimo le possibilità di errore. Un errore o un danno in una forma compromette la garanzia di un intero lotto che equivale a 800 forme. Con un notevole danno economico e di immagine. Abbiamo avuto la presentazione ufficiale qualche giorno fa, e devo dire la verità che mi sono un po’ spaventato. È un sistema che modifica il nostro modo di lavorare e offre varie funzioni, possibilità, permette la tracciabilità della singola forma, e tanto altro.
Mi sono reso conto che il salto più grosso da fare non è tanto nel sistema operativo e tecnologico ma è di tipo culturale. Il salto dovremmo farlo anche e soprattutto nella nostra testa. Ho visto tanti neolaureati che in due secondi riescono a capire quali siano le enormi potenzialità che queste tecnologie sono in grado di offrirci. A chi ha più esperienza e ha più anni di lavoro alle spalle, viene più difficile capire che cosa si può fare e quali siano le potenzialità di queste tecnologie. Ciò che ho detto ai miei colleghi è che per sfruttare a pieno le caratteristiche di queste tecnologie dobbiamo sognare e pensare in grande. Se non cambiamo la testa non riusciamo a farlo.
IL PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0
FRANCESCO MURRONI
Intervento tecnico
Il Piano Industria 4.0 è lo strumento con il quale il Governo ha voluto incentivare il sistema economico industriale, in modo da indirizzarlo verso le opportunità della quarta rivoluzione industriale. Il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l'innovazione e la competitività. Ciò è avvenuto potenziando e prorogando misure già operanti e attraverso nuove misure.
Nel corso dell'intervento sono stati approfonditi i dettagli tecnici delle misure contenute nel Piano nazionale Industria 4.0 che contiene una serie di misure fiscali per l'innovazione e la competitività. In particolare:
INNOVAZIONE
1) Super e Iper Ammortamento;
2) Credito d'imposta R&S;
3) Nuova Sabatini;
4) Patent Box;
5) Start up e PMI innovative
COMPETITIVITA'
1) Fondo di Garanzia;
2) ACE (Aiuto alla Crescita Economica);
3) IRES, IRI e contabilità per cassa;
4) Salario di produttività
SCENARI FUTURI
ROBERTO CAPELLI
Deputato
La commissione attività produttive della Camera dei Deputati di cui faccio parte si è occupata negli ultimi 8 mesi del programma di sviluppo dell’industria 4.0. Abbiamo sentito il mondo in audizione: dalla Corea alla Cina fino all’India. La Cina è sicuramente importante, ma l’India ha dato molto di più e ci sta portando, poi, al passo successivo: si è parlato dell’ingresso della robotica in tutta la nostra vita: uno tra i tanti esempi è quello delle automobili.
Ormai più che lo stile si vende la tecnologia dell’auto che possono frenare nel momento in cui noi siamo distratti, possono indicarci le distanze del parcheggio, cose impensabili fino a poco tempo fa.
Io vorrei soltanto segnalare due cose che abbiamo e stiamo valutando ancora in commissione: dobbiamo entrare in questo nuovo mondo con la conoscenza e con la preparazione, dobbiamo essere competitivi, dobbiamo produrre tecnologia 4.0 e non soltanto acquistarla e saperla gestire.
Non dobbiamo pensare all’approccio 4.0 solo come consumatori e utilizzatori. Ma dobbiamo cercare di innovare le nostre idee e le nostre imprese. Noi della Commissione ci siamo occupati di come aiutare le nuove idee delle nuove imprese, il manufatto va trasportato e va venduto. Vorrei dire anche una cosa ai giovani: entrare in questo mondo vuol dire conoscere, prepararsi ed essere competitivi a livello mondiale. Le istituzioni devono dare gli strumenti ai giovani per formarsi, per studiare, per conoscere.
L’Istituzione deve aiutare il 4.0 con l’infrastrutturazione materiale (fibra, velocità delle comunicazioni, strade, trasporti, praticabilità del trasferimento della merce) credo che in questo caso il governo italiano abbia fatto passi da gigante per l’industria 4.0 cercando di mettere a disposizione le risorse che poi Regioni e gli attori dello sviluppo devono sapere utilizzare. Per stare al passo bisogna conoscere e basare le nostre risorse sull’investimento alle persone, sulle menti e sulla ricerca.
SIMONE ATZENI
Capo di Gabinetto Assessorato regionale all'Industria
(...) Voglio fornirvi due dati per far capire quanto siamo in ritardo e quanto dobbiamo correre. Vi cito i dati di uno studio di comparazione 2011 – 2016 sul tasso di penetrazione delle tecnologie digitali nelle PMI, studio più importante in questo campo.
