Pattarozzi (GGI): una formazione qualificata è fondamentale per fare impresa

Più sinergie tra imprese e scuola, una formazione specialistica e politiche fiscali adeguate: per il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori, Mauro Pattarozzi, sono questi gli ingredienti per incentivare i giovani a fare impresa. «Ci vuole anche tanta determinazione. Le notizie su crisi, tasse e imprenditori creano insicurezza».

I rimedi? «Per combattere questa piaga, occorrerebbe avvicinare i giovani al mondo del lavoro e al contempo attuare politiche fiscali che agevolino le imprese. Proprio di recente il patto sottoscritto a livello nazionale da Confindustria - Sindacati ha avanzato proposte serie che inciderebbero sul costo del lavoro favorendo una maggiore occupazione. Va migliorato il rapporto tra scuola e impresa e mi riferisco soprattutto agli istituti tecnici professionali». 

«A questo proposito, ci preoccupano le vicende che stanno accompagnando l'avvio dell'anno scolastico negli istituti superiori della provincia di Nuoro, e in particolare in Barbagia-Mandrolisai dove il piano di dimensionamento mette a rischio numerosi istituti superiori di quel territorio, già penalizzato da allarmanti tassi di dispersione scolastica (solo 7-8 giovani su dieci proseguono gli studi dopo la scuola dell'obbligo e di questi circa il 20% non arriva al diploma)».

«È preoccupante soprattutto che a prevalere sia soltanto la logica dei numeri, per di più applicati alla scuola, servizio primario da salvaguardare per la crescita e la competitività di un territorio. Nel nostro territorio la chiusura delle scuole segue al progressivo smantellamento dei servizi pubblici, tale da compromettere la qualità della vita e la sopravvivenza stesse delle nostre comunità, colpite da crescente spopolamento e dal nuovo fenomeno dell'emigrazione giovanile»

«A preoccupare - continua Pattarozzi - è anche la poca sensibilità mostrata verso gli istituti tecnici e professionali, la cui rete formativa andrebbe semmai potenziata piuttosto dismessa. Essi hanno un interesse rilevante per la formazione del capitale umano e lo sviluppo di competenze e professionalità, alla base di una qualsiasi crescita imprenditoriale ed economica. La chiusura del Tecnico industriale a Tonara – che è l'unico istituto industriale a livello provinciale – provocherebbe un grave danno all'intero territorio, per di più perché si tratta di scuole di valenza strategica in settori chiave, come quello turistico e industriale».

«La razionalizzazione alla cieca non paga: se da un lato, è necessario che gli istituti scolastici sfruttino a pieno l'autonomia di cui sono dotati, innovando e qualificando l'offerta formativa, dall'altro è indispensabile valutare le condizioni di svantaggio che pesano in Barbagia-Mandrolisai, sia in termini di mobilità interna sia dal punto di vista demografico. Anziché chiudere le prime classi, sarebbe auspicabile individuare nuovi modelli, flessibili ed efficaci, capaci di ottimizzare il rapporto costi/benefici, continuando però a garantire l'offerta formativa nel territorio. Senza la scuola – presidio culturale irrinunciabile – e senza istruzione adeguata e di qualità non c'è sviluppo del territorio, così come non c'è sviluppo delle imprese».

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
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