Tappa Tonara - Verso un progetto per la Sardegna centrale e le sue Zone interne

 

 

VII TAPPA MOSAICO

BARBAGIA-MANDROLISAI

"Verso un progetto per la Sardegna centrale

e le sue Zone interne"

Tonara, 11 ottobre 2013 

Auditorium teatro comunale, ore 9 

 

Venerdì 11 ottobre 2013 nel corso della settima tappa del progetto Mosaico, a Tonara, Confindustria ha illustrato ai due candidati alla Presidenza della Regione le sue proposte programmatiche per il rilancio economico della Sardegna centrale e delle sue Zone interne. Al convegno, molto partecipato da imprenditori, sindaci e dai rappresentanti delle forze istituzionali, politiche e sindacali, il presidente Roberto Bornioli ha illustrato al presidente Ugo Cappellacci e all'europarlamentare Francesca Barracciu i sette punti del Progetto di Confindustria per la Sardegna centrale e le Zone interne. 

Dopo i saluti del sindaco di Tonara Pierpaolo Sau e il messaggio del presidente della CCIAA di Nuoro, Agostino Cicalò assente per motivi istituzionali, il presidente Roberto Bornioli ha presentato il video che per ogni tappa di Mosaico Confindustria realizza con l'obiettivo di illustrare i principali temi da approfondire nel corso del convegno. Costante declino demografico ed economico, arretramento delle Stato, difficoltà delle imprese sempre più sole e penalizzate più che altrove, oltre che dalla crisi, da pesanti diseconomie: questo il quadro descritto dal video proiettato in occasione della settima tappa di Mosaico. Una parte importante del documentario è stata dedicata all'indagine condotta da Confindustria sul polo del torrone a Tonara, simbolo vincente di un territorio in grado di agire da importante attrattore turistico per tutta l'area.

 

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Sono poi intervenuti il presidente dell'Unione dei Comuni e sindaco di Desulo, Gian Luigi Littarru, e del vicepresidente del GAL BMGS e sindaco di Belvì, Rinaldo Arangino.

A descrivere le difficili condizioni con cui si fa impresa nella Sardegna centrale e in Barbagia-Mandrolisai sono in prima persona gli imprenditori:

«Per lavorare in tutta la Sardegna – ha sottolineato Mauro Pattarozzi, neo presidente dei Giovani Imprenditori della Sardegna centrale – un piccolo imprenditore come me deve fare 100.000 km all'anno. Mi fa piacere quando lo Stato cerca di essere un po' imprenditore e di far quadrare i conti. Ma i tagli andrebbero fatti analizzando le potenzialità dei territori e i loro aspetti peculiari. Qua in Barbagia e nel Mandrolisai, siamo 15mila abitanti non ci meritiamo di essere penalizzati ma anzi dovremmo essere premiati per il coraggio di vivere, resistere e investire in questo territorio».

A presentare il contratto di rete MANNA GustoSardegna e i vantaggi offerti dalle aggregazioni tra imprese è stato Mario Masini, titolare del biscottificio TIPICO a Fonni. «I vantaggi del lavorare in rete sono molteplici. In un'economia globalizzata non si può rimanere chiusi e aspettare che gli altri invadano i nostri mercati con i loro prodotti. Dobbiamo uscire e cercare di conquistare nuove fette di mercato. Anche a questo servono le aggregazioni». «Occorre poi orientare i consumi ai prodotti locali perché se consumiamo sardo creiamo nuovi posti di lavoro. Faccio soltanto un esempio: nella mia azienda si producono tre referenze di largo consumo (principalmente da prima colazione) che hanno un costo al consumatore di circa 2 €, in Sardegna ci sono circa 600mila famiglie, se ogni famiglia comprasse soltano una volta in più all'anno i nostri tre prodotti (con una spesa di 6 € l'anno), la Tipico raddoppierebbe il fatturato, l'organico aumenterebbe di 20 lavoratori, aumenterebbe il consumo di materie prime, dando origine alla realizzazione di nuovi impianti di allevamento di ovaiole e a nuova occupazione nell'indotto (tra imballaggi, trasporti e quanto serve per tutta la filiera).

In rappresentanza dei torronifici è poi intervenuto Fabrizio Pruneddu di Tonara. « È opportuno adottare politiche specifiche sul territorio che consentano di migliorare la filiera del torrone. Spesso siamo impossibilitati ad utilizzare le produzioni locali (frutticole ad esempio) perchè modeste come quantità e perchè non in possesso di una certificazione di qualità per noi indispensabili. Ecco perchè politiche che vadano in questo senso ci aiuterebbero a costruire una vera e propria filiera del torrone sardo». 

Davide Ferreli titolare della S. F. Sard A. Pan. di Lanusei ha invece messo in evidenza il «fallimento delle politiche economiche calate dall'alto» e al tempo stesso ha sottolineato «la nuova attenzione da parte dell'Unione europea a politiche che siano espressione delle reali capacità endogene del territorio». «Per fare impresa servono condizioni di base, che spesso i nostri territori non ci sono: le nostre Zone interne sono caratterizzate da una carente infrastrutturazione delle zone artigianali e industriali poco attrattive per gli investimenti da parte di imprese "d'oltre mare" e poco competitive per le aziende locali». 

Per questo Ferreli ha chiesto alla politica di rilanciare il proprio ruolo che è quello di «garantire la comprensione delle reali esigenze e difficoltà che penalizzano la Sardegna centrale e le Zone interne». «Occorre attuare le scelte e le azioni in tempi rapidi e compatibili con il fare impresa - ha sottolineato Ferreli – intervenendo sulle difficoltà di accesso al credito, e snellendo la macchina burocratica vero rallentatore dello stimolo imprenditoriale».

A spiegare il valore e l'importanza dell'industria e delle attività manifatturiere è poi Daniela Falconi, titolare di Fattorie Gennargentu che nell'area del Gennargentu produce salumi e formaggi: «Mi piacerebbe, e questo lo dico da industriale, che non ci fosse paura dell'industria. Perché l'industria, se è ben fatta, fa bene all'ambiente. Che senso ha avere un ambiente incontaminato se poi non c'è nessuno che lo abita? Mi sto ovviamente ai miei territori, questi territori che a dispetto di un ambiente bellissimo e incontaminato si stanno inesorabilmente spopolando. E cosa c'è di peggio di un ambiente precario che genera lavoratori precari ed è attrattore di soluzioni perennemente precarie da parte della politica? 

Falconi ha poi richiamato il problema della peste suina: «Forse è il caso di venire e di spiegare nel dettaglio alle popolazioni che i 250 maiali che io acquisto ogni settimana per il mio salumificio dalla provincia di Modena se invece li acquistassi sul Gennargentu creeremmo tutti insieme un motivo in più per rilanciare nuove economie in questo territorio».

A fare sintesi è stato il presidente Roberto Bornioli che nel suo intervento ha spiegato la necessità di intervenire al più elaborando un Progetto specifico per la Sardegna centrale, in grado di invertire il declino demografico ed economico in atto. «La Sardegna centrale - ha spiegato Bornioli - resta marginale nelle decisioni politiche: qui arrivano meno risorse e le nostre comunità assistono - senza però arrendersi - alla lenta dismissione dei presidi pubblici». Bornioli ha sottolineato la necessità di «un progetto ad hoc per la Sardegna centrale e le sue Zone interne che trova ampio fondamento nei documenti e atti elaborati dalla Commissione europea e dal ministero per la Coesione territoriale: Europa e Stato hanno chiarito la necessità di intervenire per rendere più competitive le Zone interne e a ciò è destinata una parte dei fondi della programmazione 2014-2020. 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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