DECRETO CRESCITA | Le novità per finanziare le imprese

 

>> Super ammortamento

Viene confermata la riattivazione del super ammortamento con un tetto massimo degli investimenti complessivamente ammissibili.

L’articolo 1 del decreto Crescita, in particolare, dispone che, ai fini delle imposte sui redditi, ai titolari di reddito d'impresa e per gli esercenti arti e professioni, che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi dal 1° aprile 2019 fino al 31 dicembre 2019, ovvero entro il 30 giugno 2020 - a condizione che, entro la data del 31 dicembre 2019, l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione - è riconosciuta una maggiorazione del costo di acquisto del 30% con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria.

La maggiorazione del costo non si applica sulla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di 2,5 milioni di euro.

Come già previsto dalla legge di Bilancio 2018, non sono ammissibili gli investimenti in veicoli e altri mezzi di trasporto, sia che vengano utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’impresa (la cui deducibilità è integrale), sia che vengano usati con finalità non esclusivamente imprenditoriali.

Restano ferme anche le esclusioni disciplinate dall’articolo 1, commi 93 e 97 della legge di Stabilità 2016 (beni materiali strumentali con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%, fabbricati e costruzioni e beni indicati nella tabella di cui all’allegato 3 alla legge di Stabilità 2016).

 

>>Internazionalizzazione

Con l’articolo 18-bis viene esteso e precisato l’ambito di intervento del Fondo di rotazione 394/1981, gestito da SIMEST, che concede finanziamenti agevolati per l'internazionalizzazione delle imprese.

Nello specifico, con la novella introdotta, viene disposto che il Fondo rotativo 394/1981 potrà operare anche a favore le iniziative delle imprese italiane dirette alla loro promozione, sviluppo e consolidamento sui mercati anche diversi da quelli dell’Unione europea (finora tale strumento riguardava soltanto i mercati extra-UE).

L’articolo 18-quater invece:

  • modifica la disciplina del Fondo di venture capital gestito dalla SIMEST, estendendone l’operatività a tutti i Paesi extra Ue o appartenenti allo Spazio economico europeo (finora tale fondo era limitato ai Paesi/aree geografiche di particolare rilevanza strategica) e ne ridefinisce altresì gli interventi, prevedendo che questi possono consistere, oltre che nell'acquisizione di quote di partecipazione al capitale di società estere, anche nella sottoscrizione di strumenti finanziari o partecipativi, incluso il finanziamento soci. Le modalità e le condizioni di intervento del Fondo sono rimesse ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico;
  • modifica le modalità di intervento da parte di SIMEST nel capitale sociale di imprese costituite o da costituire nei Paesi dell'area balcanica. In particolare, viene elevata dal 40 al 49% la percentuale massima del capitale o fondo sociale delle società o imprese che può essere acquisita da SIMEST attraverso l'intervento del Fondo e viene soppresso il limite di 516.456 euro (un miliardo di lire) previsto per ciascun intervento.

L’articolo 18-quater reca inoltre una norma (comma 5) esplicitamente finalizzata a contrastare il fenomeno della delocalizzazione In particolare, la nuova disposizione prevede che le imprese che investono all’estero decadono dai benefici e dalle agevolazioni concesse con obbligo di rimborso anticipato dell'investimento, nei casi in cui violino gli obblighi (di cui all'articolo 1, comma 12, del D.L. n. 35/2005) di mantenere sul territorio nazionale le attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché di una parte sostanziale delle attività produttive e comunque, nel caso in cui le operazioni di venture capital a valere sul Fondo unico, siano causa diretta di una riduzione dei livelli occupazionali sul territorio nazionale.

È demandato a un decreto di natura regolamentare del Ministro dello Sviluppo Economico, il compito di stabilite le modalità e i termini del rimborso anticipato dell'investimento e le sanzioni applicabili nei casi di decadenza di cui sopra.

 

>> Sabatini quater

Con l’articolo 20 vengono apportate significative modifiche alle modalità di funzionamento della “Nuova Sabatini, l’intervento agevolativo a favore delle micro, piccole e medie imprese che effettuano investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi gli investimenti in beni strumentali “Industria 4.0”.

