ENERGIA Costi e contratti 2019-2020: come contenere la spesa e cambiare fornitore

In riferimento agli aumenti dei costi energetici particolarmente elevati nel 2018, ed al fine di fornire un efficace strumento di contenimento dei costi, nel 2019-2020, indichiamo di seguito alcune importanti informazioni per le imprese associate che entro la fine del 2018 dovranno confermare o cambiare l’attuale loro fornitore di energia elettrica.

Cosa è successo negli ultimi 12 mesi

Il costo medio 2018 per le utenze in media tensione è di circa 168 Euro per MWh fino ad arrivare ai 220 per le base tensioni. Per capire meglio l’evoluzione dei prezzi e in che modo impattano sui costi aziendali, si osservi il grafico IDEX. (costo in Euro x MWh escluso oneri di sistema imposte, accise).

Il grafico in allegato dell'indice Indice IDEX del 30 Agosto 2018 da la chiara percezione delle rilevanti fluttuazioni verso l'lato dei prezzi. 

Gli aumenti degli ultimi 6 mesi hanno carattere anomalo: la crescita del prezzo medio della borsa elettrica (PUN) è stato di circa 20 Euro in 5 mesi. Da un prezzo di 44 Euro x MWh di settembre 2017 si è passati all’attuale prezzo di Agosto di 65 Euro x MWh. Un aumento di 21 Euro.

Un valore fuori dalle normali oscillazioni. In termini percentuali, rispetto a Settembre 2017 l’incremento sfiora il 50%.

Ricordiamo che il prezzo considerato nel grafico si basa sul PUN (Prezzo Unico nazionale) derivato dalla Borsa elettrica e utilizzato nell’indice IDEX che è la base per le contrattazioni nazionali ed è il riferimento - uguale per tutti e rigoroso - per determinare i costi e le oscillazioni dei prezzi dell’energia elettrica.

Gli effetti sulle imprese a seconda del contratto stipulato.

- Contratti a prezzi fisso

I contratti a prezzo fisso su tre fasce stipulati alla fine del 2017 hanno permesso di beneficiare di prezzi molto bassi rispetto a quelli che vediamo oggi. Per tutti i 12 mesi del 2018 si è quindi rimasti al riparo dagli aumenti che invece stanno colpendo i prezzi variabili. Non trascurabile il vantaggio di poter avere un preciso budget preventivo di spesa annuale. Tale vantaggio puo' essere ridotto solo nel caso in cui i prezzi del PUN dell'ultimo trimestre 2018 scendano vistosamente.    

- Contratti a prezzo variabile ( PUN + spread per il fornitore)

I contratti a prezzo variabile, in fase iniziale, hanno prezzi più bassi di quelli fissi. Ma sono esposti al rischio delle fluttuazioni verso l’alto. Tuttavia, nel caso di calo dei prezzi ne beneficiano in corso d’anno. Ma un calcolo reale di quanto effettivamente si è speso va fatto solo a fine anno. Per il 2018 – salvo improbabili forti ribassi dei prezzi IDEX da Settembre Dicembre – le imprese che hanno scelto un prezzo variabile puro subiranno un aggravio di costi che mediamente sarà pari al 12% rispetto ai prezzi 2017.

- Contratti a prezzo variabile (PUN + spread per il fornitore) con cap, misti e clausole di rinegoziazione

Questo tipo di contratti riduce l’esposizione alla oscillazione dei prezzi in un contratto variabile sia con limiti agli aumenti (ma anche alle riduzioni) sia applicando un mix al 50% tra prezzi fissi e variabili oppure in alcuni casi permettendo una rinegoziazione delle condizioni.

Previsioni 2019 2020 e indicazioni generali per il contenimento dei costi

Gli elevati prezzi attuali sconsigliano di chiudere contratti per il 2019 in questo periodo. Tuttavia le previsioni ed i futures 2019 2020 suggeriscono di chiudere entro novembre un contratto biennale in quanto le previsioni indicano la forte probabilità di un calo per i prossimi 24 mesi. Le contrattazioni più proficue inizieranno dalla fine di Settembre 2018.

 

Tempistiche per le disdette e nuove regole 

Utenze in bassa tensione.

Per le utenze in bassa tensione (fino a 400 volt) i tempi di disdetta prevedono normalmente un preavviso di 30 giorni. Le offerte del libero mercato per questo tipo di utenza sono quasi sempre standard con prezzi già definiti.

Attualmente non è consigliabile chiudere nessun contratto in quanto i prezzi sono particolarmente elevati. E’ necessario attendere l’evoluzione a Ottobre/novembre.    

Utenze in media tensione – Forti penalizzazioni contrattuali.

Per le utenze in media tensione oltre al preavviso di disdetta di 12 mesi al fornitore è intervenuta una norma che penalizza fortemente la possibilità di scelta dell’impresa in quanto ora tale disdetta va fatta dal nuovo fornitore

(Vedi ns. circolare in merito).

Da chi farsi assistere per una scelta ottimale

Tutte le fasi di trattativa, analisi e comparazioni con un documento di relazione, possono essere svolte dal CONSORZIO SINERGIA NUORO che opera favore delle aziende associate a Confindustria Sardegna centrale per l’ottenimento di risparmi sui costi energetici.

(Vedi ns. circolare in merito)

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