Nel 2011 la media di penetrazione di internet nelle PMI europee era del 15 %. Una quota che l’UE misure avrebbe voluto portare al 30 per cento entro il 2015. I risultati sono deludenti, perché soltanto la Svezia e la Repubblica Ceca hanno raggiunto il 25 per cento. La media UE è del 22 per cento. Francia e Spagna sono al 15 per cento. Italia al 7 per cento. La Sardegna sta appena meglio dell’Italia, anche se i dati non sono comparabili, perché vicina all’8 per cento. I dati sono comunque molto preoccupanti. Perché significa che ogni 100 PMI, solo 8 accedono ordinariamente a internet.
Eppure, come ci ha ricordato il presidente Baban poco fa, in questo minuto mentre io sto parla, abbiamo 48 ore di nuovi video su You Tube, 700mila interazioni su facebook, 200milioni di poste elettronica che stanno viaggiando. Siamo in un ritardo fortissimo che va a impattare anche sul contesto locale. Il mondo è cambiato.
A questi ritmi è evidente, che per stare sul mercato le nostre imprese devono essere dotate di banda larga. Siamo in ritardo fortissimo, che va impattare sui contesti locali. Il mondo è cambiato e per competere dobbiamo stare al passo.
Il problema non è tanto fare industria 4.0 ma piuttosto capire se ci sono le basi per farlo. Le basi per farlo ci sono un po’ ma mancano varie cose.
Per esempio, parliamo inglese pochissimo e se ne accorgono le nostre imprese che fanno internazionalizzazione. Il secondo aspetto sono le infrastrutture.
Sul tema della banda larga, vediamo di spiegare bene che cosa è successo. Il tema della banda larga nelle zone industriali, e stiamo parlando della ZIR Pratosardo, ZIR Siniscola, e delle aree ricadenti sotto il Consorzio industriale provinciale di Nuoro nei suoi tre agglomerati. La banda larga è assente ovunque, in media, se consideriamo larghezza di banda a velocità comparabili con la velocità massima della media europea, un po’ c’è ma in media è assente. (continua)
* Leggi l'intervento integrale in allegato
CORNER INFORMATIVO
Nel corso dell’evento era aperto uno SPAZIO INFORMATIVO in cui consulenti esperti di finanza agevolata hanno dato informazioni e chiarimenti sugli strumenti e le agevolazioni previste dal Piano nazionale Industria 4.0 per le imprese che intendono avviare investimenti nel digitale (iper e super-ammortamento, Nuova Sabatini,credito d’imposta R&S, start up e PMI innovativi, credito di imposta al Sud).
Che cos'è?
Per industria 4.0 si intende un’industria fortemente digitalizzata, interconnessa con i propri clienti e col proprio ecosistema, capace di sfruttare le opportunità dei big data, dell’e-commerce, dell’Internet delle cose (IoT), software, piattaforme e soluzioni integrate.
INDUSTRIA 4.0 & SCUOLE
In concomitanza con l'evento sono stati organizzati alcuni tour aziendali nell'area industriale di Bolotana e nell'area industriale di Siniscola.
In particolare all’interno del progetto IMPRESA è stato coinvolto l’Istituto Tecnico Superiore A. Volta di Nuoro: in due giornate gli studenti delle classi IV e V del Tecnico Industriale I.T.I. e del Professionale IPSIA hanno visitato l’Antica Fornace Villa di Chiesa e la Tirreno Gas nell’area industriale di Bolotana e la Buzzi Unicem e la Sarflex nell’area industriale di Siniscola. Aziende complesse che hanno avviato di recente o intendono avviare nel prossimo futuro investimenti nelle tecnologie dell’Industria 4.0. Inoltre,
Al convegno era inoltre presente una rappresentanza della Fondazione ITS Sardegna - Istituto Tecnico Superiore di Macomer. Insieme al presidente della Fondazione ITS Sardegna di Macomer hanno partecipato gli studenti dei corsi per tecnici dell’efficienza energetica e dell’agroalimentare.
LE AZIENDE COINVOLTE
ANTICA FORNACE VILLA DI CHIESA
Guarnizioni industriali - Bolotana
BUZZI UNICEM
Cemento e calcestruzzo - Siniscola
F.O.I.
Agroalimentare - Macomer
SARFLEX
Metalmeccanico - Siniscola
TAULARA
Servizi digitali - Nuoro
TIRRENO GAS
Energia - Bolotana