Agroindustria. Bornioli: nel 2014 cresce l'export ma restano importanti margini di crescita

«In Sardegna e nel Nuorese sono le aziende agroindustriali che esportano, soprattutto formaggio, salumi, vino, pane, pasta e prodotti dolciari, con un giro d’affari complessivo di 172 milioni di euro, ventidue volte in più rispetto alle esportazioni di prodotti agricoli, che valgono 8 milioni di euro»Così Bornioli che ha sottolineato il ruolo chiave dell'agroindustria nell'economia sarda. dai dati Istat risulta che in quattro anni le esportazioni dell’agroindustria in Sardegna sono cresciute dai 124 milioni del 2011 ai 172 milioni del 2014. Tendenza confermata anche a livello provinciale: nel 2014 l’agroindustria nuorese ha esportato per prodotti per 29 milioni di euro, il 30 per cento in più rispetto al 2011.

A esportare sono le imprese manifatturiere, specializzate nel selezionare e lavorare le materie prime secondo ricette e tradizioni secolari che rendono tipiche e di qualità l’agroalimentare sardo, tra cui rientrano varie produzioni a marchio DOP e IGP. 

«L’importanza delle imprese di trasformazione emerge poi dal confronto tra import ed export, sia a livello regionale sia provinciale: in Sardegna il giro d’affari delle esportazioni dell’agroalimentare, pari a 172 milioni di euro, ha superato le importazioni, che valgono 145 milioni di euro, facendo registrare un surplus in attivo di 27 milioni di euro. Stesso discorso a livello provinciale. Nel 2014 nel Nuorese abbiamo importato prodotti alimentari per 5,3 milioni di euro, a fronte di esportazioni che valgono 29 milioni di euro, quasi il 40% di tutto l’export provinciale, generando un surplus di quasi 24 milioni di euro. In Sardegna i prodotti agricoli importati ci costano, invece, 163 milioni di euro mentre l’agricoltura esporta prodotti per 7,9 milioni di euro. In provincia di Nuoro, si importano prodotti agricoli per 8,3 milioni mentre le esportazioni del settore valgono 900mila euro».

«Al di là della tendenza positiva e dei numeri in continua crescita - ha continuato Bornioli - serve comunque cautela nell’interpretare i dati perché se è vero che il fatturato dell’export del settore alimentare sardo cresce, è anche evidente quanto in termini assoluti i numeri siano ancora troppo bassi rispetto alle enormi potenzialità del comparto. Per spingere l’agroalimentare, bisogna fare di più per rafforzare la collaborazione tra settore agricolo e aziende di trasformazione. Soprattutto, occorre puntare sulle aggregazioni d’impresa e sostenere le imprese che si aprono ai mercati esteri, ancora proibitivi per buona parte delle aziende sarde, spesso troppo piccole e poco capitalizzate per competere su larga scala. Il piano triennale di internazionalizzazione approvato di recente dall’Assessorato all’Industria va nella direzione giusta, il programma va ora attuato al più presto con misure concrete».

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
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