Sito Ottana-Bolotana-Noragugume: difendere l'esistente e attrarre nuove imprese

Quarantadue imprese insediate per un totale di 619 dipendenti (di cui 87 in cig): sono questi i dati del Rapporto realizzato da Confindustria sull'area industriale di Ottana-Bolotana-Noragugume. «Qualsiasi territorio farebbe il possibile per difendere una simile realtà produttiva - sottolinea il presidente Bornioli».

Le maggiori aziende dell'area realizzano un fatturato complessivo che si aggira attorno ai 380 milioni di euro e sono attive nei settori della chimica, dell'energia, dell'estrattivo e del metalmeccanico. Qui si realizza un export pari a 62 milioni di euro, pari alla metà delle esportazioni della provincia di Nuoro, e derivante per lo più dalle produzioni della chimica e della plastica: il 90 % deriva dal pet di Ottana Polimeri ma un contributo importante è dato anche dall'agroalimentare di Denti&C. e dalla componentistica di Antica Fornace (che realizzano metà del proprio fatturato sui mercati esteri) e da Maffei Sarda, che esporta in Spagna buona parte delle produzioni di Ottana. Nell'area operano inoltre aziende come Corstyrène, Eurozinc, Sarda Reti Costruzioni, Simme. Le imprese insediate generano poi un indotto di almeno altrettanti addetti, tanto che nel solo settore trasporti – composto da imprese non insediate ma che lavorano tutti i giorni per le aziende di Ottana – si contano almeno 40 imprese attive e 100 addetti complessivi.

Qualsiasi Territorio farebbe il possibile per difendere una simile realtà produttiva, per sostenere e salvaguardare le imprese esistenti, e possibilmente per attrarne di nuove. Eppure, nonostante l'importante patrimonio imprenditoriale e di competenze, e le interessanti potenzialità dell'area, l'area industriale di Ottana si porta dietro un marchio indelebile che spesso prevale, facendo dimenticare le tante imprese che vi operano, producono, investono e danno occupazione. A tutto ciò contribuisce un crescente sentimento anti-industriale, che si aggiunge all'importante crisi di mercato, e che insieme alla crisi è il primo nemico da combattere. La storia di Ottana, infatti, non è fatta soltanto di imbrogli e fallimenti. Nel sito operano imprese di eccellenza del panorama regionale, dove lavorano professionalità altamente specializzate, spesso impiegate anche al di fuori del sito industriale per commesse ad alto valore aggiunto.

Oltre alla realtà descritta, il sito ha ulteriori possibilità di sviluppo: 1) Antica Fornace intende avviare nuove attività in filiera con quelle esistenti con un piano aziendale che porterebbe il numero totale dei dipendenti da 113 a 200; 2) è prevista la costruzione di un impianto solare termodinamico, un investimento da 10 milioni di euro che rafforza l'idea del terzo polo energetico regionale a Ottana; 3) le misure di sostegno alle imprese e gli interventi in formazione e infrastrutture previsti dal bando regionale per le Aree di crisi rappresentano inoltre un ulteriore strumento per rivitalizzare l'area; 4) ci sono poi 6,5 milioni di euro, in gran parte derivanti dall'Accordo di programma sui servizi, per interventi imminenti in infrastrutture, servizi e ambiente.

Occorre dunque unire gli sforzi per sostenere le imprese esistenti e attrarne di nuove, in modo che gli investimenti di multinazionali come Indorama, in controtendenza rispetto alle tante imprese che in tutta Italia hanno deciso di delocalizzare, non restino un fatto isolato.

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

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