In particolare:

  • viene previsto che il contributo ministeriale sia riconosciuto, oltre che a fronte di finanziamenti erogati da banche e società di leasing, anche su finanziamenti concessi da intermediari finanziari ex art. 106 del Testo Unico Bancario che statutariamente operano nei confronti delle piccole e medie imprese;
  • viene raddoppiato, da 2 a 4 milioni di euro, il tetto massimo di finanziamento ammesso al contributo (a seguito di tale modifica, il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione i nuovi modelli per presentare la domanda di accesso ai contributi, utilizzabili dal 27 maggio 2019);
  • viene previsto che, per finanziamenti di importo non superiore a 100.000 euro, l’erogazione del contributo avvenga in un’unica soluzione (anziché 6);
  • viene previsto che l’erogazione del contributo sia effettuata sulla base delle dichiarazioni prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell’investimento, rinviando i controlli (finora preventivi) alla fase successiva.

 

>> Ricapitalizzazione delle PMI

L’articolo 21 estende la disciplina agevolativa di sostegno prevista dalla Sabatini quater anche alle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che intendano realizzare un programma di investimento. A tal fine, la misura agevolativa in questione viene rifinanziata per 10 milioni di euro per il 2019, per 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e per 10 milioni per il 2024.

Il sostegno ministeriale, concesso a fronte di un finanziamento bancario, sarà riconosciuto previo impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell’impresa, da versare in più quote, in corrispondenza delle scadenze del piano di ammortamento del finanziamento.

Il contributo statale sarà pari all’ammontare complessivo degli interessi su un finanziamento bancario calcolato in via convenzionale ad un tasso d’interesse annuo del:

  • 5%, per le micro e piccole imprese;
  • 3,575%, per le medie imprese.

Sarà un decreto di natura regolamentare del Ministro dello sviluppo economico, da adottarsi di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a definire i requisiti e le condizioni di accesso al contributo statale, le caratteristiche del programma di investimento, le modalità e i termini per l’esecuzione del piano di capitalizzazione dell’impresa beneficia, nonché le cause e le modalità di revoca del contributo.

 

>> Trasformazione digitale

Con il comma 5 dell’articolo 26, modificato nel corso dell’iter di conversione, viene istituito un nuovo intervento agevolativo diretto a sostenere la realizzazione di progetti di trasformazione tecnologia e digitale (di importo almeno pari a 50.000 euro) diretti all’implementazione:

  • delle tecnologie abilitanti individuate nel piano Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);
  • delle tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software, alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
  • di altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, EDI).

Potranno accedere alle agevolazioni, le imprese che:

  • operano in via prevalente/primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere nonché nel settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un'ottica di maggiore accessibilità e in favore dei soggetti portatori di handicap;
  • hanno conseguito nell'esercizio cui si riferisce l'ultimo bilancio approvato e depositato un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100.000 euro;
  • hanno approvato e depositato almeno 2 bilanci.

Le imprese, in numero non superiore a 10, possono presentare anche congiuntamente tra loro mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila un DIH-digital innova-tion hub o un EDI-ecosistema digitale.

Le agevolazioni finanziarie, che copriranno fino al 50% dei costi ammissibili, si sostanziano in un contributo a fondo perduto ed in un finanziamento agevolato.

Le risorse a disposizione della misura ammontano a:

- 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 per la concessione di contributi a fondo perduto;

- 80 milioni di euro per la concessione di finanziamenti agevolati.

Con decreto del Ministero dello sviluppo economico, sentita l'Agenzia per l'Italia digitale, dovranno essere stabiliti i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione delle agevolazioni finanziarie.

 

>> Voucher 3I – Investire in innovazione

I commi da 7 a 10 dell’articolo 32 introducono, per il triennio 2019-2021, il Voucher 3i – “investire in innovazione”, destinato a supportare la valorizzazione del processo di innovazione delle start-up innovative. Il voucher, in particolare, è concesso per l’acquisizione di servizi di consulenza relativi:

  • alla verifica della brevettabilità dell’invenzione e all’effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive;
  • alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi;
  • all’estensione all’estero della domanda nazionale.

Le risorse disponibili per l’attuazione della misura ammontano a 6,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021.

I criteri e le modalità di attuazione del voucher dovranno essere definiti con un decreto di natura non regolamentare del Ministero dello Sviluppo Economico, in piena coerenza con le altre misure di aiuto in favore delle start-up innovative, attivate dal Ministero stesso.

 

NB: Seguiranno approfondimenti specifici per ciascuno degli strumenti elencati 

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it
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