LAVORO | Decreto Dignità e nuovo contratto a termine. Le osservazioni di Confindustria

Contratto a termine

Il provvedimento interviene sulla disciplina del 2014, che ha aumentato il numero di proroghe da 3 a 5 nel corso dei tre anni, ha cancellato la causale e introdotto un limite del 20% della forza lavoro, derogabile per contratto, e la cui violazione dà luogo a una sanzione amministrativa monetaria.

Rispetto alla disciplina vigente, il Decreto in esame:

  • riduce la durata “ordinaria” del contratto a termine da 36 a 12 mesi. Infatti viene, teoricamente, prevista la possibilità che il contratto a termine possa avere una durata più lunga (comunque con un termine massimo di 24 mesi), ma le condizioni che dovrebbero consentire questo ipotetico prolungamento sono, nella sostanza, non ragionevolmente prevedibili (esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività del datore di lavoro; connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria), oltreché assolutamente indeterminate e, quindi, pienamente esposte all'intervento “interpretativo” dei giudici;
  • sottopone i rinnovi e le proroghe oltre i 12 mesi di rapporto alla condizione del verificarsi delle esigenze sopra richiamate. Sono esclusi dall’ambito di applicazione della norma i contratti stagionali che, quindi, possono essere rinnovati o prorogati anche in assenza delle causali. Rispetto alle prime bozze del provvedimento, si tratta di un correttivo condivisibile che fa seguito alle numerose sollecitazioni di Confindustria;
  • riduce le proroghe da 5 a 4, ma nei primi 12 mesi di rapporto le proroghe sono libere;
  • prevede la possibilità di sottoscrivere contratti a termine “sostitutivi” pur nei limiti temporali suddetti;
  • aumenta dello 0,50% il contributo aggiuntivo, a sostegno della disoccupazione, dovuto in caso di contratto a termine: l’aumento è progressivo nel senso che si aggiunge uno 0,50% ulteriore a ogni rinnovo;
  • aumenta il termine (da 120 giorni a 180 giorni) entro cui è possibile impugnare il contratto a termine;
  • prevede l’applicazione delle nuove norme solo ai contratti a termine stipulati dopo l'entrata in vigore del decreto legge, nonché alle proroghe e rinnovi riguardanti contratti in corso.

Confindustria ritiene assolutamente necessario modificare le misure contenute nel decreto-legge sulla disciplina dei contratti a termine che considera inefficaci rispetto agli obiettivi dichiarati. Se si intende favorire la transizione a forme di lavoro a tempo indeterminato sarebbe sufficiente, infatti, ridurre la durata massima dei contratti a 24 mesi intervenendo in riduzione anche sul numero massimo delle proroghe. Invece, il decreto, presenta soluzioni di ben altra portata che rischiano di generare effetti opposti rispetto a quelli sperati. In questo senso è necessario considerare l’opportunità di:

  • prevedere che l’apposizione di un termine massimo di 24 mesi per la durata del contratto a termine non sia subordinato all’individuazione di causali;
  • prevedere un’adeguata disciplina transitoria per evitare situazioni di grave incertezza in occasione di proroghe e rinnovi di contratti in essere al momento dell’entrata in vigore della norma.
Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Direzione - Luigi Ledda
Telefono: 0784 233313
Fax: 0784 233301
E-mail: l.ledda@assindnu.it
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