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Il Decreto Sud è legge: ecco le principali misure

 

IL DECRETO SUD E' LEGGE

Zone Economiche Speciali, iper ammortamento e misure per favorire la nascita di nuove imprese: sono queste alcune principali misure contenute nel decreto Sud approvato in via definitiva alla Camera lo scorso 2 agosto 2017. 

 

1) PROROGATO L'IPER AMMORTAMENTO

 

Il decreto Sud ha esteso di ulteriori 2 mesi - dal 31 luglio al 30 settembre 2018 - il termine di consegna dei beni in iperammortamento.

Resta ferma la condizione che gli investimenti dovranno riferirsi a ordini accettati dal venditore entro la data del 31 dicembre 2017 e che, entro la medesima data, sia anche avvenuto il pagamento di acconti in misura non inferiore al 20%.

 

2) ZONE ECONOMICHE SPECIALI 

 

Il provvedimento disciplina le procedure e le condizioni per l’istituzione in alcune aree del Paese di zone economiche speciali (ZES).

 

La zona economica speciale è definita come un’area geograficamente delimitata e chiaramente identificata, da definire con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per il Mezzogiorno e sentiti il Ministro dell'Economia e le Regioni interessate. Queste aree saranno dotate di agevolazioni fiscali aggiuntive e potranno essere costituite anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e comprendente almeno un'area portuale.

 

Le imprese potranno usufruire di semplificazioni amministrative e in caso di investimenti all’interno delle ZES potranno utilizzare il credito d’imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi nel Mezzogiorno nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro. Inoltre l’agevolazione per tali zone è estesa fino al 31 dicembre 2020

 

Le agevolazioni saranno revocate se le imprese non mantengono la loro attività nella ZES per almeno 7 anni (termine elevato durante l’iter di conversione rispetto ai 5 anni originari) dopo il completamento dell’investimento.

 

 

3) MISURA  Resto al Sud  PER LA NUOVA IMPRENDITORIALITA GIOVANILE

 

Il provvedimento prevede strumenti di incentivazione rivolti ai giovani dai 18 ai 35 anni in Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e che vogliano costituire nuove imprese.

 

La misura in particolare è rivolta ai giovani residenti, al momento della presentazione della domanda, nelle suddette regioni, ovvero che vi trasferiscano la residenza entro 120 giorni dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria, e che mantengano nelle stesse regioni la residenza per tutta la durata del finanziamento.

 

Per ottenere l’agevolazione i giovani non dovranno aver fruito di incentivi pubblici nazionali, rivolti all’autoimprenditorialità, nel triennio antecedente la domanda di finanziamento. Inoltre non possono essere titolari di attività di impresa in esercizio alla data di entrata in vigore del DL 91/2017 (21 giugno 2017). 

 

Inoltre, è stato specificato che al momento dell'accettazione del finanziamento e per tutta la durata del rimborso dello stesso, il beneficiario, pena decadenza, non deve risultare titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

 

Altra importante innovazione introdotto in sede di conversione ha interessato la soglia massima dell’incentivo erogato, elevata da 40 mila euro a 50 mila euro per singolo richiedente già costituito o da costituire in forma di impresa individuale o di società. La misura può arrivare fino ad un massimo di 200 mila euro - ai sensi e nei limiti del regime “de minimis” di cui ai Regolamenti (UE) n. 1407/2013 n. 717/2014 - per le domande presentate da più richiedenti che si costituiscono o sono già costituiti in società, ivi comprese le società cooperative.

 

I finanziamenti sono erogati per il 35% a fondo perduto e per il 65% sotto forma di prestito a tasso zero da rimborsare, complessivamente, in 8 anni di cui i primi 2 di preammortamento.

 

Possono essere finanziate le attività imprenditoriali relative a produzione di beni nei settori del turismo, dell'artigianato e dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi, ivi compresi i servizi turistici. Sono escluse dal finanziamento le attività libero-professionali e del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell'attività di impresa.

 

Per informazioni rivolgersi all'Associazione degli Industriali della Sardegna Centrale
Referente: Francesca Puddu - Comunicazione Associativa
Telefono: 0784 233311
Fax: 0784 233301
E-mail: f.puddu@assindnu.it

 

 


 

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