ITS di Macomer. Bornioli: taglio delle risorse penalizza ancora una volta la Sardegna centrale

«Da una parte l’Assessorato regionale all’Istruzione taglia le risorse dovute all’Istituto Tecnico Superiore di Macomer, ente di alta formazione operativo dal 2011, e dall’altra prima istituisce e poi finanzia un Istituto Tecnico Superiore a Sassari nello stesso settore, l’agroalimentare, in cui opera l’Istituto del Marghine. Una decisione incomprensibile e ingiusta che va danneggia e colpisce ancora una volta la Sardegna centrale». Bornioli commenta così le notizie in merito a un possibile taglio dei fondi all'ITS di Macomer.

«Perché istituire e finanziare a meno di settanta chilometri l’uno dall’altro due Istituti Tecnici Superiori con le stesse caratteristiche e specializzati nello stesso settore? L’aver istituto un doppione è inutile e dannoso: i due istituti finirebbero inevitabilmente per farsi concorrenza e in prospettiva uno dei due è destinato a soccombere. Ma il fatto ancora più paradossale è il taglio di risorse che l’Assessorato regionale all’Istruzione ha previsto ai danni dell’ITS di Macomer mentre si finanziano i neocostituenti Istituti Tecnici a Cagliari e Sassari».

«Mentre l’ITS di Macomer ha ben quattro corsi attivi, e Cagliari soltanto uno, l’ITS di Sassari non ha ancora ottenuto l’accreditamento da parte del Ministero e non ha ancora attivato neanche un corso. Nonostante questo, qualche giorno fa l’Assessorato regionale all’Istruzione ha proposto di suddividere i fondi del 2012 tra i tre ITS di Cagliari, Sassari e Macomer: risorse pari a 300mila euro, di cui 100 vengono accantonate nel Fondo per il Polo tecnologico e 200mila euro ripartiti tra i tre ITS sardi. Il punto è che si tratta di risorse inizialmente destinate all’ITS di Macomer, l’unico Istituto di alta formazione attivo in Sardegna nel 2012. Con la nuova ripartizione di risorse proposta dall’Assessorato regionale all’Istruzione all’ITS di Macomer andrebbero soltanto 74mila euro a fronte dei 200mila inizialmente previsti. Nel frattempo, i fondi del 2014 e 2015 vengono ripartiti tra i neocostituendi Istituti di Cagliari e Sassari: per il 2014 tutte le risorse, ministeriali e regionali, pari a quasi 500mila euro vengono destinate a Cagliari; mentre all’ITS di Sassari si assegnano 317mila euro lasciando all’ITS di Macomer solo le briciole».

«È un fatto gravissimo che taglia le gambe all’Istituto di Macomer e colpisce per l’ennesima volta la Sardegna centrale a vantaggio delle aree più forti a nord e sud dell’Isola. Un ennesimo schiaffo al nostro territorio che, come sempre nella logica del duopolio Cagliari-Sassari, finisce per pagare il prezzo più alto in termini di risorse (sistematicamente sottratte) e di riconoscimento (continuamente negato). Se si continua con questa logica di tagli e ridimensionamenti il nostro territorio e le zone interne finiranno per soccombere. La scuola post-diploma ad alta specializzazione ITS di Macomer – di cui Confindustria è socio fondatore – è stato il primo Istituto Tecnico Superiore in Sardegna. Pensato come alternativa agli studi universitari, l’ITS di Macomer ha una forte valenza strategica e rappresenta una delle realtà formative più importanti del centro Sardegna, da salvaguardare e sostenere, soprattutto in un territorio come il nostro con indici elevati di dispersione scolastica e disoccupazione giovanile. Con i corsi per l’agroalimentare nel 2014, l’ITS di Macomer ha risposto alla forte vocazione produttiva del Marghine, dove è presente un polo agroalimentare di eccellenza regionale con numeri importanti in termini di fatturato, export e valore aggiunto e aziende all’avanguardia, molte delle quali si posizionano in testa alla classifica delle imprese guida in Sardegna (fonte: Sardegna Statistiche)».

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