Fallimento Calzificio Qeen: cronaca di una morte annunciata

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Il Presidente dello Sportello Marghine di Confindustria Lorenzo Sanna interviene per sottolienare che la notizia del fallimento del Calzificio Queen decretato in questi giorni dal Tribunale di Oristano rappresenta l'epilogo annunciato di una vertenza complessa che si è trascinata in tutti questi anni senza che i Governi... ...nazionali e regionali che si sono succeduti abbiano salvaguardato un comparto strategico per l'economia regionale. Nessuna alternativa, nessuna riconversione industriale. Il fallimento dello stabilimento di Macomer, infatti, ha certamente origine lontane nel tempo e stupisce che solo oggi si abbia piena consapevolezza delle gravi conseguenze di questo ulteriore colpo mortale ad un tessuto economico in estrema difficoltà.

L'intero comparto tessile della Sardegna centrale in questi ultimi anni e considerando quanto successo per gli stabilimenti della Legler, di fatto è stato spazzato via e con esso tantissimi lavoratori e lavoratrici che hanno perso il loro posto di lavoro già prima che iniziasse la crisi che sta ulteriormendte mettendo in ginocchio tutti i settori economici e produttivi del territorio.
Preoccupa e fa aumentare il senso di sfiducia oggi dilagante tra le imprese, il fatto che aziende importanti e vitali per questo territorio siano state definitivamente cancellate anche a seguito della totale assenza di scelte strategiche da parte dei governi regionale e nazionale di allora che negli anni passati hanno sottovalutato od ignorato la drammaticità della situazione.
Non possiamo non constatare con amarezza che per altre ugualmente importanti vertenze che hanno coinvolto altri territori della Sardegna (in particolare Sulcis e Porto Torres) vi siano state bel altre reazioni ed interventi sia da parte della Regione che del Governo nazionale che non allo stesso modo e con la stessa attenzione sono intervenuti per il nuorese.
Eppure i problemi del calzificio Queen inizialmente, e successivamente della Alzafil per concludere con la FT calze, oltre quelli della Legler, erano noti da anni alla politica, sia regionale che nazionale, che li ha trascurati, lasciando più di 1300 lavoratori senza lavoro in un territorio già fortemente penalizzato e indebolito e senza individuare soluzioni alternative.
Occorre ora uno sforzo unitario di tutte le forze politiche, economiche e sociali affinché dato che non si è riusciti ad intervenire per evitare il fallimento della Queen, ci si impegni almeno tutti assieme per salvaguardare il futuro della FT Calze che ha preso in affitto il calzificio di Macomer, i lavoratori in esso occupati (circa 60) e siano individuate soluzioni adeguate agli ex dipendenti della Queen rimasti (circa 140) che in questi anni hanno usufruito degli ammortizzatori sociali.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Massimo Mereu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: m.mereu@assindnu.it
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